Il consigliere Giacopuzzi W. (CI) provvede a dare lettura all'interrogazione allegata al
presente provvedimento (all. A). Aggiunge che il responsabile dell'ufficio
edilizia gli ha consegnato il “romanzo” perché di romanzo si tratta, datato
12/01/2009 che in maniera esauriente traccia episodio per episodio l'iter che
ha portato a questo. Deve dire che l'ufficio ne è uscito in maniera veramente
elegante da quello che ha letto,
puntuale e preciso. Egli è veramente soddisfatto relativamente a ciò che
ha letto, da parte dell'ufficio ha rilevato un atteggiamento veramente
puntuale, preciso e tecnico; rimane un punto non chiaro quando l'ENAC comincia
a dire che non va bene, che ci sono delle cose incompatibili dovute
probabilmente a questa comunicazione dell'ENAC in data maggio 2008.
Evidentemente la nuova costruzione non corrisponderebbe alle normative che l'ENAC
ha citato.
L'assessore Turato, come anticipato dal consigliere Giacopuzzi, rileva che è stata messa a
disposizione la relazione che il responsabile dell'ufficio ha prodotto anche
per l'avvocato che deve districarsi tra queste cose, il quale conosceva tutti i
passaggi ma evidentemente è stato messo nelle condizioni di conoscere
complessivamente la situazione. Precisa che non ci è stato mai il rilascio del
permesso di costruire, perché comunque non ci sono mai state le condizioni per
farlo. Ricorda che il permesso di costruire, quando è dovuto è un atto dovuto e
se non ci sono le condizioni non si può rilasciare: non c'è una condizione di
discrezionalità. La corte Palazzina è una di quelle corti censite tra i beni
culturali ex art. 10 Legge 24, è una corte che sta a Caselle in testa alla
pista dell'Aeroporto, a 500 metri dalla testata pista, proprio in asse. Assieme
ad alcune altre corti che stanno nel sistema di Caselle (Bissara, le due
Maccaccara e la Palazzina) in accordo con la Regione si è ritenuto che essendo
corti che nulla più hanno a che vedere con il sistema agricolo potessero essere
trasformate anche in altro. Questa è la normativa presente rispetto alla quale
c'è un diritto: se uno è proprietario può chiedere quello che prevede la
normativa. La normativa prevedeva un recupero con una sorta di piano
particolareggiato, con sagome compatibili con le normative presenti in quel
momento. L'assessore ricorda che l'unica norma che regolava la sicurezza
aeroportuale era la legge del 1958 dei militari, relativa all'aeroporto
militare; non esisteva normativa civile, in quanto l'aeroporto era militare ma
aperto al traffico civile. Dall'11 settembre 2008 la sola pista dell'aeroporto
è concessa all'uso civile e quindi trasferita dal Ministero della Difesa al Ministero
dei Trasporti. L'iter di presentazione del progetto parte nel 2005; c'è un
confronto con la Commissione Edilizia che dura circa un anno e poi c'è un rallentamento
da parte della proprietà. Va ricordato che un progetto andrebbe visionato nel
momento in cui è corredato da tutti i nulla osta degli enti che in qualche modo
hanno titolo ad esprimersi. Generalmente il Comune di Sommacampagna, come tanti
altri Comuni, per non fermare in blocco l'attività, dice sempre di presentare
il progetto e nel contempo di munirsi dei nulla osta. Qui c'è stato un lungo
percorso, con i nulla osti soliti dei Vigili del Fuoco, dell'ASL; qui in
particolare la questione era il nulla osta delle società autostrade e dell'ANAS.
