IL CONSIGLIO COMUNALE
Partecipano alla seduta l'Arch. Cardellini e il Geologo Dott. Mezzetti.
Vengono nominati scrutatori i consiglieri: Lenzi Valentino, Nieri, Gozzi.
PREMESSO CHE:
- con Deliberazione Consiglio Comunale n. 100/1999 ad oggetto “Revisione Strumento Urbanistico. Indirizzi”, venivano definiti gli indirizzi inerenti l'eventuale variante al Piano Strutturale;
- con Delibera Consiglio Comunale n. 119/2000 ad oggetto “Variante al Piano Strutturale. Avvio del procedimento” veniva deliberato di avviare, ai sensi dell'art. 36 L.R. 5/95, il procedimento per l'adozione di una variante al Piano Strutturale risultante dall'Accordo di Pianificazione ratificato con deliberazione Consiglio Comunale n. 1 del 22.01.1996 e approvato con Decreto Presidente Regione Toscana n. 68 del 22.04.1996;
- con Delibera Consiglio Comunale 119/2000 venivano approvato il documento programmatico e gli indirizzi politici della variante che vengono richiamati nella presente delibera;
- con Delibera Consiglio Comunale 119/2000 veniva nominato garante dell'informazione ai sensi dell'art. 36 della L.R.T. 5/95, il Responsabile del servizio Urbanistica del Comune di Bientina, Arch. Buti Luca;
- l'avvio del procedimento veniva comunicato, ai sensi del comma 2 dell'art. 3 L.R. 5/95, così come richiamato dall'art. 36 della stessa legge, alla Regione Toscana ed alla Provincia di Pisa (protocollo n. 829/2001 e n. 830/2001);
- a seguito dell'avvio del procedimento la Regione e la Provincia, nel corso di riunioni di lavoro, hanno provveduto, in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, della L.R. 5/95, a fornire gli elementi in loro possesso idonei ad arricchire il quadro conoscitivo e le indicazioni necessarie ai fini della corrispondenza tra gli atti della pianificazione urbanistica comunale e gli atti della programmazione territoriale provinciale e regionale;
RICHIAMATA la Delibera Consiglio Comunale n. 13 del 4/2/2002 ad oggetto “Variante al Piano Strutturale. Comunicazioni. Determinazioni”, dove il Consiglio Comunale valutava positivamente la proposta di Variante al Piano Strutturale elaborata dai tecnici incaricati, dettando indirizzi per la elaborazione della proposta definitiva;
CONSIDERATO:
- che nel rispetto dell'art. 36 L.R.T. 5/95 e successive modifiche ed integrazioni, il progetto di variante al Piano strutturale, composto dallo Studio geologico - tecnico, Norme tecniche di attuazione, Planimetrie in scala 1:10.000, Relazione con elementi del Quadro Conoscitivo e valutazione degli effetti ambientali e controllo strategico, così come previsto dal comma V della legge citata, è stato trasmesso alla Regione Toscana e all'Amministrazione Provinciale di Pisa con nota prot. n. 15.379 del 28/11/02;
- che ai sensi dell'articolo 32, comma 6, della L.R. 5/1995, il Comune di Bientina in data 22/11/02 con nota prot. 14712 (dep. n. 187) ha provveduto al deposito presso l'Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di Pisa delle indagini geologiche di cui alla deliberazione del Consiglio regionale 12 febbraio 1985, n. 94;
- che il Sindaco del Comune di Bientina, con Provvedimento n. 45/2003, ha promosso, avendo questo Ente il prevalente interesse, la conclusione di un accordo di pianificazione tra Comune, Regione e Provincia per l'approvazione della Variante al piano strutturale, convocando per il 10 febbraio 2003 (quindi oltre i 60 giorni dalla consegna degli atti, così come disposto dal V comma dell'art. 36 della L.R.T. 5/95), apposita Conferenza tra le strutture tecniche della Regione Toscana, dell'Amministrazione Provinciale di Pisa e del Comune di Bientina, al fine di esaminare gli atti inviati ed acquisire eventuali nuovi elementi di conoscenza;
- che in data 10 febbraio 2003 si è tenuta la prima riunione della Conferenza dei Servizi fra le Strutture Tecniche del Comune di Bientina, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, seguita da altre in date successive, fino a quella conclusiva del 7 luglio 2002, quando è stato sottoscritto il verbale con il quale le Strutture Tecniche:
