Il Sindaco illustra il punto all'ordine del giorno inerente la interrogazione presentata dal gruppo consiliare “Bientina delle Libertà” pervenuta a questo Ente il 31.5.2003 prot. n. 7286 e cede la parola al consigliere Billi, firmatario della interrogazione.
Il consigliere Billi dà lettura della interrogazione.
Mentre dà lettura della interrogazione entrano il consigliere Lenzi Valentino e Vasta Stefano.
Il Consigliere Billi eccepisce che il Sindaco aveva affermato in Consiglio Comunale di comunicare gli esiti dei controlli effettuati a seguito delle determinazioni del Responsabile del Servizio interessato e che è ancora in attesa di prendere visione di tali atti e chiede spiegazioni.
Il Sindaco distribuisce il materiale inerente l'interrogazione compreso il volantino a firma del consigliere Billi recentemente distribuito in Paese, oltre alla risposta a detta interrogazione di cui ne dà lettura e fa presente che le relazioni che saranno predisposte dal Responsabile del Servizio saranno portate in Consiglio Comunale.
Il Sindaco dà lettura della risposta, che viene allegata alla presente quale parte integrante e sostanziale.
Il Consigliere Billi dichiara che la risposta del Sindaco non viene ritenuta soddisfacente.
Risposta orale all'interrogazione presentata dal Gruppo Consiliare “Bientina per le libertà” - prot. n. 7286 del 31 maggio 2003, interente la problematica dei controlli servizio Geofor.
Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto e relativa alla problematica dei controllo sul servizio di raccolta rifiuti, dove si rileva che “tra le risposte del Sindaco e quanto affermato dal funzionario non c'è correlazione e considerato che tali ordini vengono impartiti a voce e non essendo queste confidenze personali, ma determinazioni, non sono certamente segno di trasparenza e buon governo” e per questo si chiede “che il Sindaco riferisca urgentemente in Consiglio”, si evidenzia quanto segue.
Preliminarmente, però, si ricorda all'interrogante che l'impegno a riferire in Consiglio in merito ai controlli sul servizio Geofor non appena sarebbe pervenuta la relazione del responsabile del Servizio, non solo è stato sottolineato nella seduta dove la problematica venne dibattuta, ma ribadito nella stessa risposta all'interrogazione del 25 marzo 2003, prot. n. 4103.
Comunque, è bene riassumere i punti essenziali della vicenda, che inizia con l'interrogazione a risposta scritta Prot. 3996/2003, con la quale il Consigliere Billi chiedeva, con riferimento all'impegno preso dal Sindaco di cui al verbale Del. CC 30/2002, “se erano stati impartiti gli indirizzi verso gli Uffici competenti e quali sono le modalità che il Sindaco ha ritenuto giusto avviare”, sottolineando anche che “…dal momento che il caso Geofor è divenuto di carattere nazionale, riteniamo opportuno una maggiore attenzione sulla raccolta dei rifiuti…”.
Evidenzio che l'impegno preso era quello di “effettuare controlli a campione per verificare la veridicità di quanto fatturato”.
Nella risposta (Prot. 4103/2003) veniva data assicurazione che l'impegno veniva mantenuto: molto probabilmente ciò che ha fatto irritare il consigliere (vedi infatti volantino divulgato immediatamente dopo) è stata la risposta che “non sventolo ai quattro venti le modalità del controllo che comunque saranno indicate nella relazione semestrale del Responsabile”.
Non volevo certo offendere la minoranza, come ho precisato nella risposta alla seconda interrogazione in materia (4429/2003), ne' tanto meno in quella risposta intendevo chiedere scusa, anche perché non saprei per che cosa, come invece ha capito il Consigliere Billi (vedi volantino).
Mi sembra chiaro, invece, coma doveva esserlo anche ad un consigliere, che il controllo del rispetto di un obbligo contrattuale è implicito nell'attività di gestione e quindi non richiede nessun atto di indirizzo.
Così come l'autonomia nella scelta delle modalità del controllo è implicita nelle competenze di un responsabile di servizio.
L'indirizzo che l'Amministratore può impartire trova in questi due binari il proprio limite e comunque, l'argomento è stato trattato, come qualsiasi altro, nell'apposita sede che è la conferenza dei servizi, dove vengono organizzate le attività, verificati i problemi, decise le azioni da porre in essere, coordinati i servizi.
Come è a tutti noto, dall'insediamento di questa Amministrazione, le riunioni della Conferenza vengono tenute regolarmente e periodicamente: in essa si è discusso anche delle interrogazioni e dei meccanismi di controllo.
Affermando, quindi, che l'Amministratore, a meno che non si atteggi a “padre padrone” e forse ogni tanto accade o è nel passato accaduto, non può certamente imporre un modo anziché un altro rientrando tale scelta nella sfera del responsabile, ma può e deve verificare l'efficacia dell'azione e, ove sia ritenuta insufficiente, intervenire sul piano della responsabilità.
E ciò a maggior ragione in un modello organizzativo che si fonda sulla condivisione dei percorsi e dei processi, come stiamo cercando di fare.
A tal proposito si deve rilevare che i controlli formali della corrispondenza tra quanto fatturato e ciò che è stato fatto, così come sulle modalità di svolgimento del servizio, sono stati sempre effettuati, come dimostrano gli atti di contestazione sollevati direttamente in sede di pagamento e risolti di conseguenza o formalmente rilevati e tuttora oggetto di contenzioso.