Perché tutti? Perché le fasce di rispetto sono due: c'è una fascia di rispetto
di 60 metri, essendo fuori dal centro abitato dove la fascia si restringe a 25
metri in base codice della strada. E' l'ANAS che tutela i 25 metri mentre l'autostrada
tutela dai 25 ai 60 metri. Nel caso della corte Palazzina essendo un bene
culturale è in zona E, in zona agricola, non è centro storico e quindi non può
accedere a quella sostanziale riduzione automatica fino a 25, questo è quello
che ha tratto sostanzialmente in inganno la società Corte Palazzina. L'altro
elemento che ha tratto in inganno i proprietari è stato questo: sono andati
dalla A22 (la Brennero) ritenendo che fosse la sola competente. Questa è stata
una interpretazione non corretta; l'ufficio aveva invitato comunque i
proprietari a rivolgersi alla A4, tant'è che risulta che loro hanno fatto una
domanda e sono rimasti inattivi per molto tempo, ritenendo sempre che con
quello della A22 fossero coperti, ma non solo, poi c'era il problema dei 25
metri. A quel punto, dal punto di vista dell'autostrada e di ANAS, si sono un
po' fermati, nel frattempo è stato detto loro di andare a prendere il nulla
osta dei militari, perché sul nostro aeroporto esistevano dei vincoli militari
(noi abbiamo le mappature e sappiamo che tipi di vincoli c'erano). I militari
hanno risposto molto velocemente, dicendo che loro stava bene, con un
pronunciamento di questo tipo “nulla contro”; stranamente i militari ad un
certo punto dicono di andare a chiedere anche i civili, quindi la società si è
attivata presso l'ENAC (Ente Nazionale Aviazione civile). Cosa è successo nel
frattempo: nel 2006 è stata emanata una legge, la quale poi non ha più avuto nella
sua fase di applicazione una pubblicazione da parte del Governo, stranamente ha
avuto un pubblicazione sul sito ENAC ed è entrata in vigore nel gennaio 2008,
con artt. 707, 715 in base alle dimensioni dell'aeroporto, numeri di voli, ecc.
Era chiara una cosa: l'art. 707 stabilisce che in testa alla pista dell'aeroporto
parte un trapezio che è largo all'inizio 300 metri poi si allarga ed ha una
profondità, poi ne parte un altro e poi parte una striscia lunga 3 km, cioè ci
sono delle fisicità. Nel mese di settembre 2007 l'ENAC manda un parere positivo,
perché in zona B, nel frattempo la società era riuscita a farsi dare le
autorizzazioni sia dalla A4 e dall'ANAS competente di Bologna. Nel frattempo l'ENAC
ci riscrive, dicendo che non è così. A questo punto noi ce la siamo presa anche
con ENAC, perchè doveva depositare le mappe di vincolo. Si è cercato di capire
questo con il nostro legale, perché se c'era questo buco il Comune avrebbe
dovuto rilasciare il permesso, perché altrimenti diventava omissione di atti di
ufficio. La cosa non è stata interpretata così, si è ritenuto riscrivere loro
per verificare meglio, anche perché nel frattempo l'ENAC per un altro caso si era
espressa diversamente. Questo ha fatto sì che noi non fossimo nelle condizioni
di rilasciare il permesso di costruire; la società anziché prendersela con ENAC,
che di fatto ha emesso il provvedimento che nega, se le è presa con il Comune
ed ha fatto quella richiesta conteggiando il costo della corte, le spese, ecc. ed
è andata al TAR ed ha chiesto questo risarcimento. Non hanno chiesto la sospensione
del provvedimento, hanno chiesto di entrare nel merito per cui se ne parlerà
tra qualche anno. Si deve anche dire che buona norma amministrativa in questi
casi quando sopraggiunge una norma rispetto una previsione che c'era del Comune
nel passaggio di uno strumento di pianificazione si cerca di prevedere la
ristorazione, la ricollocazione. Possiamo andare a cercare le colpe, ma qui di
fatto una società si è vista per il sopravvenire di una norma negare un diritto
in qualche modo consolidato, per cui abbiamo aperto una finestra nel PAT per un
possibile ragionamento complessivo.
