Il Sindaco fa le dichiarazioni che vengono allegate alla presente per farne parte integrante e sostanziale e relative a:
Su quest'ultimo punto il consigliere Bachini ritiene che la questione non abbisogni di ulteriori specificazioni essendo chiaro e positivamente condivisibile il problema così come rappresentato dal Sindaco.
Il consigliere Maffei, dopo aver sottolineato che non può essere negato né alle forze politiche né al cittadino semplice il diritto alla critica e che il dibattito è l'humus in cui trova vita la democrazia, pur tuttavia certi atteggiamenti, come quello cui si fa riferimento, trova che superino detto diritto. E quando si fanno certe affermazioni ingiunziose o si lascia intendere che ci sono altri interessi da tutelare ebbene allora non si può fare a meno di stigmatizzare le prime e chiamare il consiglio a prendere una posizione netta.
Il consigliere Carmassi nota che AN ha fatto una campagna generalizzata e gli esponenti locali hanno assunto una posizione conseguente senza forse rendersi conto della gravità delle affermazioni.
Il consigliere Maffei dice che non può intraprendersi responsabilmente una campagna propagandistica pro o contro un qualsiasi cosa senza rendersi conto di come effettivamente stiano le cose: allora l'intento è ben diverso.
Il consigliere Martelloni non accoglie la proposta avanzata dal consigliere Maffei di stigmatizzazione del comportamento di AN ritenendo la questione abbisognevole di approfondimento. Non era previsto all'O.d.G. del Consiglio apposito punto per cui i consiglieri non sono stati posti in condizione di approfondire l'argomento.
Se si vuole la questione può essere portata all'esame del Consiglio in una prossima seduta.
Il Sindaco fa presente che la documentazione interessante l'argomento era nella cartella delle "Comunicazioni" per cui ogni consigliere avrebbe potuto prenderne visione. Ribadisce che la critica politica è sempre accettabile; quando si afferma che non c'è capacità la cosa suona in modo pesante. Ogni consigliere valuterà la questione e deciderà di conseguenza se e come tutelare la propria immagine e dignità.
Il consigliere Guidi ribadisce il concetto espresso dal Sindaco e cioè che sarà il singolo consigliere a valutare la questione e agire in conseguenza.
Il consigliere Maffei chiede che l'argomento sia portato con apposito punto all'O.d.G. per l'esame del Consiglio Comunale.
Ritengo doveroso informare il Consiglio Comunale in merito alla evoluzione della vicenda inerente l'applicazione del c.d. tributo speciale di cui all'art. 3° della L.R.T. 25/98 che recepisce il Decreto Ronchi (Decreto Lgs. 22/1997).
Questo Consiglio, come tutti ben sanno, ritenendo iniquo il meccanismo di applicazione della normativa e ritenendo comunque necessario chiamare alle proprie responsabilità tutti i soggetti interessati alla vicenda, compreso lo stesso gestore, approvò l'1.12.1999 con delibera n. 79 un Ordine del giorno dove venivano evidenziati i vari aspetti del problema e quelli che a nostro giudizio sono i punti critici della normativa e del meccanismo.
Ovviamente, l'Amministrazione aveva provveduto non solo ad attivare i vari tipi di raccolta, nel rispetto delle proposte tecniche, ma aveva provveduto ad incrementare gli strumenti e le attività di raccolta oltre i parametri previsti dagli studi ed alla base dell'accordo di programma con la società gestore del servizio, nella consapevolezza delle difficoltà, se non addirittura dell'impossibilità del raggiungimento degli obbiettivi previsti dalla legge.
Il documento che vedeva anche la richiesta della modifica dei meccanismi sanzionatori, fu trasmesso al Presidente della Giunta Regionale, all'Assessore all'Ambiente della Regione Toscana, a tutti i gruppi consiliari della Regione Toscana, all'Amministrazione Provinciale, ai Comuni della Provincia di Pisa, all'Anci Regionale.
Solo alcuni Comuni (Fauglia, Ponsacco, Montopoli) hanno ripreso successivamente il documento: per il resto, assoluto silenzio.
L'atto consiliare impegnava anche il Sindaco e la Giunta a porre in essere le azioni necessarie alla tutela dell'Ente e quindi dei cittadini, necessariamente interessati poiché la sanzione (circa cento milioni) grava poi sull'applicazione della Tarsu.
In questo contesto, oltre ad informare il Consiglio sulla evoluzione della situazione (praticamente la stessa), è stato provveduto a richiedere un parere al legale di fiducia dell'Amministrazione, nel tentativo di capire se la problematica evidenziata, sia sotto il profilo di legittimità della normativa inerente l'applicazione, sia sotto il profilo della corresponsabilità del soggetto gestore, poteva essere sostenuta in sede di contenzioso.
La valutazione di tutto ciò ha portato a ritenere sostenibile la tesi e quindi, l'Amministrazione con atto della Giunta Municipale n. 7 dell'8.1.2001 ha provveduto a conferire l'incarico all'Avv. Macchi di Pisa (Studio Tortorella), che attualmente sta procedendo nel porre in essere gli atti necessari nei confronti delle nostre controparti, di diffida prima e successivamente, nel caso di esito negativo dei primi, di azione legale diretta alla tutela degli interessi dell'Ente e dei cittadini.