- che a seguito delle richieste da parte dell'URTT, con nota 1630 del 06/02/03, gli elaborati depositati sono stati successivamente integrati dal Comune con nota del 27/05/2003 ;
- che in data 26/02/03 e 16/05/03 si sono svolti incontri di lavoro tra le strutture tecniche delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale, per apportare alcune modifiche al Progetto di variante al Piano Strutturale relativamente agli elaborati cartografici e normativi, per tenere conto delle problematiche di interesse provinciale e regionale;
- che il Comune di Bientina con nota del 22/05/03, prot. 6847, ha convocato per il giorno 11/06/03, successivamente rinviata al giorno 07/07/03, la conclusione della Conferenza dei Servizi tra le Strutture tecniche delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale, presso gli Uffici regionali del Dipartimento Politiche Territoriali ed Ambientali di Via di Novoli n. 26 a Firenze;
PRESO ATTO che nel corso della conferenza sono state richieste e prodotte integrazioni documentali ed apportate modifiche agli elaborati grafici che costituiscono la proposta e pertanto, la Variante al Piano Strutturale risulta descritta e rappresentata nel verbale della Conferenza Tecnica del 7 luglio che si allega alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (allegato n. 1);
PRESO ATTO che i rappresentanti tecnici delle Amministrazioni partecipanti alla Conferenza dei Servizi del 7 luglio 2003, come risulta dal verbale richiamato al punto precedente, “convengono:
- CHE, in relazione al progetto di Variante alla SRT 439 e alla necessità di garantire un corridoio infrastrutturale, verificato che il Comune di Bientina è solo marginalmente interessato, sia integrata l'attuale norma di cui all'art. 8 del Piano strutturale con una prescrizione rivolta alla parte operativa del PRG tale da garantire che la localizzazione delle previsioni avvenga compatibilmente con l'ipotesi di ripristino della ferrovia e della nuova SRT 439;
- CHE ai fini del rispetto di tale condizione, l'integrazione della norma di cui sopra dovrà essere recepita con la deliberazione di adozione della Variante al Piano Strutturale in oggetto, così come previsto dal comma 7 dell'art. 36 della L.R. 5/95;
accertano ai sensi dell'art. 36 comma 6 della L.R. 5/95 e successive modifiche, la necessità di variare gli atti di pianificazione degli enti diversi da quello promotore e nella fattispecie:
Per quanto di competenza Regionale
- di variare il comma quinto dell'art. 49 del PIT come sotto specificato:
Testo attuale |
Testo Modificato |
Art. 49 - Prescrizioni relative agli insediamenti 1. ….. 2. ….. 3. ….. 4. ….. 5. Per gli insediamenti produttivi si dovrà provvedere al recupero, alla riqualificazione ed al riordino a scala territoriale attraverso: a) la rilocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale localizzate in modo improprio negli insediamenti residenziali; b) la dotazione delle aree già strutturate, di adeguati servizi all'impresa secondo quanto previsto nella disciplina generale del Piano di indirizzo territoriale Capo I art. 21. A tal fine i piani di coordinamento territoriale provinciali ed i piani strutturali dei Comuni, individueranno le principali aree con presenza di insediamenti produttivi quali comparti del tessuto produttivo del sistema territoriale della Toscana dell'Arno. Per i comparti saranno assunte normative tese a promuovere processi di rilocalizzazione, recupero e riqualificazione, secondo gli indirizzi e le direttive del Piano di indirizzo territoriale.. In particolare dovranno essere localizzati e definiti nella loro caratterizzazione i seguenti comparti produttivi: - di Arezzo e della Val di Chiana; - del Valdarno aretino e fiorentino; - dell'ambito metropolitano Firenze - Prato - Pistoia, riconfermando quelli già individuati del P.S. del Comine di Prato e dalla Conferenza dei Servizi tra la Regione, le Province di Firenze, Prato e Pistoia, i Comuni di Prato, Montemurlo e i Campi Bisenzio promossa in occasione della definizione del suddetto Piano Strutturale; - dell'area empolese e del cuoio; - della Val di Nievole; - dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca; 6…… |
