Il Sindaco chiede alla capogruppo “Bientina delle Libertà” di illustrare l'ordine del giorno presentato in data 19.06.03.
La consigliere Nieri ne dà lettura ed evidenzia la necessità di condannare quanto accaduto a Cuba con la lesione dei diritti umani e vuole evidenziare le condizioni disumane in cui versano questi dissidenti, per i quali non c'è nessun rispetto e pietà.
Il consigliere Banti si allontana.
Il Sindaco fa presente che il proprio gruppo di maggioranza con il gruppo consiliare “Rifondazione Comunista” presenta una mozione e cede la parola al consigliere Maffei per illustrarla.
Il consigliere Maffei rileva come il documento presentato dal gruppo “Bientina delle Libertà” sia un documento connotato dalla strumentalità e ne chiede la bocciatura da parte del Consiglio.
Fa presente che le misure proposte nell'o.d.g. presentato dalla consigliere Nieri consistenti nella necessità di sospendere i viaggi siano una strada non percorribile: il Governo Italiano ha sospeso il contributo come forma di ricatto, perché la cooperazione in questo caso non era rivolta a sostenere il governo.
Fa presente che l'ordine del giorno presentato dal proprio gruppo con il gruppo di maggioranza condanna senza mezzi termini la condanna a morte, in considerazione che già da tre anni Cuba aveva messo in atto la moratoria della pena di morte e dà lettura in parte della dichiarazione di Bruno Moro, che viene allegata alla presente quale parte integrante e sostanziale.
Interviene il consigliere Turini che vuole esprimere il voto favorevole all'ordine del giorno presentato dal gruppo “Bientina delle Libertà” e dà lettura del proprio documento, che viene allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale. Rileva che anche molti esponenti della sinistra abbiano fatto rilevare che il Governo di Cuba ha atteggiamenti ostili verso l'omosessualità.
Il consigliere Guidi afferma che l'ordine del giorno presentato dal gruppo “Bientina delle Libertà” debba essere respinto perché cede alla faziosità, mentre quello proposto dalla maggioranza sia più completo e teso a respingere la repressione investendo tutta la scacchiera mondiale e come il rapporto di Amnesty International sia un rapporto a 360° e debba essere letto in toto non estrapolando la parte che interessa.
La consigliere Nieri fa presente che l'ordine del giorno presentato è partito dall'Unione Europea e respinge l'accusa di faziosità che viene avanzata dai consiglieri di Sinistra e che trova il fondamento nel fatto che con tale ordine del giorno si chiede la condanna dei Regimi Comunisti.
Il consigliere Billi legge alcuni passaggi dell'intervista rilasciata dalla figliastra di Fidel Castro.
Il Consigliere Maffei ritiene che le critiche al regime di Cuba siano legittime ma come non basti condannare solo quel regime e come nel documento presentato dal suo gruppo unitamente alla maggioranza ci sia la condanna alla pena di morte.
Il Sindaco ritiene che il documento presentato dal gruppo “Bientina delle Libertà” sia da respingere per la faziosità dello stesso e si richiama alle motivazioni del proprio documento di maggioranza presentato con il gruppo “Rifondazione Comunista”.
Il Sindaco pone a votazione l'ordine del giorno presentato dal Gruppo “Bientina delle Libertà”
Con voti n. 3 favorevoli, 11 contrari (Sindaco, Lenzi E., Guidi, Volpi, Gozzi, Frosini, Lenzi V., Paoli, Vasta, Bachini e Maffei), = astenuto, su n. 14 consiglieri presenti e votanti
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
- di respingere l'ordine del giorno presentato dal gruppo “Bientina delle Libertà”, allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale (all.1);
Il Sindaco pone a votazione la mozione presentata congiuntamente dal gruppo “L'Ulivo per Bientina” e dal gruppo “Rifondazione Comunista”;
Con voti 11 favorevoli, n. 3 contrari (Turini, Nieri, Billi), n. = astenuti, su n. 14 consiglieri presenti e votanti,
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
- di approvare la mozione presentata congiuntamente dal gruppo “L'Ulivo per Bientina” e dal gruppo “Rifondazione Comunista”, allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale (all.2);
Il Sindaco pone a votazione la mozione presentata dal gruppo “Forza Italia”
Con voti n. 3 favorevoli, n. 10 contrari (Sindaco, Lenzi E., Guidi, Volpi, Gozzi, Frosini, Lenzi V., Paoli, Vasta, Bachini), 1 astenuto (Maffei), su n. 14 consiglieri presenti,
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
- di respingere la mozione presentata dal gruppo “Forza Italia”, allegata alla presente quale parte integrante e sostanziale (all.3).
