L'assessore all'ecologia, Massimo Granuzzo, in riferimento alla proposta di delibera, comunica che è pervenuta fuori termine un'osservazione di un cittadino e che il parere espresso è contrario, nonostante che i sedimi siano in parte insistenti sulle aree rientranti nella pianificazione comunale, la quale prevedeva in quel contesto possibili ampliamenti degli impianti esistenti. Le motivazioni del parere contrario sono le seguenti: a) si tratta di una nuova cava, e non di ampliamento di quella esistente, b) metà territorio è fuori dalla pianificazione; c) problema viabilità. E' la prima proposta, però, che comprende, in parte, le aree indicate dal Comune. Paradossalmente, anche se non ci fossero stati questi elementi ostativi, non si poteva comunque accogliere perché c'è un netto sforamento del limite del 3%, stante le nuove domande in corso di istruttoria depositate in Regione. Propone una richiesta di integrazione che consegue ad atti intervenuti in Comune, successivamente al deposito delle proposte di delibere: in data 18 maggio 2006 è stata protocollata la nota di trasmissione alla Regione di una comunicazione da parte della ditta Me.Map srl di voler rinunciare alla domanda di autorizzazione della cava Camille. La Me.Map, presentando questo nuovo impianto, cerca di assecondare l'orientamento del Comune, rinunciando a quell'impianto che era veramente negativo. Nessun tipo di valutazione sarà possibile, comunque, finchè la Regione non si pronuncerà sulle altre due domande presentate. Propone, inoltre, di allegare al deliberato l'osservazione pervenuta due giorni fa, anche se al di fuori dei termini di legge. Riassume pertanto gli emendamenti da apportare alla proposta di deliberazione, inserendo, dopo il punto 11, ulteriori tre punti di seguito riportati:

12 - in data 18 maggio 2006, con p.g. n° 6689 la ditta Me.Ma P. ha trasmesso, per conoscenza, al Comune di Sommacampagna, la comunicazione con cui ha formalizzato, presso gli uffici regionali, la richiesta di ritiro della domanda di coltivazione presentata in data 30/12/03 protocollo regionale n° 10148/46.02 (cava camille);

13 - ciononostante, come si può dedurre dal punto 7, il possibile superamento del limite di legge sopra descritto, resta invariato con riferimento alle restanti due domande in itinere;

14 - in data 22 maggio 2006, con p.v. n° 6822 il sig. Aldo Soave ha trasmesso al Comune le sue osservazioni al progetto (All. 1);” 

L'assessore rileva che in quest'ultima nota è stato rilevato che le capezzagne non sono in grado di sostenere il traffico di grandi mezzi, che debbono attraversare la corte ed i frutteti coltivati.

Il Sindaco apre la discussione.

Il consigliere Pietropoli (CI), a nome di tutto il gruppo, dichiara di non essere contrario all'apertura di nuove cave perché sono legate allo sviluppo edilizio, ma di essere contrario all'apertura di nuove cave sul territorio di Sommacampagna, perchè hanno portato devastazione e deturpazione in vaste zone del nostro Comune, ed intende, nel contempo, ribadire la contrarietà al progetto di apertura della discarica Siberie. Rileva difficilmente sostenibile, per quanto condivisibile, la tesi degli amministratori del superamento del tetto del 3% del territorio escavabile, perché si riferisce a due domande di cave che sono in fase di istruttoria. Propone, quindi, di cercare di formularla in modo più adeguato.

Il consigliere Serpelloni (SP) chiede al consigliere Pietropoli chiarimenti sulla posizione di contrarietà alle sole cave di Sommacampagna.

Il consigliere Pietropoli (CI) chiarisce che nel proprio gruppo si è discusso molto su questo tema e che, evidentemente, se si costruiscono case, la ghiaia da qualche parte deve essere stata raccolta. Da quando c'è sviluppo, c'è la necessità di creare infrastrutture, strade e case e ciò comporta la necessità di fare escavazione. E' anche evidente, però, che il territorio di Sommacampagna ha già dato molto su questo fronte e la devastazione è arrivata ad un livello insopportabile, per cui ci si opporrà con fermezza all'apertura di nuove cave.

