Il Sindaco illustra la problematica posta all'ordine del giorno.

Viene sottoposto all'approvazione l'ordine del giorno approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 27.02.2002, facendolo proprio;

Il Consiglio Comunale approva con n. 9 voti favorevoli, n. =astenuti, n. 2 contrari (Martelloni, Billi), su n. 11 consiglieri presenti e votantiil seguente ordine del giorno:

IL CONSIGLIO COMUNALE

RICHIAMATA:

la recente iniziativa del Governo di rivedere la legge 300/70, ed in particolare l'art. 18 concernente la tutela contro i licenziamenti senza giusta causa, valuta la stessa come un attacco che mette in discussione uno degli architravi del diritto del lavoro italiano, il modello di relazioni industriali costruito nel nostro Paese e uno dei più importanti elementi di civiltà introdotto dal movimento dei lavoratori. Tale giudizio negativo nasce dalle seguenti considerazioni:

  1. L'iniziativa del Governo non prefigura nessuna riforma tendente a governare la modernizzazione del mercato del lavoro né a favorire nuova occupazione; mira semplicemente a dare maggiore potere al datore di lavoro ai danni del lavoratore in nome di una liberalizzazione del mercato;
  2. Non è con l'affievolimento dei diritti sul lavoro che le aziende recuperano la competitività che i mercati richiedono, ma con lo sviluppo dell'innovazione, della ricerca, e dei programmi di qualità;
  3. La posizione assunta dal Governo, così come è stata presentata, fa ricadere i costi della flessibilità sui giovani, sui neo-assunti e sulle fasce meno garantite del mercato del lavoro;
  4. Altrettanto negativo è il metodo scelto dal Governo per imporre tale soluzione attraverso una legge delega che sottrae la materia al confronto con le parti sociali e alla contrattazione, mentre si altera significativamente e irreparabilmente il modello di relazioni industriali che, seppur con sacrifici reciproci, ha permesso al nostro Paese di avviare un risanamento dell'economia ed entrare nel sistema economico europeo.

 

CONSIDERATO

Che questi interventi rispondono ad una logica di equiparazione del diritto del lavoro al diritto commerciale, con il conseguente ridisegno del concetto di lavoro e di impresa, a svantaggio dei lavoratori. Questi interventi, inoltre, collegandosi organicamente all a proposta contenuta nel Libro Bianco relativa alla trasformazione del contratto nazionale in una sorta di minimun wage, rischiano di abbassare il linea generale sia le tutele che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti;

RIBADISCE

Il valore dell'obiettivo della piena e buona occupazione, per il raggiungimento del quale occorrono politiche basate sulla qualità sia dei prodotti (che si persegue attraverso maggiore innovazione, ricerca, istruzione, capacità di rete e di sistemi) che del lavoro, da considerare come valore sociale, nel quale i diritti dei lavoratori siano intrinsecamente fattore di libertà e di dignità della persona, oltrechè di competitività, e non dei costi da comprimere per approdare a forme di ulteriore e inaccettabile precarizzazione.

 

 

 

INTERVENTI

 

Interviene il consigliere Billi che ritiene che questa problematica sulla eliminazione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori non abbia effetti negativi sul lavoratore che lavora e ritiene che si possa provare a guardare quali siano gli effetti che seguono alla revisione di detto articolo, che tutto sommato è del 1969 dove la realtà sociale era diversa.

Il consigliere Maffei ritiene come il Consiglio Comunale abbia un ruolo di rappresentanza e come sia importante che prenda posizione con un atto decisionale. Ritiene che con la equazione: moderno = efficacie ognuno la usi per farci rientrare ciò che meglio ritiene e come si stia andando verso un mondo libero senza regole e che si voglia inserire la regola delle non regole e come sia non condivisibile la proposta della nuova intitolazione da "Statuto dei lavoratori" a "Statuto dei lavori";

La problematica dell'art. 18 è importante in quanto si mette in discussione il concetto stesso di "diritto" e il diritto non è negoziabile secondo le esigenze di mercato.

Il consigliere Martelloni ritiene che l'art. 18 sia superato in quanto la realtà sociale i cui si opera è diversa da quella in cui è stato approvato: il rapporto padrone -operaio è cambiato e come la distinzione tra imprese con numero dipendenti di 15 o superiore a 15 e quelle con numero inferiore a 15 porti queste ultime a ricorrere a forme di mercato non regolari e come tale riforma dell'art. 18 comporti maggiore produttività.