IL CONSIGLIO COMUNALE
CONSIDERATO CHE nella seduta del 21.10.2002 il capogruppo consiliare U.D.C. ha presentato al consiglio Comunale la mozione inerente l'apposizione obbligatoria del Crocifisso " nell'aula consiliare stessa, nonché in tutti gli i locali pubblici del nostro paese, comprese le aule scolastiche, gli asili, le case di riposo e quant'altro", mozione che viene allegata alla presente (All.A) ed oggetto della presente deliberazione;
VISTO lo Statuto Comunale;
VISTO il vigente regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale di Bientina ed in particolare l'art. 30;
SENTITO l'intervento del Consigliere Banti, promotore della mozione, che viene allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale (All.B);
SENTITA la dichiarazione di voto del Gruppo Consiliare "L'Ulivo per Bientina", che viene evidenziata dal Consigliere Vasta e che viene allegata alla presente quale parte integrante e sostanziale della presente (All.C)
UDITO l'intervento del Consigliere Billi che dà lettura della nota inviata alla stampa locale e pubblicata su richiesta di Alleanza Nazionale Azione Giovani Bientina, che viene allegato alla presente per farne parte integrante e sostanziale (All. D) e chiede se il crocifisso appeso nella stanza consiliare sia lì per volontà o perché nessuno abbia mai chiesto di toglierlo;
UDITO l'intervento della Consigliere Nieri che, meravigliata della dichiarazione del consigliere Vasta, quale cattolico, fa presente che il suo gruppo sia stato la prima forza politica che si è fatta promotrice della problematica dell'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche e sostiene che il crocifisso rappresenti la nostra civiltà, cultura e se in Italia ci sono altre religioni, confessioni la linea che Alleanza Nazionale mantiene è quella dell'osservanza della fede cattolica.
Il Consigliere Guidi fa presente come i valori del vangelo siano universali e come sia facile riconoscersi in determinati valori e ritiene che la libertà di coscienza sia importante, fondamentale da salvaguardare e non impostare la problematica della fede come dogma, regole.
Interviene il consigliere Maffei che si riconosce nel documento presentato dal gruppo di maggioranza e ritiene che la problematica non debba vertere sui valori della religione in cui ognuno, in base o meno al proprio credo, possa riconoscersi: il crocifisso è un simbolo di accoglimento, ma non lo si può imporre e ci sono già molti esempi di presenza, riconoscimento della religione cattolica nello Stato, come ad esempio l'inserimento nell'orario di insegnamento dell'ora di religione, e quindi ci sono dei segnali della presenza, accoglimento della religione cattolica nello Stato. Condivide l'impostazione della mozione dell'Ulivo e rigetta quella richiesta di imposizione obbligatoria in tutti i locali pubblici del crocifisso, presentata del gruppo U.D.C. Fa presente che oggetto della sua perplessità e preoccupazione è dato dal fatto che da un lato la maggioranza di Governo stia operando per la abolizione della scuola pubblica e proponga, come scelta di libertà, di aiutare le scuole private al fine di consentire una maggiore libertà di scelta alla famiglie italiane in merito alla educazione dei propri figli e dall'altro si assista al tentativo di reintrodurre dei meccanismi rigidi di imposizione di un simbolo. L'imposizione obbligatoria nel caso di specie del crocifisso è indice di non accettazione dell'altro e non solo del musulmano, ma anche del cattolico che la pensa in modo diverso, gli sembra che l'agire in tal modo porti il sistema dei contenuti, delle relazioni tra gli individui indietro. Esprime voto contrario e ritiene che la problematica debba essere ripresentata non come imposizione e obbligo ma come dialogo.
Il consigliere Vasta tende a precisare che non accetta di essere giudicato come persona da parte del gruppo "Bientina per le Libertà" e il fatto di essere cattolico lo si dimostra non a parole ma con il comportamento che ha sempre tenuto e sta continuando ad avere nei confronti delle persone bisognose, e che comunque la problematica verte su altro.
Il Consigliere Banti dice che risponderebbe alla proposta della maggioranza con la rilettura del proprio intervento, che deve essere letto, interpretato in modo diverso da come lo è stato.
Il Sindaco richiama gli articoli 2,3, 19 della Costituzione e fa presente che la Costituzione si ispira a principi di uguaglianza di tutte le religioni e come la vera religiosità stia nel fatto che ognuno possa manifestare liberamente il proprio credo: ciò che deve essere garantito è la libertà di coscienza. Imporre il crocifisso in tutti gli edifici pubblici viola i principi costituzionali.
Il consigliere Billi ritiene che togliere il crocifisso sia anche quella una imposizione.
Il Sindaco ritiene il problema è quello di imporlo e l'imposizione non può essere concepita senza la violazione di principi costituzionali che devono essere invece salvaguardati, valorizzati e applicati così come il crocifisso più che appeso ad una parete deve essere testimoniato con le azioni.
Il Sindaco pone a votazione l'approvazione della mozione presentata dall'U.D.C.
Con voti n. 4 favorevoli, n. 12 contrari (Braccini, Lenzi Evelyn, Guidi, Cai, Volpi, Gozzi, Frosini, Lenzi, Paoli, Vasta, Bachini, Maffei), n. = astenuti, su n. 16 consiglieri presenti e votanti
DELIBERA