L'assessore Granuzzo considera che una timida apertura c'è, perché la nuova richiesta è in parte conforme alla pianificazione comunale. È evidente che se dalla Regione arrivasse la disponibilità a raggiungere un compromesso per favorire un impianto piuttosto che un altro, assumendo come criterio quello della pianificazione comunale, sicuramente il Comune, e crede anche il Consiglio Comunale, non si tirerà indietro rispetto ad un ipotesi di accordo. Stante l'attuale situazione di richieste di autorizzazione di apertura nuove cave, si era nell'impossibilità di aprire in questi termini. Si è disponibili ad aprire un ragionamento con la Regione, se ci fosse la possibilità di evitare di aprire impianti notevolmente lesivi del territorio, per cui considera non radicale l'impostazione di questo parere.

Il Sindaco ritiene condivisibile la considerazione del consigliere Pietropoli e, dopo alcuni interventi, l'assessore Granuzzo concorda che il punto 11 possa essere tranquillamente stralciato.

Il consigliere Bertolaso (CI), rispetto al punto c) riportato in premessa, chiede chiarimenti sulla collocazione della fascia di rispetto e l'assessore Granuzzo chiarisce che la pianificazione del Comune risale al 2002 e nel 2004 è stata adottata una Variante Urbanistica con cui ci si è adeguati al Piano d'Area del Quadrante Europa. Con tale atto quel sedime è passato da zona agricola a zona F, come prevede la normativa: una ex discarica diventa automaticamente zona F. La legge 44 prevede che le zone territoriali che non siano agricole hanno una fascia di rispetto di 200 mt all'interno dei quali non può essere effettuata attività di escavazione. C'è un angolo della proposta di escavazione che cade all'interno di questa fascia di rispetto.

1° emendamento

Il sindaco propone, quindi, di stralciare dalla proposta di deliberazione il punto 11 delle premesse, di seguito riportato: “la programmazione comunale, per quanto parzialmente coincidente con le aree interessate dalla domanda di escavazione, è vanificata nel merito dal possibile superamento del limite di legge di cui sopra, connesso al pronunciamento della Regione Veneto sulle tre domande in itinere che avrà, inevitabilmente, riflessi determinanti sull'ammissibilità del progetto di escavazione in analisi” e pone in votazione tale emendamento.

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi in forma palese

DELIBERA

di approvare l'emendamento alla proposta di deliberazione presentato dal Sindaco, come in premessa riportato.

Il Sindaco propone, inoltre, di integrare la proposta di delibera inserendo i punti presentati in precedenza dall'assessore Granuzzo (punti 12, 13 e 14 che, dopo lo stralcio effettuato in precedenza del punto 11 diventano punti 11, 12 e 13). Viene proposto, quindi, l'inserimento del seguente punto:

“ in data 18 maggio 2006, con p.g. n° 6689 la ditta Me.MaP. ha trasmesso, per conoscenza, al Comune di Sommacampagna, la comunicazione con cui ha formalizzato, presso gli uffici regionali, la richiesta di ritiro della domanda di coltivazione presentata in data 30/12/03 protocollo regionale n° 10148/46.02 (cava Camille);

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi in forma palese,

DELIBERA

di approvare l'emendamento alla proposta di deliberazione, inserendo nella stessa il punto 11 come in premessa riportato.

Dopo la proposta del Sindaco di inserimento del punto 12, interviene l'Assessore Granuzzo, il quale considera che, effettivamente, dopo aver stralciato il punto 11 dalla deliberazione i punti proposti hanno meno ragione di essere riportati nella delibera, perché erano conseguenti alle valutazioni del punto 11.

Dopo alcuni interventi del consigliere Bertolaso, dell'assessore Granuzzo e del consigliere Rigo, il Sindaco, propone di ritirare la proposta presentata dall'assessore Granuzzo di inserimento dei punti 12 e 13 e di accogliere la richiesta di inserimento del punto 14, che va a sostituire il punto 11. Alcuni consiglieri sollevano, però, il problema di come considerare la comunicazione effettuata dalla ditta Me.MaP. in Regione di ritiro della domanda relativa alla cava Camille.

