Nell'affrontare il tema in oggetto, Il Sindaco chiede una collaborazione ai consiglieri comunali presenti nel condurre una discussione nella quale i cittadini possano avere l'opportunità di farsi un'idea, capendo le motivazioni che stanno alla base di questa scelta e le ragioni di chi sta all'opposizione. Si augura che questa discussione risulti senza prevenzioni e pregiudizi, per poter valutare con serenità ed obiettività le diverse posizioni. Lascia la parola, quindi, all'Assessore all'Ecologia, Massimo Granuzzo.

Prima dell'illustrazione della proposta di delibera, interviene il consigliere Giacopuzzi W. (CI) per presentare una questione pregiudiziale e sospensiva, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale. Chiede il rinvio della trattazione dell'argomento posto all'ordine del giorno, precisandone i motivi. Il primo è che ogni mezzo è utile buono per rinviare tale decisione, della quale non si è discusso a Caselle, come espressamente richiesto al Sindaco con formale richiesta, perché la frazione è oggetto di sopruso. La non risposta del Sindaco viene ritenuta assurda. Il secondo motivo è ricco di significati e si riferisce al punto 5 del testo della proposta inerente il progetto dell'ATI.

Nel frattempo, alle ore 20,59 entra il consigliere Braggio ed i presenti passano a 21.

Il consigliere comunale Giacopuzzi W. continua presentando il 3° motivo pregiudiziale per il quale si approva il progetto tramite l'espressione di pareri: volutamente non si vuol far capire quello che si sta facendo. Contesta, quindi, la sequenza: si esprime un parere, ai sensi dell'art. 32 della legge regionale, che dovrebbe essere propedeutico al resto e cioè prima che il consiglio comunale dichiari di volere un'altra discarica di rifiuti. Fra l'altro, se tutto è già stato deciso, si dovranno pagare penali in caso di mancato avvio; si tratta, pertanto, di una formalità procedurale. Considera giusto effettuare prima l'approvazione, poi la procedura, poi l'assegnazione del progetto. In considerazione di tutto ciò, chiede il rinvio della discussione del punto relativo alla discarica.

Il Sindaco considera che un rinvio non risolva e non possa comportare profili diversi nelle posizioni. Ritiene di non accogliere l'istanza ed invita i consigliere ad entrare nei termini della discussione. Si risponde alle questioni quando si entra nel dibattito. Pone in votazione, quindi, l' approvazione della richiesta avanzata dal consigliere Giacopuzzi W.

IL CONSIGLIO COMUNALE

con voti espressi in forma palese:

favorevoli 7 (Stanghellini, Marchi, Bertolaso, Braggio, Giacopuzzi W., Pietropoli di CI, Giacopuzzi N. di LdC),

astenuti //,

contrari 14,

DELIBERA

di non accogliere la questione pregiudiziale e sospensiva presentata dal consigliere Giacopuzzi W. (CI) ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio Comunale.

Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) procede a chiedere, comunque, delle risposte oggettive sotto il profilo procedurale.

L'assessore Granuzzo provvede ad illustrare la proposta di delibera, dando dare lettura alla presentazione riportata in allegato A al presente provvedimento.

Il Sindaco ringrazia l'assessore per l'esposizione effettuata ed apre la discussione.

Interviene il consigliere Giacopuzzi W. (CI) che esamina le diversità di approccio delle due vicende - cava Betlemme e discarica Siberie; effettuando un parallelismo, si vede da una parte uno sdegno ed un interessamento della parte politica al potere e dall'altra la tendenza al silenzio. Questo silenzio che emerge sull'ex Siberie da parte del comitato cava lo vede come abilità politica di acquietare le acque, una forma di abilità nel narcotizzare una parte della cittadinanza sostenitrice, una strana normalità, come se fosse l'unica e più utile cosa da fare. Ha la consapevolezza chiara e precisa, pur nella gravità della decisione della Regione e pur sottolineando il contributo dato dal comitato cave, che un conto è un buco ed un altro conto è una bomba ecologica.  In merito alla questione Siberie, chiede all'Amministrazione come pensa che reagiranno gli abitanti delle case vicine alla discarica, il cui valore immobiliare cadrà a picco. Denota un certo stile politico nel condurre l'intera vicenda. La sua decisione di candidarsi alle amministrative dipese anche da questa vicenda. E' un argomento determinante e pone sul tavolo una questione. Dalle osservazioni presentate da cittadini (cita i signori Bertozzo e Sandrini) e dalla documentazione amministrazione si è fatta questa idea. Da una apprezzabile apertura iniziale  verso un coinvolgimento partecipativo dei cittadini del Sindaco alla materia, in termini di coinvolgimento della popolazione e di democrazia, si è passati ad un restringimento progressivo di informazione e partecipazione. E' un comportamento oligarchico e tirannico. La minoranza consiliare ha aiutato e agevolato la titubanza della maggioranza presentando una mozione sul project financing. Nell'agosto 2005 c'è stata una presentazione di un referendum popolare con specifici quesiti sulla discarica, collegato ad altri due referendum, sui lavori di deturpazione della piazza di Custoza e sulla strada che taglia la valle di Custoza. L'Amministrazione ha rigettato il referendum, con la chiara volontà di non andare davanti alla gente. La maggioranza ha negato in modalità perentoria la possibilità di interpellare la popolazione, ha bocciato il  referendum, con una sconfitta democratica per tutti. C'è stato un irrigidimento, una chiusura, un delirio di onnipotenza: questo è il tasto dolente, più negativo della stessa scelta posta dall'assessore Granuzzo. Il sorpasso nei confronti della partecipazione dei cittadini ha del “politicamente vergognoso”. Richiamando la transazione per il passaggio di proprietà della cava, dove al punto 2) si prevedeva la cessione gratuita ma che il Comune non poteva fare discarica, egli considera che il punto di questa transazione è stato abilmente aggirato. Citando le osservazioni del sig. Sandrini, richiama l'assenza perentoria di un progetto di mitigazione e chiede che cosa è stato fatto per aggirare i danni per le infrastrutture presenti. Dà lettura ad un passaggio delle osservazioni del sig. Sandrini in cui qualifica gli amministratori “inerti ed inermi davanti a chi correva”.

Risponde l'assessore Granuzzo chiarendo che la leggerezza con cui il consigliere Giacopuzzi chiede un chiarimento, dando degli ingannatori e mentitori agli Amministratori della contro parte, sia una strada semplice per far colpo su un'assemblea stasera più numerosa. Se si legge il passaggio successivo dell'osservazione presentata dal sig. Bertozzo, si vede che è vero che quell'atto prevedeva il vincolo citato, ma prevedeva che questo venisse meno nel preciso istante che la Regione approvava cava Ceolara. Pertanto, il tema non esiste, non c'è stata nessuna volontà di turlupinare e se ci si vuole confrontare, se si hanno dubbi sulla legittimità del provvedimento, occorre quantomeno approfondire, prima di tirare le conclusioni.

L'assessore Mengalli interviene per dovere di chiarezza: in effetti in quell'atto è stato previsto, perchè in quel momento c'era una legge regionale che faceva divieto di dare parere negativo sull'ampliamento, prima che avessero ottenuto l'autorizzazione all'ampliamento. Oggi la legge non prevede più questo, il parere è precedente all'ottenimento. Il motivo era questo, tant'è che la vecchia SEV non si è presentata ad eccepire nulla al project financing, sapendo che non aveva alcun titolo per impedire di presentare la domanda.

Il Sindaco considera che l'espressione del parere di un consigliere merita rispetto, ma risulta difficile accettare la qualifica di Amministrazione inerte, di Amministrazione seduta, che subisce senza programmazione; in questo senso chiede che anche la scelta di questa a sera vada collocata all'interno del quadro complessivo delle scelte fatte in campo ambientale. Bisogna guardarle in faccia e vederle tutte. Quando l'Amministrazione è partita con la raccolta differenziata dai banchi dell'opposizione ci fu una reazione molto dura, contraria, ma il Comune di Sommacampagna ha anticipato tutti i Comuni ed, attualmente, per tutte le politiche provinciali e regionali la scelta è quella di differenziare. E' una scelta molto coraggiosa, chiede un po' di responsabilità, i motivi ci sono ancora tutti rispetto al 2001 e confermati da tutto quello che è capitato in questi anni. Non sembra onesta la conclusione del consigliere Giacopuzzi: possiamo forse decidere come si amplia l'Aeroporto, cava Betlemme o l'autostrada? O stiamo qua a recitare, oppure entriamo nelle questioni. Non si viene a dire che non si fa niente per l'ambiente. Non è troppo onesto ed è poco obiettivo valutare questa Amministrazione in questa maniera negativa, e relativa a questo punto. Sul tema della discarica dice due cose: primo - le condizioni di sicurezza di una discarica siamo sicuri che siano le stesse di quelle volute e controllate dal privato? Chi è che non è d'accordo? Il tema è che la discarica la si dovrà subire.  Capisce i problemi, ma non si può pensare che i rifiuti non esistano. Le cose possono capitare sulla testa per decreto d'urgenza, occorre quindi distinguere i ruoli tra chi amministra e chi sta nei banchi dell'opposizione, in un'ottica di rispetto reciproco. Lo chiede con fermezza.

