Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) richiama l'interpellanza
allegata ed il pressing effettuato in campo ambientale.
Nel
rispondere all'interpellanza, il Sindaco
crede che in questi mesi ci si sta rendendo conto della dimensione di questa
situazione. Il Corriere di Verona di ieri riportava una sintesi chiara sulla
situazione delle varie città del Veneto, tra le quali si salvano Belluno e Rovigo
in termini di giornate di sforamento dei livelli di PM10. A voler esser
positivi si rileva che le Amministrazioni pubbliche, l'ARPAV e le istituzioni
superiori stanno prendendo coscienza di questa situazione; la condizione di Caselle
va inserita in un contesto complessivo di inquinamento e crede sia giusto
considerare che questa sia un'occasione di tornare sulla questione. Per
rispondere su cosa ha fatto l'Amministrazione, ricorda l'ordinanza condivisa e
concordata con i comuni di Verona e della cintura di Verona (un provvedimento
simbolico, indicatore di una difficoltà esistente). Chiarisce che Sommacampagna
non ha l'ambizione di risolvere tutto il problema e che gli interventi non sono
mirati ad assorbire o eliminare le pm10. Si lavora in ambito educativo, per
diffondere una consapevolezza e cercando di favorire comportamenti adeguati,
attraverso il risparmio energetico e la diffusione di un'energia pulita: novità
di quest'anno è l'istituzione dello sportello per l'orientamento nel campo del risparmio
energetico, fornendo consulenza ai cittadini, che intendono adottare iniziative
tendenti al risparmio energetico, mediante l'allestimento di impianti
fotovoltaici. Richiama la realizzazione sul territorio di impianti fotovoltaici,
entrati in funzione presso la scuola media di Caselle, presso lo spogliatoio
degli impianti sportivi di Sommacampagna. Ricorda, inoltre: la fluidificazione
del traffico attraverso la realizzazione di rotonde per regolare gli incroci (cita
quella di via Ceolara e quella prossima di Staffalo); il grosso impegno nella realizzazione
di piste ciclabili, in fase di progettazione complessiva avanzata in talune
parti; il nuovo servizio per la raccolta delle potature delle piante, da
utilizzare come biomasse per evitare i roghi nei campi, che attualmente sono
vietati; una diversa organizzazione della pulizia delle strade, nel senso di
raccolta di materiale che si trova lungo i cigli delle strade (sul punto
informa che i tecnici sono andati a vedere un aspiratore, che, sostanzialmente,
invece di rimuovere la polvere attraverso soffioni, la aspira); la costruzione
di una centrale termica unificata, per le strutture che si trovano in via Bassa,
villa Venier, le scuole e la piscina comunale, per la quale si sta realizzando
uno studio di fattibilità per la costruzione di una centrale a biomassa; uno studio
sistematico sulla qualità dell'aria commissionato all'Università di Trento, a
cui si è aderito assieme ad altri 14 comuni compartecipando alla spesa. L'ARPAV
si è resa disponibile ad un approfondimento e vede positivo il rilievo ed il
confronto con il tessuto circostante.
Alle ore
24,00 esce l'assessore Turato
Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) apprezza
l'analisi, considera lodevoli le iniziative per il risparmio energetico e per l'energia
pulita, ma rileva che è la prospettiva ulteriore che manca. Tutto l'intervento
che il Comune può fare per far pagare, in termini normativi, tutti quei
soggetti che inquinano (Aeroporto ed Autostrada), questa prospettiva viene
perseguita? Ci sono delle norme come la VIA (Valutazione dell'Impatto
Ambientale) per l'aeroporto ed il Quadrante Europa, che devono essere valutate.
Quindi, lodevoli le iniziative proprie, ma tutto questo è un altro campo.
Il Sindaco concorda e chiarisce che lo
studio dell'ARPAV serve a questo: una volta che c'è una analisi chiara della
situazione e si individua la fonte, in base agli inquinanti registrati si possono
fare pressioni per far adeguare il rispetto dei livelli. Cosa può fare il
singolo comune rispetto a queste realtà? Un dialogo c'è, ma difficilmente
rispondono ad un Comune. Ciò significa aprire un fronte, deve esserci una
responsabilizzazione generale, perché il problema interessa anche altri comuni.
C'è questo studio e c'è un passo ulteriore per uscire con i dati in mano per
far presente la situazione invivibile. I Comuni possono realizzare aree verdi, inserendo
specie vegetali che possono assorbire le pm10, con la consapevolezza di portare
contributi che alleviano un po' la
situazione di inquinamento. Vede, comunque, un aumento di presa di coscienza rispetto
al problema e crede che si riuscirà a fare fronte comune.