Art. 49 - Prescrizioni relative agli insediamenti 1. ….. 2. ….. 3. ….. 4. ….. 5. Per gli insediamenti produttivi si dovrà provvedere al recupero, alla riqualificazione ed al riordino a scala territoriale attraverso: a) la rilocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale localizzate in modo improprio negli insediamenti residenziali; b) la dotazione delle aree già strutturate, di adeguati servizi all'impresa secondo quanto previsto nella disciplina generale del Piano di indirizzo territoriale Capo I art. 21. A tal fine i piani di coordinamento territoriale provinciali ed i piani strutturali dei Comuni, individueranno le principali aree con presenza di insediamenti produttivi quali comparti del tessuto produttivo del sistema territoriale della Toscana dell'Arno. Per i comparti saranno assunte normative tese a promuovere processi di rilocalizzazione, recupero e riqualificazione, secondo gli indirizzi e le direttive del Piano di indirizzo territoriale.. In particolare dovranno essere localizzati e definiti nella loro caratterizzazione i seguenti comparti produttivi: - di Arezzo e della Val di Chiana; - del Valdarno aretino e fiorentino; - dell'ambito metropolitano Firenze - Prato - Pistoia, riconfermando quelli già individuati del P.S. del Comine di Prato e dalla Conferenza dei Servizi tra la Regione, le Province di Firenze, Prato e Pistoia, i Comuni di Prato, Montemurlo e i Campi Bisenzio promossa in occasione della definizione del suddetto Piano Strutturale; - dell'area empolese e del cuoio; - della Val di Nievole; - dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca articolato nell'area di Livorno - Collesalvetti, nella Piana tra Lucca e Altopascio, nell'area Pisa - Cascina - San Giuliano Terme, nella piana del sistema territoriale della Valdera; 6……. |
Per quanto di competenza Provinciale
- di assumere, relativamente al Comune di Bientina, i criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi mediante la procedura dell'Accordo di Pianificazione in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T. di cui al documento allegato B al presente verbale;
verificano
La possibilità di concludere l'accordo di pianificazione di cui all'art. 36, così come modificato con L.R. 57/97, e all'art. 39 della L.R. 5/95 con la condizione di cui al presente verbale… copia del presente verbale sarà trasmessa alle tre Amministrazioni interessate al fine di definire l'iter amministrativo previsto dalla Legge Regionale n. 5/95 modificata con L.R. 57/97 finalizzato alla sottoscrizione dell'intesa tra i Legali rappresentanti delle Amministrazioni”;
PRESO ATTO che gli elaborati della variante al Piano Strutturale, siglati nella Conferenza del 7 luglio 2003, di cui all'allegato A del verbale della Conferenza, sono:
- Norme tecniche di Attuazione - integrazioni agli articoli 8, 13 e 14
- Relazione - quadro conoscitivo - valutazione degli effetti ambientali
- Tav. 1 Piano Vigente - planimetria generale in scala 1:10.000
- Tav. 2 Piano variato - planimetria generale in scala 1:10.000
Studio geologico tecnico
- Relazione
- Tav. 1 - carta geologica -geomorfologica e litotecnica in scala 1:5.000
- Tav. 2 - carta idrogeologica in scala 1:5.000
- Tav. 3 - carta delle pendenze e dei dati di base in scala 1:5.000
- Tav. 4 - carta delle pericolosità in scala 1:5.000
PRESO ATTO che in data 28 luglio 2003, i Rappresentanti Legali del Comune di Bientina, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, visto il verbale della Conferenza dei Servizi del 7 luglio 2003, hanno sottoscritto l'Intesa Preliminare di Accordo di Pianificazione, ai sensi dell'art. 36 - comma 6° - della L.R. 5/95 (Allegato n. 2);