L'assessore Mengalli crede che il tema in questione sia uno di quelli su cui nessuno ha il piacere da esprimere un parere favorevole, che tutti, se potessero, eviterebbero volentieri. Non è un problema di quattrini, lo è anche, ma non è il principale. Dispiace che essere stato dipinto come amministratore di un certo tipo, dopo aver avuto il coraggio per quattro volte di presentarsi ai cittadini per un giudizio. Egli ha fatto delle scelte e si vuole presentare davanti al giudizio dei cittadini. Crede che essi non  abbiano mai avuto l'idea di essere ingannati, ha avuto mandati ampi e  discreti ed ha risposto con coraggio alle sue scelte. Delle cose scelte ha sempre risposto in prima persona, ha accettato anche volantini molto pesanti nei suoi confronti. Chiede, quindi, un  minimo di onestà intellettuale e politica. Il problema posto dall'assessore Granuzzo va oltre all'aspetto partecipativo e democratico del grande coinvolgimento; c'è un momento nel quale chi amministra ha il dovere di andare al di là dell'emotività per amministrare, di adottare una scelta repentina e strategica, che si deve fare nell'interesse della gente. Chi oggi si oppone lo faccia in perfetta buona fede, ma non si permetta di aggredire personalmente i consiglieri. Ricorda la penosa questione della discarica Casetta, che è stata bonificata due volte, ricorda i fusti di diossina, l'esposto alla Procura, i rifiuti nella acqua (veniva chiamata la c.d. discarica a bagno maria), che lo ha accompagnato per 25 anni. Ha ragione l'assessore Granuzzo nel dire che ci si è attivati prima per evitare altre esperienze come Casetta. Perché oggi nessuno si preoccupa del decreto di chiusura della Provincia, del fatto che la discarica presenta al proprio interno diossine, di rifiuti provenienti da Milano e che la Regione e la Provincia, per evitare di muovere i rifiuti, dispongono che si chiuda e che nessuno provi a muovere quella baulatura, perché insicura. Dopo questo decreto di chiusura Provincia, Regione e Consiglio di Stato hanno considerato quella discarica non chiusa, ancora in esercizio e hanno autorizzato 14 metri di ulteriori rifiuti da caricarsi sopra, senza pensare che questo intacchi le falde sottostanti. Il percolato, che non dovrebbe superare un metro, per anni lo hanno lasciato a 8 / 9 metri e di fronte ai nostri esposti hanno detto che la discarica è ancora sicura e che, forse, ha infiltrazioni nel sottofondo. Per il pericolo va monitorata continuamente, per evitare che intacchi le falde acquifere. Per quale motivo, politicamente non si è sentita nessuna reazione rispetto ad una discarica autorizzata, con quattrini che vanno ad una società che ha gestito Pescantina, a non più di 100 metri dal paese? Non ce ne preoccupiamo? E' in grado di assicurare la ditta che sta ottenendo l'autorizzazione provinciale che il primo progetto che presenterà sarà quello della bonifica dell'attuale discarica? L'assessore cita alcuni situazioni di gestione rifiuti, tra cui la discarica Ca' di Capri, finita in difficoltà, la quasi certezza che quella di Pescantina faccia fatica a partire, quella di Legnago è quasi esaurita. La Provincia potrà individuare per decreto il sito ed il problema dei trasporti è quello che incide di più nella scelta: i buchi più vicini alla città di Verona sono Sommacampagna, Bussolengo, San Martino Buonalbergo, Zevio. Detto questo, non si tratta di un problema di partecipazione popolare, fare scelte che proteggano nel breve tempo da una minaccia che è più che imminente e con coraggio pensare alla difesa del territorio. Iniziati i conferimenti dei rifiuti nella discarica comunale, i benefici ricadranno sulla testa dei cittadini per 25 milioni di euro. Per gli amministratori la domanda è fare il possibile per prenotare la seconda discarica, in maniera tale che in Regione non venga depositata una richiesta da privati, per avere la prelazione, controllando direttamente che 11 milioni di euro vengano spesi per la sicurezza. Ricorda che discarica Casetta dava 150 milioni di lire all'anno ed è una bomba ecologia, ma questa è correttezza di tutela del territorio. E' un'assunzione di responsabilità, i cui benefici verranno goduti da altri. La sua scelta, il suo voto favorevole è a baluardo ed a difesa del nostro territorio, rispetto a pericoli che sono vasti: da gennaio - febbraio si avrà il raffronto tra la gestione pubblica ed una collina di 14 metri con 250.000 mq di rifiuti su una discarica sulla quale il Comune non ha potuto fare niente: questo è il vero prendere in giro il popolo, la gente che ha un territorio e che non lo può gestire. Riferendosi al volantino distribuito nel quale vengono citati gli assessori di Caselle, suggerisce attenzione a seminare paura per avere un beneficio immediato: chi mente per avere un primo ritorno, sbaglia. Gli pare sia stato fatto un po' torto a chi si è battuto contro le sette cave che la Regione ha autorizzato, a lui che ha condotto in prima persona battaglie legali contro la Vepart, che ha dato battaglia contro tutto e contro tutti per trasferire l'alta velocità dal centro di Caselle, che ha fatto viaggi a Roma per chiedere le barriere antirumore e lottato per cercare di tutelare il suo paese, perché gli aerei militari non facessero le esercitazioni sopra la testa dei cittadini. Ricorda quando si era opposto alla realizzazione di 300.00 metri di parcheggio dell'Autogerma. Ricorda, anche, che, dopo gli interventi fatti, i TIR non passano più da Caselle. Rispetta le posizioni, ma ritiene che il fatto di essere accusati di aver amministrato pensando solo al vile denaro sia un'ingiustizia e che la gente capirà. Non si sente felice, ci ha pensato tanto e tanto e crede che sia questa la miglior scelta per difendersi da attacchi che sono imminenti, che si un corretto amministrare.

Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) chiarisce di aver fatto valutazioni politiche su pronunciamenti, che non sono a lui attribuibili. Considera che questa scelta andava fatta con la gente, nonostante tutto quello fatto  da Mengalli nel passato, una scelta che andava condivisa. Ribadisce che le frasi dette non sono a lui attribuibili.

Il consigliere Bertolaso (CI) ritiene che il gruppo Crescere Insieme abbia da sempre sostenuto le battaglie sulle cave. Fare una discarica, significa fare una programmazione che si decide in Consiglio Comunale. Il fatto di aver scelto di fare una discarica, può darsi che difenda per qualche anno il territorio, ma la questione è a monte:  aver scelto di difenderci per sei anni di gestione da ulteriori discariche. Questo dato ci espone a continuar aprire discariche. Saremo costretti a rincorrere ad ottenere altri buchi. Sui bisogni e le necessità del nostro territorio è giusto rispondere; in ogni caso il nostro territorio ha già dato. Abbiamo un'Amministrazione molto ambiziosa, che voleva portare a casa risultati, aprendo una discarica; si potevano fare altre scelte: il buco è un male minore della discarica. Se si tratta di anticipare le scelte, è stata fatta quella remunerativa. La questione si riporta all'origine. Prima è stato descritta una situazione di enti superiori che decidono. E' la situazione che sta succedendo a noi: sono state fatte mozioni e richieste di referendum. Gli amministratori non si sono sentiti di consultare la popolazione e qui si apre un fronte. In tali altri campi l'Amministrazione è in prima fila, ma questo non è certo un bel biglietto da visita.

Il consigliere Marchi (CI) interviene sul discorso del pubblico che dovrebbe tutelare questa discarica. Si è proprietari dal 1997 di questa cava. In questa cava risulta esserci un deposito di inerti, che avrebbe dovuto essere controllato con accuratezza. Egli presume che siano passati 400 camion in entrata e 400 in uscita, senza alcun controllo.