Il Sindaco considera che la comunicazione non può ritenersi accolta senza una determinazione della Regione ed in merito l'assessore Rama chiede se sia sufficiente la sola presentazione della stessa per dare efficacia al ritiro.

L'assessore Mengalli rileva che in diritto amministrativo gli atti della Pubblica Amministrazione sono impegnativi per la stessa, a meno che non ci si avvalga del diritto di autotutela, cioè si ridetermini con un ulteriore atto. Gli atti unilaterali, con i quali un privato cittadino comunica le proprie intenzioni alla pubblica Amministrazione, non sono mai espressione di una volontà determinata e fissa. Nel caso di un privato cittadino che interrompe un procedimento in corso, la Regione predne atto di questa comunicazione come un venir meno di un atto di impulso, che, comunque, può essere riattivato su istanza dello stesso cittadino. I procedimenti, se sono legittimi, rimangono aperti (ricorda l'esempio del procedimento di apertura di una cava a Sommacampagna che è ripreso dalla fase dell'approvazione in Commissione Regionale in cui si era interrotto dopo 18 anni: la Giunta Regionale ha espresso parere favorevole ad una attività estrattiva). Considera non casuale l'arrivo di questa comunicazione poco prima che il Consiglio Comunale si esprima sul punto: evidentemente c'è l'esigenza di tentare un percorso compositivo. Quindi, o ci si comporta come se quella comunicazione non fosse pervenuta e ci si riserva di aprire ragionamenti quando si saprà che esito ha avuto in Regione oppure la si formalizza attraverso un recepimento del Consiglio Comunale, ponendola a presupposto di questa deliberazione. Considera quest'ultima ipotesi un po' ardita perché si emetterebbe una deliberazione consiliare sulla base di un comunicazione non ancora recepita formalmente dall'organo competente. Fra l'altro, è arrivata dopo la convocazione del Consiglio e dopo il deposito degli atti.

Il Sindaco osserva che l'arrivo di questa comunicazione non interferisce con l'espressione del parere contrario, basato su questioni tecniche. Ripropone, quindi, l'inserimento delle osservazioni del sig. Soave.

L'assessore Mengalli rileva che, successivamente all'adozione dell'atto di indirizzo da parte del Consiglio, l'Assessore competente dovrà partecipare a riunioni ed incontri nei quali le situazioni si evolveranno. In tale ambito ci sarà un risultato obiettivo da raggiungere, salvaguardando il nostro territorio: occorre ammettere che ci sono siti indegni e siti meno indegni dove collocare le cave, laddove non sia possibile evitarle. Se il nostro Comune riuscisse ad evitare formalmente il “flagello Camille”, un nuovo “buco” avulso da tutto, si potrebbe concedere in termine di ampliamento dell'esistente, all'interno della pianificazione comunale. In questa battaglia contro i cavatori, esistono delle priorità; rimane contrario all'apertura di una cava di questo sito, ma crede che l'assessore debba valutare tutti i percorsi e le procedure amministrative facendo il possibile per evitare cava Camille e l'apertura di nuovi siti posti in lontananza da siti già autorizzati dalla Regione.

Il sindaco considera che la situazione sia in continuo divenire e che, probabilmente, le scelte che si faranno dovranno essere fatte giocando a seconda degli scenari che si prospetteranno. Ripropone di votare l'inserimento dell'osservazione del sig. Soave, integrando la proposta con il punto 11, riportato di seguito: “in data 22 maggio 2006, con p.v. n° 6822 il sig. Aldo Soave ha trasmesso al Comune le sue osservazioni al progetto (All. 1)”.

2° emendamento

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi in forma palese,

DELIBERA

di approvare l'inserimento del seguente punto 11 nelle premesse della proposta deliberativa : “in data 22 maggio 2006, con p.v. n° 6822 il sig. Aldo Soave ha trasmesso al Comune le sue osservazioni al progetto (All. 1)”.