PRESO ATTO che con l'Intesa Preliminare i Rappresentanti degli Enti concordano con i contenuti della variante al Piano Strutturale in quanto coerenti con le specificazioni riguardanti gli indirizzi di competenza o interesse regionale e provinciale individuate nell'ambito della conferenza dei servizi fra le strutture tecniche del 7 luglio 2003, e convengono altresì di dare ai propri Consigli la comunicazione prevista dall'art. 36 - comma 6 - della L.R. 5/95 e successive modificazioni";
DI DARE ATTO che per il Comune di Bientina, quale Ente promotore, la prevista comunicazione si traduce nell'adozione da parte del Consiglio Comunale del progetto di variante e successivi adempimenti indicati dai commi dall'8° al 13° dello stesso art. 36 L.R.T. 5/95;
TUTTO ciò premesso,
VISTI gli atti costituenti la proposta di variante al piano strutturale del Comune di Bientina;
VISTO il Verbale della Conferenza dei Servizi del 7 luglio 2003 (Allegato n. 1),
VISTO l'Intesa Preliminare, 6° comma art. 36 L.R. 5/95, sottoscritta in data 28 luglio 2003, dai Rappresentanti Legali del Comune di Bientina, Provincia di Pisa e Regione Toscana (allegato n 2);
VISTO l'art. 36 della L.R.T. 5/95;
VISTO e preso atto del parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, espresso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 49 - primo comma - del D.Lgs 18.08.2000 n. 267, dal Responsabile del Servizio Urbanistica in data 25.07.2003 e la coerenza con gli indirizzi programmatici attestata dai redattori incaricati dall'Amministrazione;
CONSIDERATO e dato atto che il presente provvedimento, per sua natura, non è soggetto al parere di regolarità contabile di cui al medesimo art. 49 del D.Lgs 18.08.2000 n. 267;
SENTITA la relazione del Sindaco;
PRESO ATTO della relazione degli Arch. Cardellini, Montemagni e del dott. Mezzetti;
SENTITI gli interventi e viste le decisioni prese nei corso della seduta per come risulta dal verbale che viene allegato per farne parte integrante e sostanziale;
RITENUTA la propria competenza ai sensi dell'art. 42 del D.Lgs 18.08.2000 n. 267, nonché della L.R. 5/95;
CON 12 voti favorevoli, n. = contrari e n. 3 astenuti(Nieri, Turini, Banti) su n. 15 consiglieri presenti,
D E L I B E R A
1. di adottare, ai sensi dell'art. 36, 7° comma della L.R. 5/95, la variante al Piano Strutturale approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 68 del 22/04/96, descritta e rappresentata nei seguenti elaborati, che pur depositati in atti costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:
Allegato n. 1 - VERBALE della CONFERENZA dei Servizi redatto in data 7 luglio 2003 dalle Strutture Tecniche dei predetti Enti, con gli elaborati che seguono:
- Norme tecniche di Attuazione - integrazioni agli articoli 8, 13 e 14
- Relazione - quadro conoscitivo - valutazione degli effetti ambientali
- Tav. 1 Piano Vigente - planimetria generale in scala 1:10.000
- Tav. 2 Piano variato - planimetria generale in scala 1:10.000
- Studio geologico tecnico
- Relazione
- Tav. 1 - carta geologica - geomorfologica e litotecnica in scala 1:5.000
- Tav. 2 - carta idrogeologica in scala 1:5.000
- Tav. 3 - carta delle pendenze e dei dati di base in scala 1:5.000
- Tav. 4 - carta delle pericolosità in scala 1:5.000
Allegato n. 2 - INTESA PRELIMINARE per l'Accordo di Pianificazione sottoscritta in data 28 luglio 2003 dai Legali Rappresentanti della Regione Toscana, Provincia di Pisa e Comune di Bientina;
2. di dare atto che la comunicazione di cui al comma VI dell'art. 36 della L.R.T. 5/95 si intende adempiuta con l'approvazione della presente delibera che adotta la variante al Piano strutturale del Comune di Bientina;
2. di incaricare il Responsabile del Servizio Urbanistica ed Edilizia privata, nominato garante dell'informazione con Deliberazione Consiglio Comunale n. 119/2000, all'espletamento degli adempimenti previsti dai commi da 9 a 13 dell'art. 36 della L.R. 5/95.