L'assessore Rama ricorda di non essere stato presente quando è stata fatta la scelta del project financing e ricorda bene quando è stato acquisito il fondo delle Siberie. Condivide in pieno la scelta e crede sia legittimo il non essere d'accordo in una democrazia, ancor più perché le motivazioni che hanno portato nascono da un sentimento di impotenza: chi amministra in questi ultimi anni ha provato cosa vuol dire non poter contrastare le decisioni che prendono sul nostro territorio. Ma occorre scegliere una strada o non produrre rifiuti o spedirli in Romania e per non produrli ci vorrà qualche centinaio di anni. La soluzione vera è che ci vorrebbe un piano cave e un piano discariche. Viene chiesto da anni e la Regione, che si è data la legge, non l'ha ancora fatta, per cui si cerca la strada meno peggio. La vera questione è questa faccenda è un business spaventoso. N può andare più in là, perchè ci sono interessi di varia natura. Quello che si vuole evitare è che gli enti locali vi provvedano, perché dà fastidio, perché apre una strada. Questo tipo di logica dovrebbe essere condivisa, per sottrarla ad interessi che non hanno nulla a che fare con i cittadini. Questa storia dei soldi per il Comune è infondata, perché saranno usati quasi obbligatoriamente per far fronte ad opere e bisogna ragionare sul fatto che non si può continuare a fare opere. Ed è, inoltre, una questione di tempi, che vanno oltre la nostra Amministrazione. E' nata perché bisogna trovare una soluzione che sia la meno peggio, in questo momento storico. Cosa si vuol dire alla gente? Quando si va dalla gente? Un amministratore non può su ogni decisione consultare i cittadini; chi amministra deve fare scelte, perché ha orizzonti diversi.

Il consigliere Rigo (SP), relativamente alla partecipazione, ricorda di essere stata eletta nel  giugno 2004 e che per tutto il 2005, a fronte di cittadini che le chiedevano di poter avere informazioni maggiori aveva promosso incontri su temi quali gli impianti sportivi, la discarica, la zona Palazzina, il PAT. L'invito che nasceva da ragazzi che la conoscevano era diffuso con il passaparola ed aperto a tutti, nel centro sociale di Caselle. Chiunque fosse venuto o passato da lì, poteva entrare e sedersi ad ascoltare: giovani di Caselle che incontravano giovani amministratori. Queste riunioni sono finite nel 2005 perché la gente aveva altro da fare. Comunicazione,  partecipazione, sì, ma quanto senso di frustrazione si vive. Ci si sente soli. Queste non sono decisioni prese allegramente e si sente offesa profondamente da queste insinuazioni perché si reputa una persona che cerca di fare il meglio.

Il consigliere Giacopuzzi N. (LdC) rileva che qui ci si sente impotenti, soli, burattini. Essere impotenti contro i potenti. Il comune di Sommacampagna non ha mai preso nulla, anzi gli impotenti hanno aiutato a camuffare le cifre, facendoci pensare che stanno lottando contro i grandi interessi di cave e discariche, ma potenti con il cittadino nell'aumentare le tasse, dando soldi pubblici ad associazioni pressoché impotenti e parassite. Vuole sapere quando questo Consiglio o questa maggioranza ha intenzione di rispondere alle osservazioni che sono state fatte dai cittadini, quali sono i termini di legge e quali le procedure. Nel momento in cui si dà parere favorevole, chiede quale sia l'iter da seguire per avere l'inizio di conferimento dei rifiuti.

Il consigliere Pedrini F. (SP) prende la parola perché le sembra opportuno esprimere il parere favorevole a questo progetto, che porterà a percorrere una strada impegnativa, ma di grande responsabilità e coraggio. Vede un'Amministrazione protagonista di un'unica possibilità di gestione del proprio territorio di un'attività che ha reso ricchi i privati a discapito di un'intera comunità. Ora con questo progetto finalmente si ha la possibilità di decidere come gestire e controllare una discarica, il tipo di rifiuto da conferire, con un ritorno economico diventando investimento a favore di tutto il Comune. Ritiene che, nonostante le battaglie fin qui condotte dal Comune di Sommacampagna contro cave e discariche che hanno dato sempre esito negativo, quello che si approva stasera sia finalmente un modo nuovo per poter tutelare il nostro territorio da decisioni calate dall'alto, come per esempio autorizzazioni di cave e discariche, che si sono subite anche in quest'ultimo anno..

Il Sindaco chiarisce che sarà la Regione a rispondere alle osservazioni e che questa sera si esprime un parere. Si prende atto, comunque, delle osservazioni presentate dai cittadini, ma non compete a questo Consiglio la loro risposta formale.

L'assessore Granuzzo chiarisce che i tempi sono quelli stabiliti dalla Legge 10/99. Normalmente la procedura prevede un'istruttoria tecnica ed una per una valutazione per l'impatto ambientale. C'è la richiesta di unificare i due procedimenti da parte della ditta, cioè unificare in un'unica commissione che valuti contestualmente il merito tecnico e la valutazione dell'impatto ambientale sulle aree circostanti. Se in una prima discussione la commissione non chiede integrazioni, ciò fa decorrere i termini di legge e la procedura si dovrebbe chiudere in 12 mesi. L'esperienza dice che non succede mai, perché la commissione chiede sempre integrazioni o approfondimenti agli estensori del progetto. A ciò seguono tempi tecnici, che non sono dettati da legge, per la ratifica da parte della Giunta Regionale, che normalmente si affida all'esito tecnico della commissione VIA. Ricorda che la Vepart è stata approvata il venerdì delle elezioni amministrative. Un mese dopo le vicende giudiziarie, dal 2 febbraio in poi, ogni giorno è buono. Questo obbliga il Comune ad esprimere un parere favorevole o contrario a Siberie.

L'assessore Mengalli precisa che il problema citato dal consigliere Marchi è emerso nel corso dei carotaggi che la ditta Geonova ha chiesto di fare per poter approntare il progetto di cui si discute questa sera. Durante le indagini ha trovato dei materiali e si temeva il bisogno di ripulire e scavare ampliando il sedime di cava. E' stata chiesta una perizia congiunta, i tecnici hanno effettuato il carotaggio che ha dato risultati congiunti: il materiale era costituito da sassi e terra di risulta da lavorazione campestre. Quindi non c'è materiale inquinante, ma un riporto effettuato nel momento in cui la cava è stata chiusa. Non è stato mai autorizzato nessuno a scaricare. Ci sono stati due episodi che egli cita: il primo quando sono state conferite ramaglie, perché non si aveva un sito dove conferirle, cioè un posto adatto per lo stoccaggio e la triturazione. La Provincia, su segnalazione del consigliere Pietropoli, aveva rilevato una discarica abusiva di 5000 metri cubi e si era ottemperato all'ordine di sgombrare il tutto: portare le ramaglie all'Agrinord avrebbe comportato un costo abbastanza rilevante. Secondo: la parte superiore della cava è stata autorizzata per lo stoccaggio provvisorio di materiale di risulta dello scavo della casa di riposo. Dopo è stato chiesto di portarlo via. I camion entrati in quella cava sono quelli autorizzati in via provvisoria. Il resto è quello che è stato trovato, che non è materiale inquinante.

Il consigliere Marchi (CI) considera che si è presa in carico nel 1997 una cava e non si sono fatti i controlli. Queste cose si dovevano sapere non nel 2007, quindi è proprio vero che abbiamo tutelato il territorio? Sono mancanze abbastanza gravi. Come anche far apparire una cava dove c'è il depuratore (ricorda la denuncia fatta dal consigliere Giacopuzzi Nicola in Consiglio Comunale) e si chiede se, inoltre, tutela del territorio è il muro di Custoza.

Il consigliere Pietropoli (CI) osserva che l'abitato di Caselle, per la presenza di strutture sovra comunali, ha una situazione molto grave e che si ritroverà, anche, a subire il traffico di mezzi pesanti per la cava e per la discarica, voluta da questa Amministrazione. . La vicenda della cava è problematica. Viene mandato un segnale sbagliato agli enti sovracomunali che hanno competenza in merito, e cioè che sul nostro territorio si è disponibili a ricevere rifiuti speciali da tutta Italia. Proteggere il territorio aprendo una discarica, significa che le generazioni future avranno un unico introito di natura economica, non sicuramente di natura ambientale. Contro la discarica Casetta la battaglia è stata fatta da tutti, affinchè non venisse fatta la baulatura della discarica (ricorda di aver presentato come consigliere provinciale una mozione approvata, che è stata votata, ma che purtroppo non è servita a nulla). Le battaglie sono state fatte anche per contro l'apertura di cave; evidentemente il nostro territorio ha un sottosuolo che presenta una ricchezza enorme e per i cavatori è un territorio da conquistare. L'unica cosa è prevedere una programmazione ambientale che preveda una mitigazione per tutte quelle strutture. Sottolinea la mancanza di programmazione ambientale da parte di questa amministrazione. Contro la discarica Siberie si è costituito un comitato, 1.200 cittadini hanno firmato quella petizione popolare per il referendum, a seguito della dichiarazione di disponibilità dell'allora sindaco Mengalli. Dichiarandone l'inammissibilità, ha leso la parola data.

Il Sindaco sente l'obbligo di precisare che si parla della discarica Siberie come fosse del territorio di Caselle, ma ricorda che si sa che la zona appartiene a Sommacampagna, se dopo dal punto di vista funzionale, per il traffico possa coinvolgere la frazione è un altro discorso. Dal punto di vista viabilistico c'è il divieto di transito di via Ceolara, così la possibilità di transito sarà scongiurata. Facciamo in modo che la realtà non perda i suoi elementi.