Il consigliere Bertolaso (CI) considera che le osservazioni dell'assessore Mengalli pongono una questione seria da affrontare. E' vero che sarebbe meglio ampliare in una realtà già esistente, eliminando cava Camille, ma resterebbero aperte le richieste Casetta e Betlemme. Il superamento del 3% c'è comunque; quindi è interessante fare delle aperture, ma si andrebbe a superare le percentuali che la legge propone. Va bene mantenerci aperti a margini di trattative, ma chiede se lo si limiti a cava Camille.

L'assessore Granuzzo si sente di integrare e allargare il quadro fatto dal vicesindaco alla totalità delle partite aperte in materia di escavazione sul nostro territorio. In termini temporali, cava Pezzette è l'ultima presentata in Regione. L'approvazione dell'ampliamento della Prospero e dell'ampliamento di cava Betlemme comportano la chiusura dei termini di legge, per cui non esisterebbe la possibilità per Camille e per Pezzette. Eventuali disponibilità dell'Amministrazione devono essere allargati ad una verifica di disponibilità da parte della Regione a valutare negativamente gli altri impianti (quindi cava Betlemme e in seconda battuta l'ampliamento della cava Prospero in località Casetta). Vanno benissimo, quindi, le osservazioni proposte dal vicesindaco, allargando il quadro e considerando tutte le domande presentate.

L'assessore Rama esprime perplessità in merito allo spazio di trattativa aperto su tale punto ed il Sindaco ricorda la scelta effettuata dal Consiglio Comunale di inserimento di talune aree in un atto di programmazione, che seguiva la linea dell'ampliamento delle cave esistenti, e che la Regione  non ha mai riconosciuto come strumento oggettivo. Lo scenario è aperto ed in evoluzione: questa sera il Consiglio Comunale esprime parere contrario, perché ci sono degli elementi di contrarietà, ma nello stesso tempo lascia trasparire il fatto che comunque almeno una parte rientra nella propria programmazione. Ci sarà bisogno di ulteriori dibattiti e di contributi che porteranno ad assumere delle posizioni che non sono attualmente ancora mature.

L'assessore Mengalli precisa il proprio precedente intervento. Da sempre contrario alle cave, anche a cava Pezzette, rileva che, se le domande di cavatori negli ultimi due anni si rivolgono al territorio di Sommacampagna, significa che questi chiedono in Regione dove si può scavare, dove cioè non è stato ancora raggiunto il 3%. La propria posizione è di tentare di recuperare un percorso con la Regione, una credibilità per dimostrare che quella teorica disponibilità ad accettare escavazioni in ambiti degradati, in coerenza con la programmazione, viene confermata nei fatti: è stata fatta una programmazione e deve essere difesa e sancita, anche perchè una delle chances rispetto alla famigerata cava Siberie sarà quella di rivolgersi al TAR, proprio perché fuori dall'ambito di escavazione. Inoltre, probabilmente i cavatori hanno già calcolato il superamento della percentuale, ma sanno anche che c'è un progetto di legge in itinere, che prevede il superamento di tale soglia, ed il primo che presenta la domanda si prenota nel registro delle domande di escavazione. In questo c'è lo spazio per il tentativo di difendere il proprio territorio, per vedere attuato il nostro programma di tutela, attraverso quel documento di programmazione ed avendo un attenzione particolare nei confronti di coloro che lo fanno proprio.

Il consigliere Pietropoli (CI) considera un gravissimo errore il progetto di discarica comunale. Inoltre, l'area di questa cava ricade nell'ambito delimitato dalla programmazione solo per metà.

Il Sindaco ribatte che il tema discarica non è scelta semplice da comunicare e potrebbe sembrare in sè contraddittoria, ma si tratta di scelte diverse, una transitoria e l'altra definitiva, nel senso che all'origine di una discarica c'è sempre una cava.

L'assessore Mengalli considera che sta pagando di più aver vinto una causa, in primo grado e in Consiglio di Stato, bloccando la Vepart rispetto ad una richiesta di autorizzazione regionale.