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Gruppo Consiliare “Rifondazione Comunista”
Vista la mozione presentata dal Gruppo “Bientina delle Libertà”;
Considerato che tale mozione sembra dettata da strumentali interessi di polemica politica piuttosto che da leale attenzione alle condizioni delle popolazioni e dei diritti umani;
Valutatane la faziosa parzialità
respinge
il documento presentato dal gruppo consiliare “Bientina delle Libertà”
in coerenza con i principi ispiratori della Carta Costituzionale, nata dalla resistenza al fascismo e all'occupazione nazista, coi i contenuti dello Statuto Comunale e con molteplici atti sin qui assunti contro la pena di morte e contro ogni violazione dei diritti umani e sociali e per la pace;
esprime la più grave denuncia
per il perdurare delle violazioni dei diritti umani e per il restringimento di fondamentali diritti sociali in troppi paesi, comprese molte cosiddette “democrazie occidentali”, sempre più spesso ostaggio di gruppi di potere e monopoli economici e mediatici che ricorrono sistematicamente alla mistificazione ed alla deformazione della realtà, quando non alla falsificazione delle notizie o addirittura a creare i presupposti per il proliferare dello stesso terrorismo che dichiarano di voler combattere, per scatenare tragiche guerre di aggressione per mantenere l'imperio ed accrescere il dominio del proprio mercato neo-liberista;
esprime forte preoccupazione
per il caos in cui vengono tenute le popolazioni irachene sotto occupazione militare;
per le condizioni delle popolazioni Kurde in Iraq e soprattutto in Turchia;
per il perdurare, dal 1967, dello stato di occupazione militare dei territori palestinesi:
esprime la più ferma condanna
per il continuo stillicidio di vite umane a causa del perdurare delle barbarie della condanna a morte negli Stati Uniti d'America, in Cina ed in troppi altri stati;
per l'esecuzione di 3 condanne a morte, ad aprile scorso, a Cuba, in cui oltre tre anni di moratoria avevano fatto sperare ad un definitivo superamento di questa infamia, e inoltre per le gravi pene inflitte in quel paese a 78 cittadini che avevano scelto di non abbandonare l'isola e di organizzare un'opposizione all'attuale sistema, proponendo fra l'altro un referendum (il progetto Varela) per l'introduzione di maggiori diritti e libertà individuali;
per la limitazione delle libertà individuali, civili e sociali in molti paesi, in ogni continente;
per l'arresto, in Birmania, di molti attivisti dei diritti umani, fra cui Aung San Suu Kyi, leader della Lega Nazionale per la Democrazia e premio Nobel per la pace.
ribadendo questi principi non intende affatto sponsorizzare più modelli di organizzazione statale cosiddetti democratici il cui non funzionamento e la cui non equità sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle, né tanto meno avere la pretesa di “esportare” un sistema di democrazia formale come quello europeo.
per il perdurare e per l'inasprimento dell'embargo a cui è sottoposta Cuba ed il suo popolo;
per la ripresa delle pressioni dei servizi e dell'Amministrazione Bush nei confronti di Cuba, per le criminali azioni terroristiche che partono da Miami, sempre più spesso tese a distruggere la capacità turistico-ricettiva dell'isola, come quella in cui ha perso la vita anche un giovane turista italiano, Fabio Di Celmo.
In riferimento a Cuba, non intende unirsi quindi alla canea liberista che ha preso voce negli ultimi mesi in Italia;
critica fortemente
la scelta fatta dal Ministero degli Affari Esteri che ha interrotto gli aiuti ai programmi multi-laterali dell'Agenzia UNPD dell'ONU, che andavano proprio a sostenere lo sviluppo locale a Cuba favorendo il decentramento e la partecipazione diretta delle comunità locali e che vedono un'importante partecipazione di molte comunità locali anche della nostra zona e nella nostra Regione, organizzati nei comitati locali del PDHL (programmi di sviluppo umano a livello locale);
condivide e sottoscrive
le dichiarazioni dei Consigli Comunali della Zona del Cuoio e le affermazioni di quei Sindaci e di quegli Amministratori che respingono l'idea del “ricatto democratico” e che intendono proseguire nell'impegno di scambio e cooperazione proprio per aprire, dal basso, nuovi spazi di partecipazione popolare e democratica;
condivide
le dichiarazioni (allegate) di Bruno Moro, rappresentante delle Nazioni Unite a Cuba, che ribadisce la miopia di quelle amministrazioni che decidono di “… chiudere tout court l'azione di cooperazione internazionale ogni qual volta nei diversi scenari si materializza il rischio di una violazione dei diritti umani, penalizza due volte la popolazione civile: la prima, per i diritti oggettivamente non rispettati e la seconda per il venir meno della presenza e dell'aiuto internazionale, aggravando così, come nel caso cubano, le già difficili condizioni di vita. Questa posizione di chiusura rischia anche di portare al paradosso di una cooperazione che opera con continuità solo in quei paesi (sempre meno) in relative buone condizioni di democrazia, abbandonando quelli (sempre di più) in cui fattori di rischio per la democrazia si esprimono in forme preoccupanti…” ;
esprime piena solidarietà
agli amministratori ed ai comitati locali del PDHL che anche nella nostra provincia, hanno ribadito il loro impegno per dare continuità all'azione di scambio e cooperazione con Cuba e la sua gente;
ribadisce
che non ha mai inteso l'impegno con Cuba, con le sue scuole, con i suoi ragazzi e con la sua gente, come sostegno ad una leadership, ad una nomenclatura statale o di partito;
rinnova
se possibile con maggiore assunzione di responsabilità, l'impegno nei Comitati PDHL (per programmi di sviluppo umano a livello locale), con l'invito ad un'attenzione particolare nei confronti dei programmi socio-educativi di base.