L'assessore Rama apprezza l'intervento del consigliere Pietropoli, pur non condividendolo. Sul dare un segno di disponibilità agli enti sovra comunali, rileva che il consigliere stesso ha considerato di aver fatto la propria battaglia, di aver portato il problema in Consiglio Provinciale, ma il Consiglio di Stato ha deciso comunque diversamente. Ma allora, qual è la strada giusta? Condividere un progetto di mitigazione? Qual è la strada giusta per impedire di fare una discarica privata a Sommacampagna, con tutte le conseguenze della problematica della sicurezza e delle difficoltà di far rispettare le norme?

Il consigliere Pietropoli (CI) premette che stasera le risposte le deve dare l'Amministrazione. Il metodo migliore, comunque, per combattere l'apertura di discariche è sicuramente quella di non aprirne noi. Le battaglie bisogna farle, non tutte si vincono e qualche volta vengono fatte insieme. Evidentemente il business è forte. Bloccando per 10 anni le discariche, non si risolvono i problemi .

L'assessore Rama ribatte che per sua natura l'intervento deve raggiungere il massimo del business. E' questione non di bravura, ma di economia.

Il Sindaco confida che il tema dei rifiuti che non sia più posto in queste quantità tra 10 anni. Gli amministratori stanno spingendo per diminuirne il conferimento. Occorre programmazione e pianificazione, adesso si parla di inceneritori e termovalorizzatori, tra 10 anni si auspica una politica più lungimirante.

Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) richiamando una delibera del 1992 trova le motivazioni per dire no ad una discarica, quando la Giunta Comunale allora rispondeva ad una richiesta di una ditta di stoccare materiale nella prevista discarica. Fa proprie le perplessità espresse, assieme a motivi urbanistici, ambientali e di qualità della vita. Come cittadino comune gli sorge il dubbio che se da un lato il titolare è il pubblico (il Comune), chi gestisce è un privato (la ditta che ha vinto la gara). Il Comune non ha, quindi, il controllo assoluto dei camion. Il dubbio è questo: è certo che tutti i rifiuti di tutti i camion siano secondo norma? E' matematicamente sicuro? Sottolinea, inoltre, che se si apre una discarica, significa che il Comune dovrà in maniera continuativa tenere aperte discariche e ricorda che la SEV che ha a disposizione un buco enorme di là della strada.

L'assessore Mengalli era l'unico presente alla deliberazione dell'amministrazione Sambugaro. In quell'occasione il vero problema era che la proposta che veniva fatta, targata politicamente, era quella di conferire in quel sito i limi di marmo tal quali (sono polveri bagnate che si ricavano dalla segatura del marmo), senza nessun tipo di approntamento della discarica. La teoria che essendo polvere di marmo non necessitasse di alcun approntamento della discarica non era valida, perchè non veniva detto che era zeppo di stirene, sostanza altamente tossica e nociva, si tratta di un solvente che sarebbe nel tempo evaporato e che se conferito allo stato liquido si comportava come qualsiasi liquido che andava ad intaccare le falde acquifere. Quindi, la decisione fu quella perché il rifiuto si conferiva così com'era, senza approntare alcun intervento. Dopo hanno inventato le polveri essiccate ed, in questo caso, la posizione sarebbe stata diversa.

L'assessore Granuzzo risponde sui controlli e sulla necessità di mantenere in via continuativa, perché diversamente non verrebbe conseguito l'obiettivo. Sui controlli la differenza sostanziale tra impianto ordinario e discarica Siberie è assoluto: per entrare si dovrebbe chiedere permesso, avvisare il giorno prima, prendere appuntamento con il direttore lavori. Se si vede qualcosa di sospetto, non si può entrare nel merito del controllo, ma solo avvisare gli uffici provinciali di aver ravvisato delle irregolarità. I dipendenti provinciali adibiti a questo compito sono sue e devono farsi carico di tutti gli impianti esistenti nella provincia di Verona. Lascia giudicare quanto e quale possa essere il livello di questo controllo. Sulla discarica Siberie, invece, contrattualmente prima di affidare a Geonova, l'Amministrazione Comunale ha responsabilmente ritenuto di vincolare la ditta ad una serie di norme aggiuntive che hanno regolamentato la possibilità di controllare i conferimenti, tra cui la pena di escussione della fidejussione in caso di determinarsi di tre difformità in un determinato arco temporale. Sono obbligati a trasmettere all'ufficio ecologia, con una settimana di anticipo, l'elenco dei conferimenti, sulla cui scorta in ogni momento la commissione consiliare di controllo potrà entrare in discarica per verificare che i carichi siano i rifiuti preventivamente segnalati. C'è un accordo di videosorveglianza sul cancello. Sul fatto di avere un controllo ferreo e sistematico sull'andamento del conferimento dei rifiuti, informa che sono la metà in termini di tipologia possibili di quella della Vepart, dove tutti i 520 rifiuti sono conferibili. Alla discarica Siberie saranno quindi conferibili il 50% delle tipologie e sono stati opportunamente tolti i rifiuti pulverulenti, quelli che potenzialmente possono arrecare danni ed odori. Sulla necessità di inventarsi un'altra discarica, è stato verificato che anche a Valeggio c'è stata l'autorizzazione da parte della Provincia (ente competente ad autorizzare l'esercizio) di Ca' Baldassarre, un impianto da 1.200.000 tonnellate di rifiuti. L'ultima parte di rifiuti, il Comune di Valeggio si è riservato di poterli conferire utilizzando i propri rifiuti, dilatando di molto l'arco temporale di apertura sul proprio territorio della discarica. Con 1.000 tonnellate all'anno di rifiuto secco si potrebbe adottare la stessa modalità, riconosciuta ad un Comune confinante, di conferire le ultime 10.000 tonnellate, aggiungendo altri 10 anni di gestione a quelli previsti. Per far valere la presenza di Siberie, bisognerà trovare accordo, è una possibilità assolutamente aperta. Riferisce, infine, sulla commissione di controllo prevista, composta, tra gli altri, dal sindaco o dal suo delegato, da 3 consiglieri comunali di cui uno della minoranza. Competerà al Consiglio Comunale la nomina del direttore lavori.

Il consigliere Bertolaso (CI) osserva che si descrive come al solito una situazione idilliaca: questa azienda, che ha vinto la gara, è stata condizionata ad una serie di vincoli, ma come detto dall'assessore Rama, o è babbo natale o è disposta a rimetterci. Non crede che sarà sempre facile, alla fine a Valeggio saranno rientrati dai costi, proprio perché è stata posta una serie di vincoli notevoli. Nella logica descritta prima sembra che i cattivi siano sempre i privati.

Il Sindaco precisa che non si è mai detto che i privati sono cattivi.

L'assessore Mengalli ritiene che i privati facciano meramente i propri interessi in materia di cave e discariche, alla faccia di tutto e di tutti.

L'assessore Granuzzo, sul tema economico e sulla condizione in cui si troverà ad operare il gestore, si stupisce che nessuno ancora si sia interrogato sulla clamorosa contraddizione che questa vicenda ha fatto emergere sui quadri economici che Provincie e Regioni asseverano. La ditta, che ha partecipato al project financing, ha un piano finanziario avvallato da un istituto di credito che prevede la copertura dei costi, comprese di royalties al Comune, pari ad 80 euro a tonnellata. Gli enti competenti approvano quadri economici da 100 euro in su. Perché? Per ditte che non devono pagare al Comune 30 euro a tonnellata, al massimo per l'affitto (ci dicono gli operatori del settore) corrispondo dai 3 ai 4 euro a tonnellata. Questo delta di 26 euro, cui si aggiungono 20 euro di differenza, a chi vanno in tasca? Ad ognuno di voi la risposta. Di sicuro non in tasca ai nostri cittadini. La questione politica vera è che in Regione non si vuolo sentir parlare di royalties: fa sballare i quadri economici, quando questo sarebbe nell'interesse dei cittadini che pagano la tariffa rifiuti (ricorda che i costi dei rifiuti sono a loro carico). Le questioni economiche sono dirompenti.

Il consigliere Giacopuzzi N. (LdC), dato per assodato che la discarica viene approvata, presenta una proposta di emendamento ad integrazione della delibera, e cioè che tutto il rifiuto secco dei cittadini di Sommacampagna sia conferito sia dall'inizio e che l'intero suo costo sia totalmente detratto dalla tariffa rifiuti, in forma vincolante, inserendo la prescrizione nel contratto dell'apertura della discarica.

L'assessore Mengalli considera fosse evidente che questa discarica aveva anche l'obiettivo di far ricadere i benefici sui contribuenti. Già si parlava di riduzione della tassazione e di esenzione riservata ai cittadini del circondario della discarica. Piace l'idea di toccare in maniera equanime i cittadini e dichiara la propria disponibilità.