Il Sindaco
chiede al consigliere Giacopuzzi W. se intende replicare ed il consigliere non
replica nulla alla risposta avuta dall'assessore.
Prende la parola il consigliere Franca Pedrini (SP)
per ringraziare tutto il Consiglio per l'attenzione posta rispetto ai due punti
riguardanti la casa di riposo e per ringraziare la Giunta per quanto ha fatto
rispetto le istanze presentate dalla casa di riposo, che ha fatte subito sue e
le ha portate avanti immediatamente. Ringrazia anche gli uffici incaricati di
queste pratiche, alle quali si sono dedicati con dedizione e passione. Riguardo
alla questione del progetto complessivo sollevato dal consigliere Bertolaso,
come presidente della casa di riposo a nome del consiglio di amministrazione si
dice decisamente disponibile a parlarne, a farlo vedere, a discuterne insieme, anche
in consiglio Comunale o, forse è meglio, presso la casa di riposo, se i
consiglieri lo gradiscono. Il progetto è stato vagliato dal consiglio di
amministrazione della casa di riposo, per cui tutte le componenti politiche
sono al corrente di tutto.
Il Sindaco
preannuncia ai consiglieri che ci saranno ancora tre consigli comunali prima
del 22 aprile p.v.
La seduta consiliare viene chiusa
alle ore 23,30.
ALLEGATO
A
Al Sig. Sindaco
Alla Giunta Comunale
Ai
Consiglieri
del Comune
di Sommacampagna (VR)
Premesso
che la deliberazione di Giunta comunale n. 218 del
4.12.2008 ad oggetto “RICORSO AL TAR PRESENTATO DA NUOVA CORTE PALAZZINA
SRL - DECISIONE IN MERITO A RESISTENZA IN GIUDIZIO”, esecutiva ai sensi di
legge, a seguito dell'interruzione del procedimento relativo al rilascio del
permesso di costruire dalla società citata avente ad oggetto la
ristrutturazione, recupero, variazione d'uso da residenziale - agricola a
ricettiva - alberghiera del compendio immobiliare denominato “Corte Palazzina”
sito nella frazione di Caselle a ridosso dell'area aeroportuale, a seguito a
diniego di nulla osta da parte di ENAC,
dispone di
valutare l'opportunità di costituirsi nel giudizio intentato avanti al TAR del
Veneto dalla società Nuova Corte Palazzina s.r.l. avverso i provvedimenti
assunti dal Responsabile del Servizio Edilizia Privata ed Urbanistica, in
merito alla richiesta di rilascio di permesso di costruire alla predetta
società, inerente la ristrutturazione, recupero, variazione d'uso da
residenziale - agricola a ricettiva - alberghiera del compendio immobiliare
denominato “Corte Palazzina” sito nella frazione di Caselle a ridosso della
zona aeroportuale (ricorso n. 1850/2008, con motivi aggiunti);
Il Consigliere Walter Giacopuzzi, del Gruppo CRESCERE INSIEME con la
presente interrogazione
Ø Di chiarificare l'intero iter amministrativo
inerente l'interruzione del procedimento amministrativo relativo al rilascio
del permesso di costruire;
Ø Le motivazioni che hanno portato prima all'eventuale
rilascio del permesso e poi al ritiro dello stesso; cosa è intervenuto per la variazione di parere;
Ø I contenuti del PAT (Piano Assetto
Territoriale) per la zona in questione ed eventuale programma previsto dal
Piano degli Interventi del Sindaco;
Ø La motivazione di un così consistente
importo di risarcimento richiesto dalla società (circa 4 milioni di euro)
Ø Cosa si intende con l'espressione del
deliberato “valutare l'opportunità di costituirsi nel giudizio intentato avanti
al TAR”: il Comune si costituisce o no?
Distinti saluti.
Sommacampagna, lì 17
dicembre 2008
F.to Walter Giacopuzzi