Allegato n. 1
Consiglio Comunale
1 agosto 2003
Piano Strutturale. Variante. Adozione
COMUNE DI BIENTINA
PROVINCIA DI PISA
REGIONE TOSCANA
Verbale della conferenza dei servizi tra le strutture tecniche del Comune, della Provincia e della Regione ai sensi dell'art. 36 comma quinto della L.R. 5/95 modificata con L.R. 57/97
Formazione della variante al Piano Strutturale del Comune di Bientina
7 luglio 2003
PREMESSO
CHE il Comune di Bientina dispone di Piano Strutturale approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 68 del 22/04/96, a seguito dell'atto siglato ai sensi dell'art. 36 della L.R. 5/95 in data 15/01/96 dai legali rappresentanti del Comune di Bientina, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, con il quale il quale anche alla luce delle osservazioni presentate è stato confermato l'accordo stipulato in data 31.7.1995, integrandolo unicamente con correzioni agli elaborati risultate come migliorative a seguito delle suddette osservazioni
CHE con nota prot. n. 830, in data 16/01/01 il Comune di Bientina ha trasmesso la delibera di C.C. n°119 del 30/11/2000 con la quale ha avviato il procedimento per la formazione di una variante al P.S. mediante accordo di pianificazione, ai sensi dell'art. 36 della L.R. 5/95, in considerazione delle variate esigenze economiche e produttive di interesse comunale al fine di riorganizzare il quadro conoscitivo di riferimento con specifici nuovi obiettivi in relazione agli strumenti del Governo del territorio regionale e provinciale divenuti efficaci in data successiva all'approvazione del Piano Strutturale;
CHE con la delibera di cui sopra è stato nominato, ai sensi dell'art. 25, comma 3, della L.R. 5/95 Garante dell'Informazione l'Arch. Luca Buti, Responsabile del Servizio Urbanistica;
CHE a seguito dell'avvio del procedimento la Regione e la Provincia, nel corso di riunioni di lavoro, hanno provveduto, in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, della L.R. 5/95, a fornire gli elementi in loro possesso idonei ad arricchire il quadro conoscitivo e le indicazioni necessarie ai fini della corrispondenza tra gli atti della pianificazione urbanistica comunale e gli atti della programmazione territoriale provinciale e regionale;
CHE ai sensi dell'articolo 32, comma 6, della L.R. 5/1995, il Comune di Bientina in data 22/11/02 con nota prot. 14712 (dep. n. 187) ha provveduto al deposito presso l'Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio di Pisa delle indagini geologiche di cui alla deliberazione del Consiglio regionale 12 febbraio 1985, n. 94;
CHE a seguito delle richieste da parte dell'URTT, con nota 1630 del 06/02/03, gli elaborati depositati sono stati successivamente integrati dal Comune con nota del 27/05/2003 ;
CHE ai sensi dell'articolo 36, comma 5, della L.R. 5/1995, in data 28/11/02 con nota prot. 15379, il Comune di Bientina ha provveduto alla consegna del progetto di variante al Piano Strutturale alla Regione e alla Provincia di Pisa;
CHE con nota prot. 1384 del 29/01/03 il comune ha convocato, ai sensi del comma 5 dell'art. 36 della L.R. 5/95, per il giorno 10 febbraio 2003 la Regione e la Provincia di Pisa per l'apertura della Conferenza dei Servizi delle Strutture Tecniche al fine di esaminare gli atti inviati ed acquisire eventuali nuovi elementi di conoscenza;
CHE in data 26/02/03 e 16/05/03 si sono svolti incontri di lavoro tra le strutture tecniche delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale, per apportare alcune modifiche al Progetto di variante al Piano Strutturale relativamente agli elaborati cartografici e normativi, per tenere conto delle problematiche di interesse provinciale e regionale;
CHE il Comune di Bientina con nota del 22/05/03, prot. 6847, ha convocato per il giorno 11/06/03, successivamente rinviata al giorno 07/07/03, la conclusione della Conferenza dei Servizi tra le Strutture tecniche delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale, presso gli Uffici regionali del Dipartimento Politiche Territoriali ed Ambientali di Via di Novoli n. 26 a Firenze;