Il Sindaco chiede al consiglio di sospendere la seduta per cinque minuti ed i consiglieri unanimemente approvano.

La seduta viene ripresa alle ore 00.30.

L'Assessore Mengalli precisa che la tariffa rifiuti al 50% è riferita al vero secco indifferenziato ed al 50% ad ingombranti e spazzamento strade. Non si può oggi dire di conferire tutto in questa discarica perché non si prevede questa tipologia di rifiuto. Per accettare, bisognerebbe far arrivare tutto il rifiuto urbano. Per il restante 50%, però, l'Amministrazione potrebbe intervenire a favore dei cittadini con un'operazione tariffaria. In questo modo, il cittadino non paga più nulla per il rifiuto secco. Dichiara, quindi, che la maggioranza ritiene di accettare la proposta e che l'Amministrazione Comunale aderisce, esentando i cittadini dalla tariffa relativa al secco

L'Assessore Rama informa di essersi sempre battuto perché alle entrate provenienti dal project financing, essendo temporanee, nessuno pensasse per la copertura di spese correnti, dal momento che eventuali servizi attivati durerebbero anche dopo la vita della discarica. In questo caso, se la comunicazione ai cittadini è chiara, si tratta di un'operazione di bilancio. Questo beneficio per la durata della discarica è accettabile.

Il consigliere Giacopuzzi W. (CI), rispetto alla proposta di emendamento, la trova riduttiva per la piccola agevolazione e per i minimi vantaggi economici che comporterebbe da parte delle famiglie: la ritiene una scelta populista. Chiede all'Assessore all'Urbanistica come vede la discarica Siberie in relazione al PAQE. Chiede, infine, una risposta alla seguente domanda, prima del pronunciamento del Consiglio Comunale: il Comune bisogna che paghi, cioè deve risarcire la ditta per quello che è stato portato avanti, se non si approva la discarica?

Il consigliere Pietropoli (CI), entrando nel merito dei controlli, chiede se è stato valutato quanti camion potrebbero essere controllati in percentuale.

L'Assessore all'Urbanistica risponde che dal punto di vista urbanistica per le discariche viene introdotta una fascia di rispetto. In sede di VAS verranno fatte delle valutazioni, delle opportune ipotesi viabilistiche in ordine ai mezzi che conferiscono i rifiuti in discarica e che non graveranno sulla viabilità di Caselle o in minima misura. L'urbanistica si farà, invece, carico della tutela di Caselle nella misura in cui ci saranno le risorse. Lo studio urbanistico e la progettualità sono sicuramente visti compatibilmente con la possibilità che ha l'Amministrazione Comunale di inserire le tutele e le difese ambientali.

L'assessore Mengalli rileva che il project financing finalizzato al recupero era partito come tutte le procedure di project financing, e cioè prima di approvare il progetto si deve valutare se sulla piazza c'è qualcuno disposto a effettuare l'intervento. Il procedimento è stato impugnato per ben due volte da parte di ditte escluse. In entrambi i casi il TAR ha riconosciuto perfettamente applicabile il project financing all'attività di discarica. La legge prevede che la prima cosa da fare è un bando, ed è il primo passo che l'Amministrazione ha seguito; il progetto preliminare è stato approvato dalla Giunta Comunale. Siccome è un'attività che rientra nella competenza regionale, sarà cura della ditta aggiudicataria attivare le procedure finalizzate all'ottenimento dell'autorizzazione regionale. Questa sera si è nella fase che compete al Consiglio Comunale, quale qualsiasi richiesta di apertura di discarica. Si esprime, pertanto, un parere. L'iter che ha resistito ai ricorsi amministrativi è regolare. Se si è liberi o non liberi di decidere, pena la richiesta di risarcimento di danni, l'unica dicitura del bando è che una volta aggiudicata la gara, la pubblica amministrazione si obbliga a non esprimere parere contrario. Il Consiglio Comunale non può essere obbligato, neanche sotto pena di sanzioni rispetto ad atti che ha sottoscritto la Giunta. I consiglieri sono liberi, senza costrizioni di tipo contrattualistico. Se il Consiglio Comunale si esprimesse in maniera contraria, non crede che gli assessori siano perseguibili, perché hanno assunto l'obbligo di portare in Consiglio Comunale il provvedimento di espressione del parere. Ci si sarebbe resi inadempienti, se non lo si fosse fatto. Quindi, c'è solo l'obbligo di dare corso alle formalità.

Il consigliere Giacopuzzi N. (LdC) invita a votare un emendamento che diviene vincolante nel momento in cui il parere sarà favorevole, e cioè che i cittadini siano totalmente sgravati dall'onere del rifiuto secco. Non si tratta di populismo o di sciocchezze. Invita il consigliere Giacopuzzi W. a pensare in maniera diversa. Questa sera la maggioranza legittimamente invita a votare un emendamento prima della votazione della discarica, in cui sei sicuro che un intervento verrà fatto su una cosa già assegnata. Dopo, se non si vuole votare una discarica, si può dire no, ma intanto si può offrire un piccolo vantaggio ai cittadini di Sommacampagna.

L'assessore Granuzzo risponde alla richiesta del consigliere Pietropoli che i camion stimati sono 15 al giorno. Per i controlli, il proposito era quello di assumere una persona da piazzare per tutto l'orario di apertura. Nei molteplici confronti con l'ing. Scaravelli, ma anche con altri tecnici addetti ai lavori, è stato consigliato da tutti di non procedere in tal modo, perché risulta molto più efficace la verifica a campione, magari quotidiana. Non viene demandato il compito alla commissione consiliare di un controllo aggiuntivo.

Il Sindaco propone di mettere in votazione la proposta di emendamento presentata dal consigliere Giacopuzzi N. (LdC), di seguito trascritto “aggiungere al punto 4 del dispositivo: contestualmente a far data dal giorno di inizio di conferimento alla discarica si impegna a scomputare ai cittadini di Sommacampagna la totalità del costo dello smaltimento del rifiuto secco nel periodo di attività della discarica”.

Passando alle dichiarazioni di voto inerenti l'emendamento, il consigliere Pietropoli (CI) considera che non sarebbe d'accordo neanche con il togliere totalmente la tariffa rifiuti o l'ICI.

Il consigliere Giacopuzzi N. (LdC) pensa sia fondamentale, quantomeno perché, anche se in minima parte, limita il danno ai cittadini, che essi comunque avrebbero.

Il Sindaco pone in votazione l'integrazione

IL CONSIGLIO COMUNALE

con voti espressi in forma palese

favorevoli 15,

astenuti //,

contrari 6 (Pietropoli, Stanghellini, Braggio, Marchi, Bertolaso e Giacopuzzi W. di CI),

DELIBERA

di approvare l'emendamento presentato dal consigliere Giacopuzzi N. (LdC), come in premessa riportato per esteso.

Passando alle dichiarazioni di voto inerenti la proposta di deliberazione allegata, il consigliere Pietropoli (CI), a nome del gruppo Crescere Insieme, considera che questa è una delle pochissime occasioni in cui il voto del Consiglio Comunale è determinante nel correggere un percorso sbagliato della Giunta Comunale, per incidere sulle scelte della passata Amministrazione, un voto vincolante per l'apertura di un'ulteriore discarica sul nostro territorio, la correzione di un percorso sbagliato intrapreso dalla passata Amministrazione e che l'attuale continua a portare avanti. Preannuncia, pertanto, voto contrario.

Il consigliere Giacopuzzi N. (LdC) preannuncia voto contrario, perché non si condivide l'apertura della discarica. Lancia un monito al gruppo Crescere Insieme, che di “insieme” ha solo il nome: “Voi che parlate di collegialità e di partecipazione, ricordate che tante volte è possibile partire dalle piccole cose”.

Il consigliere Rigo L. (SP) per programmare in maniera nuova, nel 2001 l'Amministrazione Comunale ha pensato ad una cosa diversa, passando ad una proposta. Preannuncia, per questo, voto favorevole.

L'assessore Adami presenta la propria dichiarazione di voto, riportata in allegato B al presente provvedimento.

L'assessore Granuzzo dichiara il proprio voto favorevole per le motivazioni riportate in allegato C al presente provvedimento.