Per questo nessun rilievo è stato mosso nel passato ne' deve essere promosso oggi al Responsabile del Servizio che ha quindi espletato correttamente la propria attività.
Anche in questo contesto, il consigliere Billi farebbe meglio a verificare ciò che i vari suggeritori, magari dalla memoria corta, evidenziano e valutare ogni situazione nella sua oggettiva complessità, anziché limitarsi alla singola visione soggettivamente preordinata alla dimostrazione di una tesi.
Le affermazioni del tipo “…chi ha controllato che i cittadini non abbiano pagato più del dovuto” oltre a suonare come un offesa verso chi ha comunque fatto il proprio dovere di Responsabile di un servizio, sono sicuramente in contrasto con la realtà dei fatti che vede, per esempio, fatture del passato non pagate e tuttora oggetto di contenzioso che si origina proprio sull'espletamento del servizio.
Con riferimento invece al tipo di controllo, quello della quantità dei rifiuti raccolti che ritengo sia quello preferito dal consigliere Billi, può essere efficace solo a condizione che siano attivati meccanismi di informazione (peso del mezzo) verificabili indipendentemente dalla conoscenza dell'azione da parte dell'operatore-controllato.
Avrebbe un senso limitato, infatti, effettuare un controllo intercettando il mezzo fin dall'inizio del suo operare, rendendo palese, prima dell'inizio del servizio, l'attività di verifica e comunque, qualora fosse riscontrata una irregolarità, ciò produrrebbe una contestazione certa per quella situazione, non per l'intero periodo.
Riteniamo più efficace il controllo sulle modalità di svolgimento del servizio (svuotamento, pulizia, rispetto degli orari e dei percorsi, ecc.) anche se è stato attivato l'ulteriore forma sulle quantità che quantomeno potrà funzionare come deterrente, a patto che si riesca a mantenere una certa riservatezza.
E' singolare, però, rilevare come da parte del consigliere Billi si arrivi sempre a scendere sul piano della polemica e dell'accusa gratuita, in una visione del ruolo della politica “non come strumento per risolvere i problemi, bensì per vendicare i mali”, ammesso che di “mali” si tratti.
Per questo appare grave, oltre che non corrispondente al vero, l'affermazione riportata nel volantino che, sempre con richiamo al passato e alla problematica dei controlli, sostiene “come fece in precedenza un dipendente del comune (che denunciò il caso) qualche anno fa, finendo poi per essere sollevato dalla responsabilità di tale servizio”.
E' grave che si rappresenti un nesso di casualità tra la mancanza di apposizione di un visto su alcune fatture e l'azione intrapresa dall'Amministrazione di allora di una diversa organizzazione della macchina amministrativa.
Sarebbe bene che il consigliere Billi andasse a leggersi gli atti e le motivazioni di certe scelte (pianta organica, ripartizione degli uffici e delle competenze, carichi di lavoro),impegnandosi a ricostruire le questioni di allora (una decina di anni fa) anziché ascoltare le “tristi favolette” che qualche “antico saggio”, con stile e diligenza, racconta.
Con riferimento alla mancata “correlazione” tra la risposta del Sindaco e quella del Responsabile del Servizio, è opportuno premettere che veniva richiesto (prot. 5681/2003) “copia delle determinazioni del Sindaco sulla quale sono stati indicati gli indirizzi sul controllo raccolta rifiuti”.
Ricordato che la determinazione è un atto tecnico di competenza dei funzionari e non lo strumento attraverso il quale il Sindaco può impartire indirizzi, giustamente il Responsabile affermava - nella risposta - che “non mi risultano atti o determinazioni del Sindaco in merito agli indirizzi sul controllo raccolta rifiuti anche perché, generalmente, le indicazioni sulle modalità del servizio vengono sempre attuate in maniera verbale”.
Come evidenziato in precedenza, è nella conferenza dei servizi che vengono, attraverso il coinvolgimento della struttura, individuate, in linea di massima, le modalità operative oppure le indicazioni vengono definite direttamente ed è a questo che si riferisce il Geom. Cecchi con quel “generalmente”: in entrambi i casi, comunque, essendo atti attinenti all'organizzazione, siamo fuori dalla sfera della trasparenza e quindi, l'affermazione dell'interrogante ancora una volta è del tutto gratuita. Tra l'altro, mi risulta che questo modo di coordinare, perlomeno l'esperienza lo insegna, non è strettamente peculiare di questa Amministrazione, ma utilizzato in tantissimi altri Enti.
E in ogni modo, tutto ciò attiene all'organizzazione interna dell'amministrazione, pur se è bene ricordare che gli obiettivi stabiliti in conferenza, alla presenza di tutti i responsabili e di una segretaria, rilevano anche ai fini delle valutazioni di merito sull'attività posta in essere da tutti i soggetti, così come le disposizioni e gli indirizzi, anche se verbali, hanno comunque rilevanza proprio perché attengono alle modalità di organizzazione di questa macchina amministrativa.
Altro che “confidenze personali”: tra l'altro, non sarebbe male che si usasse un po' di stile e magari un minimo di rispetto verso modelli che, pur se non condivisi, sono in ogni caso legittimi.
L'ordinamento democratico si fonda ancora oggi sul principio maggioritario.
Bientina, 27 giugno 2003
Il Sindaco
Marco Braccini