CHE a tale Conferenza hanno partecipato:
Per il Comune di Bientina:
- Arch. Luca Buti - responsabile dell'Ufficio Urbanistica
Per l'Amministrazione Provinciale di Pisa:
- Arch. Leonardo Bertelli - Responsabile del Servizio Urbanistica
- Arch. Silvia Fontani - Responsabile della UOO Varianti agli Strumenti Urbanistici e rapporti con gli Enti Locali
Per la Regione Toscana:
- Arch. Francesco Caputo - Dirigente dell'U.O.C. Sperimentazione e Verifica della Pianificazione
- Arch. Stefania Remia - Responsabile della P.O. Strumenti della Pianificazione Comunale del Sistema Metropolitano Pisa, Livorno, Bassa Valle dell'Arno ed Area costiera centro meridionale; Specializzazione nei sistemi paesaggistico-ambientali
- Sig.ra Liliana Materassi in qualità di funzionario verbalizzante.
DATO ATTO
CHE il P.I.T. è stato approvato dal Consiglio regionale con deliberazione 25 gennaio 2000, n. 12;
CHE il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con delibera di C.P. n. 349 del 18.12.1998 è in fase di adeguamento al PIT ai sensi dell'art. 83 del PIT stesso;
CONSIDERATO
CHE la variante è finalizzata:
- alla ridefinizione delle zone produttive ai fini di una loro riqualificazione, ricollocazione e potenziamento attraverso l'individuazione di una nuova area produttiva a Nord del Capoluogo in località Pratogrande,
- all'incremento dell'insediamento residenziale nella zona Est del Capoluogo anche ai fini di ottemperare alla Sentenza del TAR Toscana Sez. III n. 514/1999;
CHE il PIT prevede, al Titolo V, Capo II, Sez. II, articolo 49 concernente le prescrizioni relative agli insediamenti della Toscana dell'Arno, che per gli insediamenti produttivi si dovrà provvedere al recupero, alla riqualificazione ed al riordino a scala territoriale attraverso:
a) la rilocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale localizzate in modo improprio negli insediamenti residenziali;
b) la dotazione delle aree già strutturate, di adeguati servizi all'impresa secondo quanto previsto nella disciplina generale del Piano di indirizzo territoriale Capo I art. 21.
CHE a tal fine i piani di coordinamento territoriale provinciali ed i piani strutturali dei Comuni,
individueranno le principali aree con presenza di insediamenti produttivi quali comparti del tessuto produttivo del sistema territoriale della Toscana dell'Arno, che per i comparti saranno assunte normative tese a promuovere processi di rilocalizzazione, recupero e riqualificazione, secondo gli indirizzi e le direttive del Piano di indirizzo territoriale e che in particolare dovranno essere localizzati e definiti nella loro caratterizzazione alcuni comparti produttivi, fra i quali quello dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca;
CHE il PIT prevede inoltre di attribuire un ruolo specifico ai Piani territoriali di coordinamento provinciali che dovranno ridefinire i comparti di cui sopra in sede di adeguamento al PIT;
CHE nell'ambito del processo di adeguamento del PTC della Provincia di Pisa è stato predisposto uno schema di proposta di individuazione per le aree produttive nel sistema territoriale della Valdera che è stato illustrato al Comitato tecnico scientifico di cui all'articolo 15 della L.R. 5/95;
CHE, così come risulta dal Verbale del Comitato tecnico scientifico (CTS) del 10.04.2002, la riunione è stata dedicata fra l'altro alla “Definizione e localizzazione del comparto produttivo pisano nell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca”;
CHE nel corso di tale seduta il CTS, nel prendere atto e nel condividere gli obiettivi generali dello schema proposto, ha invitato la struttura tecnica regionale, nell'ambito dell'accordo di pianificazione che sarà attivato per il coordinamento degli interventi sul sistema produttivo della Valdera e comunque in tutti gli atti che potranno interessare le aree produttive, a considerare i seguenti aspetti di carattere specifico:
- la valutazione circa il bilancio territoriale tra aree produttive ed insediamenti residenziali rispetto alla dimensione che stanno assumendo oggi le aree industriali, nonché i rapporti di criticità che queste producono o potranno produrre sul territorio e sull'ambiente;
-
la valutazione (visto il
tipo di insediamento produttivo che si è localizzato "a macchia
d'olio" sul territorio) circa i problemi della mobilità che questi
producono e la difficoltà di organizzare il trasporto, specialmente delle
merci, utilizzando le infrastrutture ferroviarie;
- la definizione non solo dei criteri di carattere ambientale per le aree produttive ecologicamente attrezzate ma anche la ricerca di criteri e specifiche qualità territoriali, insediative ed edilizie cercando di aumentare la qualità urbanistico-architettonica degli insediamenti industriali;
CHE, nel corso della stessa seduta, il CTS ha espresso parere favorevole alla modifica dell'articolo 49 del PIT, consistente nell'aggiunta, all'ultimo alinea del comma quinto dello stesso articolo, dopo le parole “dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca” delle seguenti parole “articolato nell'area di Livorno - Collesalvetti, nella Piana tra Lucca e Altopascio, nell'area Pisa - Cascina - San Giuliano Terme, nella piana del sistema territoriale della Valdera”;
CHE tali proposte di modifica e integrazione del PIT e le valutazioni del CTS sono state trasmesse alla Provincia di Pisa ai fini dell'integrazione del PTC finalizzata alla sottoscrizione dell'accordo di pianificazione con i Comuni interessati;
CHE conseguentemente la Provincia di Pisa, in data 3 luglio 2003, ha provveduto, in vista della conclusione della presente Conferenza, a trasmettere un documento con il quale vengono individuati criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi mediante la procedura dell'Accordo di Pianificazione in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T. (Allegato B al presente verbale);
CHE la Conferenza dei Servizi fra le Strutture tecniche del Comune di Bientina, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana ha esaminato il progetto predisposto dal Comune a seguito di quanto convenuto nel corso delle precedenti riunioni di lavoro, al fine di verificarne la compatibilità con gli atti della pianificazione e programmazione territoriale provinciale e regionale;
CHE le integrazioni, le modifiche e le verifiche alla variante al Piano Strutturale hanno riguardato i seguenti aspetti:
PER QUANTO DI COMPETENZA REGIONALE
1). Misure di salvaguardia del P.I.T., art. 81, disciplina degli assetti paesistico/ambientali, attuazione disposto art. 1bis L. 431/85, formazione dei piani con specifica considerazione dei valori paesistico ambientali
Coerenza della disciplina paesistica ambientale del P.S. agli obiettivi, indirizzi e prescrizioni del P.I.T. con particolare riferimento alle prescrizioni di cui all'art. 31 e quindi all'inserimento di specifiche prescrizioni riguardo le aree di particolare pregio ambientale.
2. P.I.T. - Misure di salvaguardia del P.I.T., artt. 74 -79, per la difesa dai fenomeni alluvionali
Definizione della normativa specifica sugli aspetti relativi alla prevenzione dei fenomeni alluvionali con riferimento ai contenuti delle prescrizioni e salvaguardie di cui al Titolo VII, capo I artt. 74-79 del P.I.T. ed ai contenuti del P.T.C. e quindi alla definizione di prescrizioni vincolanti per il R.U. subordinando le previsioni di trasformazione urbanistica e di nuovi insediamenti alla realizzazione delle opere di difesa dai fenomeni alluvionali.
3. D.C.R. 254/89- Direttiva regionale sui piani della mobilità: Piano Regionale Integrato dei Trasporti - D.C.R. 12/2000 - Piano di Indirizzo Territoriale -
a) Isfrastrutture stradali:
-
SRT 439 Sarzanese
Valdera - Direttrice primaria
della viabilità regionale con tipologia riconducibile alla strada extraurbana
secondaria a norma del nuovo codice della strada.