Il Sindaco esprime la propria dichiarazione di voto favorevole, evidenziando la fatica di alcuni consiglieri che hanno rifiutato l'idea di semplicemente alzare la mano, esprimendo un diritto di pensiero, su questioni di questa portata, che, sicuramente, riteniamo sia la cosa più giusta in questo contesto. Ringrazia i consiglieri per la fiducia per vorranno esprimere. Sulla richiesta dell'assessore Adami, per non cadere in questo tipo di valutazione, volutamente non si è mai entrati nel tema del quadro complessivo degli interventi a Caselle, perchè si voleva che il focus fosse sulla scelta. Considerando che potrà portare qualche elemento di aggravio, sono ben altri i temi che condizionano Caselle e ritiene opportuna la proposta di Adami. Se si teme un pericolo, andiamo a verificare, prevedendo altri tipi di intervento di tipo ambientale, come boschi di pianura, forse non di estensioni esagerate, con una fascia di verde di una certa consistenza vicino all'autostrada. Anche su questo sente di impegnarsi: sono aspetti in cui tutti crediamo. Sulla comunicazione alla cittadinanza di Caselle, c'è tutta la disponibilità.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Vista la proposta di deliberazione allegata alla presente;

Con voti favorevoli 14, astenuti //, contrari 7(Giacopuzzi N. di LdC, Pietropoli, Stanghellini, Braggio, Marchi, Bertolaso e Giacopuzzi W. di CI), espressi in forma palese,

DELIBERA

di approvare la proposta di deliberazione allegata al presente provvedimento, per costituirne parte integrante, formale e sostanziale.

 

Ed inoltre,

IL CONSIGLIO COMUNALE

con voti favorevoli 14, astenuti //, contrari 7(Giacopuzzi N. di LdC, Pietropoli, Stanghellini, Braggio, Marchi, Bertolaso e Giacopuzzi W. di CI), espressi in forma palese,

DELIBERA

di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134 comma 4 del Decreto Legislativo n. 267/2000.


ALLEGATO A

Presentazione della delibera.

Il 16 Novembre 2006 la Giunta Comunale ha deliberato la conclusione del procedimento avviato nel 2001, per l'affidamento ad una ditta privata della realizzazione della “discarica siberie”.

In questo intervallo di tempo, dal 2001 al 2006, sono state molte le occasioni per discutere di questo progetto; credo giusto ricordare le più significative:

§         il 25 Novembre 2002 l'iniziativa è stata presentata all'allora Consiglio Comunale;

§         nel 2004, in occasione delle elezioni amministrative, il progetto della Discarica Siberie è stato di gran lunga il più dibattuto; mi sento di dire il cardine su cui si è svolta l'intera campagna elettorale, fra posizioni favorevoli e posizioni contrarie;

§         il 25 Ottobre 2004 il progetto è stato presentato al neo eletto Consiglio Comunale che, per altro, un mese prima, aveva gia avuto modo di confrontarsi sul tema conseguentemente ad una mozione presentata dal gruppo consiliare “Crescere Insieme”;

§         il 24 Novembre 2004, l'Amministrazione Comunale ha indetto un'assemblea pubblica per illustrare il progetto: il volantino distribuito porta a porta per avvisare i cittadini dell'assemblea, era titolato: “illustrazione del progetto di iniziativa comunale DISCARICA SIBERIE”;

§         ultimo atto, appunto, la delibera della Giunta Comunale del 16 Novembre 2006 con cui il promotore individuato, l'Associazione Temporanea d'Imprese avente come capogruppo la GEO NOVA s.p.a. di Treviso, è stato formalmente incaricato di procedere con la progettazione, la costruzione, la gestione operativa e post-operativa della Discarica Siberie.

Fra gli oneri assunti dalla ditta c'è quello di procedere alla stesura del progetto definitivo e del relativo Studio di Impatto Ambientale da sottoporre al giudizio della Regione Veneto che, in materia di discariche, vale la pena ricordarlo è l'unico ente competente ad autorizzazione o meno un progetto.

La procedura regionale per la valutazione di un progetto di discarica è regolamentata da due leggi ai sensi delle quali il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi questa sera:

quella sulla Valutazione dell'Impatto Ambientale, la legge 10/99, per cui il Comune ha facoltà di esprimere solo un parere consultivo non vincolante;

e quella specifica sulla gestione dei rifiuti per cui il Comune è chiamato ad esprimere il proprio parere vincolante solo nel caso in cui sul territorio comunale sia già presente una discarica in attività.

Riguardo ciò assume una particolare rilevanza la vicenda della Discarica VE.PART:

prima, in data 2 Febbraio 2006, decretata illegittima dal T.A.R. in seguito al ricorso del Comune; poi resuscitata dal Consiglio di Stato che ribaltando la sentenza del T.A.R. ha accolto il ricorso in appello presentato dalla Regione Veneto e dalla ditta interessata a difesa del progetto di discarica.

Nella circostanza di questa sera la storia della VE.PART. assume un duplice significato:

o        il primo, oggettivo, è che diversamente dalla situazione del 2001 (inizio procedura) e da quella del novembre 2006 (fine procedura), grazie alla citata sentenza del Consiglio di Stato, oggi incombe sul nostro territorio l'apertura di una discarica diversa da quella di Siberie; e questo permetterebbe all'Amministrazione Comunale di bloccare il proprio progetto, in quanto seconda discarica sul territorio.

o        il secondo significato della vicenda VE.PART, altrettanto chiaro, ma, a mio giudizio, ben più determinante in prospettiva futura, è che la Giunta Regionale, dagli scranni di Venezia, quando si tratta di approvare discariche (o cave che siano) non tiene in minima considerazione le voci contrarie che le arrivano dal territorio; che siano le tremila firme dei cittadini o i reiterati pareri contrari espressi all'unanimità dalla Giunta e dal Consiglio Comunale; che siano perizie tecniche che rappresentano la pericolosità dell'impianto o dirigenti provinciali che ritengono illegittima la procedura; che sia, da ultimo, il giudizio dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale, fino all'ultimo la Giunta Regionale non demorde. E, nel nostro caso, l'ultimo colpo di coda possibile era l'appello al Consiglio di Stato.

Di fronte a questa tracotanza e a questa sordità della Giunta Galan, mai disponibile, nonostante le pressanti richieste di questo Consiglio, a valutare i progetti di discariche o di cave, prendendo in analisi non solo il fazzolettino di terra direttamente interessato ma bensì il più ampio contesto territoriale di riferimento e conseguentemente la selva di infrastrutture di interesse sovra comunale che gia lo aggrediscono,

di fronte a questo atteggiamento tracotante e di sfregio per istanze ed aspettative che sono sacrosante,

il fatto che la presenza della discarica VE.PART. ci protegga, per circa due anni, da altre aggressioni ci sembra ben poca cosa rispetto i reali pericoli che incombono sul nostro territorio.

1.       cos'ha in serbo per noi la Regione con riferimento alla dismessa Cava Ceriani, avente una capacità di due milioni di mc, proprietà, guarda caso, della Rottamfer (azienda che si occupa dello smaltimento di rifiuti pericolosi)?

2.       cos'ha in serbo per noi la Provincia con riferimento all'emergenza rifiuti che riempie quotidianamente la cronaca dei giornali?

3.       tutti gli addetti ai lavori interpellati ci spiegano che i costi da sostenere per l'allestimento della discarica VE.PART., alla luce delle prescrizioni spuntate con le unghie dal Comune, che hanno, fra l'altro, comportato la diminuzione delle tonnellate autorizzate da 280 a 220 mila (Pescantina è 4.000.000), sono tali da scoraggiare qualsiasi imprenditore che non conti di ottenere un altro e ben più consistente ampliamento! E, sempre guarda caso, la West Italia (leggi VE.PART.), sta cercando un compratore che rilevi l'iniziativa;

Davanti a noi si profilano oggi come nel 2001 due possibilità:

§         la prima: assumere un atteggiamento di attesa, col proposito di contrastare, politicamente e a priori, le future e certe autorizzazioni di nuove discariche da parte della Giunta Regionale;      contando magari sul fatto che se queste battaglie ci vedranno perdenti noi amministratori potremo sempre trincerarci dietro un laconico “abbiamo fatto tutto il possibile” è colpa loro;

§         la seconda: prendere l'iniziativa di attivare una discarica controllata dall'amministrazione comunale, a basso impatto ambientale, che dia all'Amministrazione Comunale la possibilità di avere un ruolo determinante negli anni a venire.

Nel 2001 l'Amministrazione Mengalli optò per la seconda ipotesi; indubbiamente la più difficile, ma a nostro parere anche la più responsabile.

Questa sera, riteniamo che le condizioni che hanno portato ad operare quella scelta non siano assolutamente cambiate; anzi! La sopraggiunta vicenda della VE.PART. sta a testimoniare quanto quella decisione fosse corretta e lungimirante.

La proposta di questa sera è pertanto quella di confermare il parere favorevole.

*   *   *

 

Massimo Granuzzo

 


ALLEGATO B

 

Stefano Adami

Via Campagnola 1

37060 Caselle di Sommacampagna (Verona)

 

 

 

 

Oggetto: Consiglio Comunale di Sommacampagna del 10.09.07

               Delibera di Consiglio:

               “ Progetto dell'A.T.I. con capogruppo Geonova S.p.A. di Treviso…

               Parere ai sensi degli art.li 17 comma 1 L.R. 10/99 e 32 comma 3

               L.R. 3/2000”

               Dichiarazione di voto

 

 

Il 5 luglio 2001, con delibera della precedente Giunta Comunale di cui facevo parte, prendeva l'avvio un progetto di trasformare una cava esaurita di proprietà comunale in discarica di rifiuti non pericolosi e non putrescibili, attraverso lo strumento del project-financing.