La presente comunicazione tende ad informare il Consiglio in merito alla evoluzione della vicenda inerente gli allacci al sistema fognario centralizzato.
Vicenda questa che nonostante l'attivazione del depuratore si trascina ormai da tempo, sicuramente oltre qualsiasi previsione.
Come il Consiglio saprà, l'Amministrazione ha dato attuazione all'accordo con Cerbaie S.p.A., siglato l'anno passato e concernete l'appalto di una conduttura di collegamento di un parte della frazione di Santa Colomba con il collettore fognario di Via del Monte.
Condizione questa ritenuta opportuna e necessaria per procedere agli allacciamenti inerente le frazioni collinari, e finanziata con i residui di alcuni mutui contratti in precedenza dall'Amministrazione ed inerenti opere fognarie (circa cento milioni) e per il rimanente (oltre duecentoquaranta milioni) dall'Azienda.
I lavori, già consegnati all'impresa appaltatrice, inizieranno entro brevissimo tempo.
Più complessa è stata invece la trattativa in ordine all'esenzione dei diritti di istruttoria per coloro che sono "obbligati ad allacciare" in forza dell'Ordinanza che dovremo emettere e con riferimento al finanziamento inerente alcuni brevissimi tratti di fognatura relativi a strade comunali, che completano l'operazione di allacciamento.
Motivo questo che, assommato a quelli inerenti l'opportunità, ha indotto l'Amministrazione a chiedere con forza il loro finanziamento all'Azienda e sostenendo la necessità della loro realizzazione nel contesto dell'operazione generale di attivazione.
Dopo numerosi incontri, discussioni e solleciti, l'Azienda con nota prot. 2379 del 16.02.2001, dichiara la propria posizione e fornisce assicurazioni in merito alle richieste.
Nella nota citata si afferma: "…l'azienda conferma l'accettazione della esenzione del pagamento del cosiddetto diritti istruttori, dovuti dai richiedenti l'autorizzazione allo scarico in fognatura nei casi interessati dall'ordinanza sindacale... per quanto riguarda invece la necessità di realizzare alcuni tratti di fognatura nell'area interessata dall'ordinanza sindacale…si precisa che l'azienda ha inserito tali interventi nel piano degli investimenti dell'anno in corso, riproponendosi di provvedere alla loro realizzazione in funzione dell'approvazione del Bilancio di previsione del 2001."
Con ciò si possono ritenere realizzati i presupposti richiesti dall'Amministrazione, anche nel rispetto di quanto affermato nelle assemblee cittadine tenute sull'argomento l'anno passato; condizioni che consentono di procedere, secondo l'iter affermato nelle assemblee e che viene sintetizzato nel modo seguente:
Si prevede l'assegnazione di un termine di sei mesi per l'esecuzione degli allacciamenti, ad eccezione di quelle situazioni, dove la complessità o la necessita inerente i lavori di cui in premessa, richiedono tempi ulteriori.
Si evidenzia infine che il rispetto del termine incide e condiziona anche l'ulteriore attività dell'Amministrazione di rifacimento dei marciapiede, almeno in molte parti del paese.
3. Questione AGES
La presente comunicazione è inerente la problematica emersa a seguito di un articolo apparso sulla stampa locale il 29.01.2001 (all. 1) di cui si dà lettura.
Emerge chiaramente la necessità di chiarimento sotto un duplice profilo.
Da un lato è necessario chiarire la legittimità dell'atto consiliare n.49 del 29.05.2000, con il quale veniva approvato il contratto di servizio, firmato in data 30 maggio 2000.
Se fosse infatti illegittimo si rende necessario procedere nella direzione che assicuri la legalità, ponendo in essere tutti gli atti opportuni ed idonei affinché questo obbiettivo, che è comunque un dovere, venga conseguito.
Dall'altro lato però, nel caso in cui l'azione dell'Amministrazione fosse legittima, è necessario allora valutare fino a che punto la critica politica possa ledere diritti fondamentali come la dignità del massimo Organo di un Comune o la reputazione dei componenti di questo consesso, sicuramente messa in dubbio laddove si afferma che "l'amministrazione di sinistra non è capace di rispettare neanche le leggi e l'ordinamento".
In questo contesto, nell'immediatezza del fatto, ho provveduto a richiedere all'Ages di fornire tutti gli elementi necessari in ordina alla legittimità dell'atto (rectius: del contratto di servizio).
La risposta pervenuta in data 6 febbraio 2001 prot. n. 1838 (all. 2), che mi appresto a leggere, credo e ne sono convinto, fornisca elementi più che sufficienti in ordine alla legittimità dell'azione in questione e in merito al rispetto della legge e dell'ordinamento da parte dell'Amministrazione.
Superato così il primo aspetto, si rende necessario - quindi - che il Consiglio, se lo ritiene opportuno proceda nella valutazione dell'altro, formando un orientamento, tenendo distinto l'Organo dai singoli componenti.