Dopo alcuni interventi del consigliere Pietropoli e dell'assessore Mengalli, chiusa la fase della discussione, il Sindaco pone in votazione la proposta di delibera come sopra emendata.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi in forma palese,

DELIBERA

di approvare la proposta di delibera allegata al presente provvedimento, emendata come in premessa riportata.

Ed inoltre,

IL CONSIGLIO COMUNALE

Con voti unanimi favorevoli espressi in forma palese,

DELIBERA

di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma IV, del D.Lgs. 267/2000.


Ad iniziativa dell'Assessore all'Ecologia ed Ambiente Massimo Granuzzo.

Premesso che:

1.       in data 30.03.2006 con prot. n. 4378 la ditta ME.MA.P. srl, con sede in  Monzambano 97/c (MN), ha inoltrato in Regione e in Comune una domanda di autorizzazione per l'apertura e la coltivazione di una cava di ghiaia denominata “Cava Pezzette” ubicata in loc.tà Pezzette in Comune di Sommacampagna;

2.       la domanda di apertura della nuova cava è stata inoltrata dai richiedenti ai sensi della Legge Regionale 7 Settembre 1982 n. 44;

3.       mediante avviso pubblicato all'albo Pretorio Comunale, in data 3 Aprile 2006, prot. n. 4532, si è reso noto, a norma dell'art. 18 della legge regionale 7 Settembre 1982 n. 44, che presso la sede municipale è stata depositata, per il periodo di 15 giorni consecutivi, la suddetta domanda e gli allegati elaborati tecnici, in visione per chiunque fosse interessato e/o volesse presentare osservazioni ed opposizioni al progetto;

4.       entro i termini stabiliti dall'art. 18, comma 4, della L.R. n. 44 e cioè entro i successivi 10 giorni dal termine del periodo di pubblicazione, non sono pervenute osservazioni;

5.       in data 16.09.2002, con delibera consiliare n. 53, esecutiva, il Comune di Sommacampagna ha approvato un proprio piano per le attività estrattive e, in data 13 Novembre 2002, lo ha trasmesso agli uffici regionali  con il seguente invito: “Tale invio affinché il vostro Ente, preposto secondo la normativa vigente al rilascio delle autorizzazioni alla coltivazione delle cave, tenga conto della volontà programmatoria dell'Amministrazione Comunale in sede di istruttoria ed eventuale approvazione delle future possibili istanze di coltivazione.”

6.       in data 20.03.2006, con delibera consiliare n. 9, esecutiva, il Comune di Sommacampagna ha approvato la trasposizione su supporto informatico del predetto piano nonché la generale ricognizione della situazione dell'attività di cava sul proprio territorio ed in particolare del rispetto del limite di cui all'art. 13 della L.R. n. 44 riguardo le aree di potenziale escavazione e tutela dell'agricoltura dalla quale è emersa la seguente situazione:

zone agricole

mq

28.868.503

3% delle zone agricole

mq

866.055

Aree già destinate ad attività di cava

Autostrada, v. Bussolengo

mq

9.700

Autostrada, Cà Verde

mq

13.000

Accademia

mq

4.700

Pantina

mq

3.000

Residori, via Dell'Industria

mq

51.320

Ceriani

mq

120.000

SEV Siberie

mq

60.500

Cave in atto ed autorizzate

SEV Ceolara

mq

271.000

Prospero Ermes

mq

85.030

TOTALE CAVE

mq

618.250

rimanenza entro il 3%

mq

278.510

7.       sono a tutt'oggi in fase istruttoria e/o in attesa di DGR presso i competenti uffici regionali e provinciali le procedure per la valutazione delle seguenti domande di escavazione:

Casetta (ampliamento)

mq

103.242

Camille

mq

79.400

Corte Betlemme

mq

174.460

per una superficie totale di aree potenzialmente destinate a nuove attività di cava di mq 357.102.