A questa proposta deliberativa tanto innovativa quanto ambiziosa ho aderito con convinzione perché  a mio parere traduceva in maniera coerente e realistica alcune idee che l'amministrazione cercava di promuovere da tempo:

1) era un occasione per tradurre nella realtà quel “paroni a casa nostra”, slogan tanto caro a parte della minoranza, dopo decenni di incursioni di enti sovracomunali sul nostro territorio contro le quali l'amministrazione comunale si era rivelata impotente. Vi era la possibilità concreta di realizzare un impianto nel quale le regole le decideva l'amministrazione comunale a tutela dei propri cittadini:  ad esempio

Ø       la scelta della tipologia di materiale da conferire

Ø       le rigorose  misure cautelari da intraprendere in termini di sicurezza, a protezione delle falde acquifere e dei terreni circostanti.

Ø       le procedure di controllo e di verifica sulle modalità di conferimento, stoccaggio e gestione del rifiuto

Proprio in quel periodo avevo raccolto le testimonianze di chi aveva avuto in precedenza incarico da parte dell'amministrazione comunale di vigilare sulle procedure di conferimento di rifiuti negli anni precedenti, cogliendo tutta la frustrazione e l'amarezza di chi si sentiva sprovvisto di qualsiasi mezzo tecnico-giuridico per evidenziare prima e contrastare poi eventuali illeciti.

2) appariva uno strumento efficace per scongiurare la presenza di ulteriori discariche sul nostro territorio, a fronte di “appetiti” sempre crescenti, sostenuti da un'emergenza rifiuti che, nella nostra provincia, non sembra avere mai fine.

 

Purtroppo gli eventi che si sono succeduti negli anni a seguire hanno di fatto mutato ed appesantito il quadro della situazione territoriale e sconfessato di fatto quest'ultima previsione: in particolare la sentenza del Consiglio di Stato che ha autorizzato la prosecuzione dell'attività di conferimento nella discarica Vepart. Questo ultimo grado di giudizio amministrativo, imprevisto e dirompente, mi ha di fatto confermato in quello che già pensavo: l' impossibilità reale di essere “paroni a casa nostra”, l' impossibilità concreta di essere attori principali di una seria e rigorosa programmazione territoriale da presentare alla popolazione insieme alla nostra faccia di amministratori. L'autorizzazione poi di una cava in località Betlemme, anche se più scontata e prevedibile, ha di fatto aggravato pesantemente la situazione ambientale del nostro territorio comunale, costringendomi ad una riflessione seria  sul futuro del nostro comune, in particolare della frazione di Caselle che appare sempre più un moderno Fort Apache assalito non più dagli indiani ma da famelici predatori di territorio. La riflessione si è trasformata in angoscia quando si è trattato di esprimere in questa sede un voto definitivo su un progetto promosso da questa amministrazione che conserva ancor oggi tutte le caratteristiche della serietà e della correttezza, della lungimiranza e della capacità di programmazione, tutte qualità che rischiano di essere oscurate ed in qualche modo delegittimate da scelte di estrema gravità, sopravvenute ed imposte.

Al termine di questa breve analisi che ritenevo doverosa a sostegno della mia dichiarazione di voto, per le ragioni che spero essere riuscito ad esprimere, comunico l'intenzione di condizionare il mio voto favorevole a due impegni  sui quali chiedo l'espressione favorevole e manifesta del sindaco:

Ø       si dia luogo in tempi brevi (entro l'inizio del nuovo anno 2008) ad un progetto indipendente e scientificamente autorevole  per il rilevamento della qualità dell'aria  e del suolo nella frazione di Caselle (per quanto riguarda l'acqua esiste un monitoraggio costante da parte dell'ufficio comunale preposto). Caselle viene additata a ragione come la parte del territorio comunale più martoriata ed offesa da strutture sovracomunali: questa indagine ci permetterebbe di quantificare il danno ambientale reale per attivare interventi di mitigazione seri a difesa delle aree residenziali. Il progetto troverebbe partnership accreditata in ANCAI (Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani).    

Ø       si incontri, nei modi e nei tempi concordati, la popolazione di Caselle, che in più occasioni è apparsa la più sensibile e la più attenta a cogliere i rischi di una politica ambientale “avventurosa” e prevaricatrice della volontà della popolazione per spiegare ad essa in termini chiari e precisi, tutte le ragioni di un'idea tanto nuova quanto seria, nonché tutti gli elementi che ne qualificano e ne legittimano l'attuazione.

 

                                                                          

                                                                                                       Stefano Adami

 


ALLEGATO C

Consigliere Massimo Granuzzo

Dichiarazione di voto

punto 5 all'ordine del giorno della seduta consiliare del 10.09.2007

 

Esprimerò il mio voto favorevole per le motivazioni esposte nell'intervento di presentazione della delibera che do per richiamata.

Ritengo scorretta la modalità, a dir poco equivoca, adottata dai consiglieri Giacopuzzi Walter, Bertolaso, Stanghellini e Marchi, di comunicare ai cittadini di Custoza l'oggetto di questa discussione consiliare.

Titolare un volantino NO DISCARICHE A CUSTOZA a caratteri cubitali e rimandare ad un generico presso località Siberie dello scritto la precisa indicazione del sito significa lasciare intendere a tutti i cittadini di Custoza colpevoli di non avere una perfetta conoscenza di tutto il territorio comunale che l'Amministrazione ha in animo di aprire una discarica a Custoza.

Forse si tratta della fantomatica terza discarica, più volte citata questa sera, di cui solo i predetti consiglieri sembrano avere notizia.

E se il titolo del volantino è fuorviante altri contenuti dello stesso sono del tutto privi di fondamento. Su tutti la presunta possibilità, solo presunta dai citati consiglieri, di conferire rifiuti contenenti cianuro, diossine, solventi, amianto, eccetera. Sarebbe bastata una banale telefonata al responsabile dell'ufficio ecologia per evitare di comunicare false notizie.

Un volantino distribuito nel 2005 mi ha molto colpito.

Invitava tutti a combattere contro le Discariche e contro le Cave, sia quando sono di iniziativa privata, ma soprattutto quando sono ideate e volute dai nostri Amministratori Pubblici.

Sul fatto che, generalmente, le discariche servano credo che possiamo essere tutti d'accordo.

Perciò il problema diventa: dove e come.

Questa Amministrazione non crede che le discariche ideate e volute dai privati siano meglio o meno pericolose di quelle ideate e programmate da Pubblici Amministratori. Tutt'altro.

L'imprenditore privato, nell'ideare e progettare una discarica, persegue il profitto e farà di tutto per massimizzarlo. Si tratta di un affare in cui la sicurezza è semplicemente un costo.

Al contrario per l'A.C. il primo obiettivo è il pubblico interesse; l'ideazione e la progettazione di una discarica anteporrà la sicurezza alla convenienza economica;

Smaltire i rifiuti è un'esigenza pubblica.

Smaltirli in sicurezza e con regole certe è interesse di tutti; per definizione pubblico.

Ma allora perché la lotta contro le discariche va portata avanti soprattutto quando l'iniziativa è programmata dal pubblico?

Granuzzo Massimo

 

 


PROGETTO DELL'A.T.I. CON CAPOGRUPPO GEONOVA S.P.A. DI TREVISO PER LA COSTRUZIONE, GESTIONE OPERATIVA E POST-OPERATIVA, DI UNA DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI NON PUTRESCIBILI, NELL'EX CAVA “SIBERIE” DI PROPRIETA' COMUNALE

Parere ai sensi della L.R. n.10/99, art. 17 comma 1 e della L.R. n. 3/2000, art. 32 comma 3.

SERVIZIO ECOLOGIA E AMBIENTE

Ad iniziativa del responsabile del servizio ecologia e ambiente

Premesso che:

·         con delibera della Giunta Comunale n. 210 del 05/07/2001, è stato approvato l'avvio della procedura per la realizzazione, con il sistema del project financing, di cui all'art. 37-bis e seguenti delle legge n. 109/1994, dell'intervento di recupero ambientale di una cava dismessa sita in località Siberie;

·         con determina n. 37 del 17.11.2006 del responsabile del servizio ecologia, a seguito della conclusione dell'iter di affidamento con il sistema del project financing, è stato affidato, in concessione, all'A.T.I. con capogruppo GEO NOVA S.P.A., con sede in via Feltrina, 230/232 Treviso, P. IVA 03042400246, iscritta al REA con il n° 301069, il recupero ambientale dell'ex cava sita in località “Siberie”, per la parte concernente la progettazione definitiva/esecutiva, la costruzione, la gestione operativa e post-operativa di una discarica per rifiuti non pericolosi e non putrescibili;

·         con lo stesso provvedimento, in ossequio a quanto stabilito nello schema di convenzione approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 112 del 07/04/2005, è stata concessa in uso all'A.T.I. suddetta, l'area di proprietà comunale dell'ex cava sita in località “Siberie” del Comune di Sommacampagna (VR) censita in catasto terreni al Foglio 8, mappali n. 99, 102, 174, 175, 176, 177, 178 e 273, della superficie complessiva di mq 62.328, nello stato di fatto in cui si trova, al fine della presentazione alle Autorità compenti, del progetto definitivo/esecutivo, per la costruzione e la gestione, operativa e post-operativa, di una discarica per rifiuti non pericolosi e non putrescibili;

Visto e considerato:

·         il progetto definitivo per la costruzione e la gestione, operativa e post-operativa, di una discarica per rifiuti non pericolosi e non putrescibili, e l'allegato studio di impatto ambientale, depositato presso la sede comunale in data 11.07.2007, con prot. n. 11893, composto dai seguenti elaborati:

ALLEGATI “A”: PROGETTO DEFINITIVO: RELAZIONI

ALL. A0: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

ALL. A1: RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA

ALL. A2: RELAZIONE SPECIALISTICA

ALL. A3: STUDIO GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO

ALL. A4: RELAZIONE GEOTECNICA

ALL. A5: RELAZIONE IDRAULICA e di compatibilità ai sensi del DGRV n.1322 del 10/05/06

ALL. A6: PIANI OPERATIVI

ALL. A7: PIANO DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO

ALL. A8: DISCIPLINARE DESCRITTIVO

ALL. A9: PIANO FINANZIARIO ANALISI DEI COSTI BENEFICI AI SENSI DEL d.p.c.m. 27.12.1988

ALL. A10: PRESENTAZIONE AZIENDE PARTECIPANTI ALL'ATI GEO NOVA

ALL. A11: PIANO DI SICUREZZA

ALLEGATI “B”: PROGETTO DEFINITIVO - GRAFICI

TAV. B01: VIABILITA' DI AVVICINAMENTO, ESTRATTO CATASTALE, ESTRATTO PIANO

REGOLATORE GENERALE Scala 1:10.000 - 1:5.000 - 1:2.000

TAV. B02: STATO DI FATTO

planimetria con rilievi topografici, geognostici e indagini preliminari Scala 1:500

TAV. B03: STATO DI PROGETTO

Planimetria sistemazione morfologica - sterri e riporti - Planimetria sistemazione bacino e

opere complementari Scala 1:500

TAV. B04: STATO DI PROGETTO

Planimetria sistemazione finale, compresa copertura definitiva, a fine conferimento - tempo

T = 0 - Planimetria sistemazione finale, compresa copertura definitiva - tempo T = infinito

Scala 1:500

TAV. B05: STATO DI PROGETTO

Planimetria sistemazione iniziale con sterri e riporti - Planimetria coltivazione dei lotti 1 e 2

Scala 1:500

TAV. B06: STATO DI PROGETTO

Planimetria sottoservizi - Planimetria impianto captazione e smaltimento biogas Scala 1:500

TAV. B07: SEZIONI

Sezioni 1-1', 2-2', 3-3', 4-4', 5-5' Scala 1:500

TAV. B08: SEZIONI

Sezioni 6-6' - 7-7', 8-8' Scala 1:500

TAV. B09: PARTICOLARI COSTRUTTIVI

Opere d'impermeabilizzazione e captazione percolato Scale 1:50 - 1:25

TAV. B10: PARTICOLARI COSTRUTTIVI

Stoccaggio provvisorio, fondazione pesa interrata, lavaggio gomme Scale 1:50 - 1:10

TAV. B11: PARTICOLARI COSTRUTTIVI

Vasca di contenimento cisterne di raccolta percolato, edificio uffici, servizi e spogliatoio,

vasca di accumulo acque di prima pioggia Scala 1:50

TAV. B12: PARTICOLARI COSTRUTTIVI IMPIANTO BIOGAS:

Stazioni di regolazione, impianto di combustione, pozzo di captazione Scala 1:50

ALLEGATI “C”: STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE - RELAZIONI

ALL. C1 INTRODUZIONE AL S.I.A.

ALL. C2 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

ALL. C3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

ALL. C4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE e costo del progetto

ALL. C5 CHECK LISTS

ALL. C6 DETERMINAZIONE DELLE INFORMAZIONI - CONCLUSIONI

ALL. C7 RIASSUNTO NON TECNICO

ALL. C8 CITAZIONE DELLE FONTI E DEI MODELLI UTILIZZATI - DICHIARAZIONE DEGLI

ESTENSORI

ALLEGATI “D”: STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE - INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

TAV. D01: COROGRAFIE SCALA 1:25.000 - 1:50.000

TAV. D02: ESTRATTI CARTOGRAFICI

Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.)

TAV. D03: ESTRATTI CARTOGRAFICI

Piano di Area Quadrante Europa (P.A.Q.E.), Piano Regionale di Risanamento delle Acque

(P.R.R.A.)

TAV. D04: ESTRATTI CARTOGRAFICI

Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Fuori scala

TAV. D05: ESTRATTI CARTOGRAFICI

Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) - Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) - Modello

Strutturale degli Acquedotti del Veneto (M.O.S.A.V.); Piano Faunistico Venatorio della

Provincia di Verona; Carta Archeologica del Veneto

ALLEGATI “E”: S.I.A. VALUTAZ. DELLA COLLOCAZ. DEL SITO NEL CONTESTO TERRITORIALE

TAV. E01: CARTA DELL'USO DEL SUOLO SCALA 1:5.000

TAV. E02: CARTA DELLA DESTINAZIONE D'USO SCALA 1:5.000

TAV. E03: CARTA DEI VINCOLI TERRITORIALI SCALA 1:5.000

TAV. E04: CARTA DELLA SENSIBILITà AMBIENTALE SCALA 1:5.000

TAV. E05: CARTA IDROGEOLOGICA SCALA 1:10.000

ALLEGATI “F”: ALTRI ALLEGATI:

ALL. F1: RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

ALL. F2: RELAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

TAV 01 - STATO DI PROGETTO - planimetria con presidi antincendio

·         l'avvenuta pubblicazione dell'iniziativa in data 14.07.2007 su due giornali a tiratura regionale come previsto dall'art. 14 della L.R. 10/99;

·         l'avvenuta presentazione al pubblico in data 20.07.2007 presso il teatro parrocchiale del capoluogo, come concordato dalla Provincia di Verona con i comuni di Sommacampagna e Sona, a norma dell'art. 15 della L.R. n. 10/99;

·         le leggi regionali n. 3/2000 e n. 10/1999

·         le osservazioni al progetto, tutte pervenute entro il termine previsto dall'art. 16 della L.R. n. 10/99, e precisamente le cinque osservazioni a firma del sig. William Jeam Bertozzo e le sessantuno osservazioni a firma del sig. Beniamino Sandrini;

Verificata inoltre:

·         la rispondenza del progetto definitivo in analisi a quello preliminare, allegato alla determina del responsabile del servizio ecologia n. 37 del 17.11.2006, per l'affidamento, in concessione, dell'uso del terreno di proprietà comunale, all'ATI con capogruppo Geonova s.p.a. con sede in via Feltrina, 230/232 Treviso, P. IVA 03042400246, iscritta al REA con il n° 301069;

·         la compatibilità del progetto con la vigente pianificazione urbanistica comunale;

PROPONE

1.       Di ritenere tutto quanto premesso, considerato e verificato, parte integrante ed essenziale del presente deliberato;

2.       di esprimere, ai sensi e per gli effetti dell'art. 17 comma 1 L.R. 10/1999 e dell'art. 32 comma 3 L.R. 3/2000, parere favorevole al progetto definitivo e relativo S.I.A. depositato presso la sede comunale in data 11.07.2007, con prot. n. 11893, citato in premessa, da intendersi qui integralmente e fedelmente richiamato;

3.       di inviare copia della presente deliberazione alla Regione Veneto per gli adempimenti di competenza;

ed inoltre

PROPONE

Di dichiarare immediatamente eseguibile la deliberazione di approvazione della presente proposta deliberativa ai sensi dell'art. 134, comma 4, del Decreto Legislativo n. 267 del 18.8.2000.

***********

          Sulla presente proposta di deliberazione vengono espressi i seguenti pareri ai sensi dell'art. 49 comma 1 del Decreto Lgs. N. 267/2000.

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Parere in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art. 49 comma 1 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Favorevole

Data________________      Il Responsabile del servizio interessato

            Parere in ordine alla regolarità contabile ai sensi dell'art. 49 comma 1 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Favorevole        

Data ________________                      Il Responsabile di ragioneria