Premesso, altresì, che:

8.       l'art. 13, della L.R. n. 44/82, recita testualmente: “La parte di territorio comunale interessata dall'attività di cava non può essere in alcun caso superiore alle seguenti percentuali (trattasi del 3%) della superficie totale della zona E del Comune”;

9.       l'art. 2 della l.r. n. 44/82, spiega in modo inequivocabile che “costituiscono attività di cava i lavori di coltivazione dei giacimenti …”.

10.   nel territorio comunale la somma delle aree gia destinate ad attività di cava (sulle quali cioè si stanno svolgendo o si sono svolti in passato lavori di coltivazione dei giacimenti) e di quelle oggetto di domanda in fase istruttoria e/o in attesa di DGR, è nettamente superiore al limite di cui all'art. 13 della l.r. n. 44/82;

11.   la programmazione comunale, per quanto parzialmente coincidente con le aree interessate dalla domanda di escavazione, è vanificata nel merito dal possibile superamento del limite di legge di cui sopra, connesso al pronunciamento della Regione Veneto sulle tre domande in itinere che avrà, inevitabilmente, riflessi determinanti sull'ammissibilità del progetto di escavazione in analisi;

Tutto ciò premesso,

considerate le seguenti valutazioni tecniche espresse dal Responsabile Comunale del servizio ecologia:

a)       il progetto di coltivazione non risulta totalmente conforme a quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio Comunale n° 53 del 16.09.02, esecutiva, in cui vengono individuate le aree da destinare a future escavazioni ai sensi della L.R. n° 44/82;  tale individuazione, come evidenziato nel punto 4 della citata deliberazione “costituirà punto di riferimento essenziale ai fini del parere che il Comune è tenuto ad esprimere, ai sensi dell'art. 18 della L.R. n° 44/82, in relazione a nuove richieste di escavazione”;

b)       il progetto di coltivazione non prende in considerazione il problema del transito dei camion dalla cava su capezzagne prive di qualsiasi sottofondo (vedi foto allegate al progetto), ed inoltre nel computo metrico estimativo dell'intervento non è prevista alcuna spesa per l'esecuzione di sottofondi a strade d'accesso;

c)       il progetto di coltivazione prevede lo scavo all'interno della fascia di rispetto di 200 metri stabiliti dalla L.R. 44/82; si fa presente, in merito, che in data 27.04.2004, con delibera di Consiglio Comunale n° 28, esecutiva, è stata adottata una variante al P.R.G. con cui è stata istituita una zona F2 - “zone per attrezzature tecnologiche esistenti e di progetto” la cui fascia di rispetto di 200 metri si estende appunto su parte dell'area di scavo in progetto (si veda la planimetria riportata nell'allegato A in cui è evidenziato il limite dei 200 m); devono, pertanto, essere ricalcolati: area di scavo,  perimetro, profondità di scavo e volume complessivo da scavare;

d)       la relazione geologica del progetto non evidenzia nessuna misura storica come previsto dalla L.R. n° 44/82 che al riguardo spiega come “la massima escursione di falda venga valutata come media delle misure riscontrate in un congruo periodo di tempo”;

L'Assessore all'ecologia Massimo Granuzzo:

PROPONE

di esprimere

PARERE CONTRARIO

alla domanda in parola, richiamando le argomentazioni della premessa e le valutazioni del Responsabile Comunale del servizio ecologia che si intendono, quindi, qui richiamate ed integralmente trascritte.

Sulla presente proposta di deliberazione vengono espressi i seguenti pareri ai sensi degli articoli 53 della legge 142/90, come modificato dall'art. 17, comma 85 e 86, della legge 15.05.1997 n. 127;

 

 

-      parere FAVOREVOLE in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art. 53 della legge 08.06.90 n. 142;

 

DATA _______________

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO INTERESSATO

_________________________

 

-

-      parere FAVOREVOLE in ordine alla regolarità contabile, ai sensi dell'art. 53 della legge 08.06.90 n. 142 come modificato dall'art. 17, commi 85 e 86, della legge 15.05.97 n. 127;

 

DATA _______________

IL RESPONSABILE DI RAGIONERIA

________________________