Verifica dello stato di attuazione del progetto di variante alla SRT 439 che lambisce il territorio comunale di
Bientina con inserimento di norme di salvaguardia inerenti fasce di rispetto e
arredi vegetazionali lungo tutto il corridoio infrastrutturale coincidente con il
confine ovest del comune.
-
Integrazione normativa che prevede la
realizzazione a carico dei soggetti attuatori
dell'intervento della nuova zona produttiva della
rotonda di immissione sulla Provinciale Bientinese, qualora non fosse
ricompresa nei progetti di finanziamento pubblico
b) - Infrastrutture ferroviarie
-
Linea dismessa Lucca -
Pontedera
Inserimento di norme di salvaguardia per la tutela del tracciato della linea
ferroviaria dismessa ai sensi del 3° comma dell'art. 68 del PIT.
4. L.R. 89/1998 - Norme in materia di inquinamento acustico - delibera D.C.R. 77/2000-
Il Comune di Bientina non ha ancora provveduto ad approvare il piano comunale di classificazione acustica.
Inserimento normativo relativo all'obbligo di provvedere all'approvazione del PCCA prima dell'approvazione della variante al Regolamento Urbanistico e comunque almeno per la parte riguardante l'ambito interessato dalle previsioni urbanistiche della variante.
5. L.R. 81/95 e 26/97 Piano di Ambito per la gestione delle risorse idriche integrate
Integrazioni specifiche in conformità al piano d'ambito AATO n. 2
6. D.Lgs. 29/10/99 n. 490 - Testo Unico Titolo II Beni paesaggistici e ambientali
Inserimento di elementi ulteriori di tutela e salvaguardia dei corsi d'acqua e del reticolo idraulico con adeguate fasce di rispetto ed alberature. Riduzione della zona produttiva a nord al fine di salvaguardare il paesaggio della pianura storica bonificata verso il Padule del Bientina.
7. Elementi di valutazione degli effetti ambientali ai sensi dell'art. 32 della L.R. 5/95
Integrazione del Quadro Conoscitivo con particolare riferimento all'indagine sulla mobilità indotta dal nuovo intervento produttivo.
Integrazione normativa riguardo la realizzazione delle opere ed infrastrutture atte a garantire l'approvvigionamento idrico, energetico, la depurazione, la mobilità e i rifiuti.
PER QUANTO DI COMPETENZA PROVINCIALE
Le verifiche hanno riguardato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con delibera di C.P. n. 349 del 18.12.1998 ed i criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi mediante la procedura dell'Accordo di Pianificazione in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T.
VISTI
Il Verbale della riunione del Comitato tecnico scientifico (CTS) del 10.04.2002, dedicata fra l'altro alla “Definizione e localizzazione del comparto produttivo pisano nell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca”;
La nota, prot. 7146 del 04/06/03, dell'Ufficio Regionale per la tutela del territorio di Pisa con la quale si comunica che le valutazioni contenute negli elaborati integrativi trasmessi in data 27/05/03 risultano coerenti con quanto precedentemente richiesto e quindi gli atti depositati risultano adeguati alla vigente normativa in materia di pianificazione urbanistica, con riferimento all'articolo 32 della L.R. 5/1995 e alle Istruzioni tecniche di cui alla delibera di G.R. 11/03/96 n. 304;
L'attestazione in data 07/07/03 del tecnico incaricato del progetto urbanistico con la quale viene dichiarata la conformità degli elaborati del P.S. agli esiti delle indagini geologiche depositate, rilasciata ai sensi dell'art. 32 comma 5 della L.R5/95;
DATO ATTO
CHE il contenuto della variante al Piano Strutturale è stato verificato per quanto riguarda la sua compatibilità con gli indirizzi generali del P.I.T. ed in particolare con:
· gli obiettivi generali e operativi relativi alle città e agli insediamenti urbani e al territorio rurale (art. 10-13);
· gli obiettivi e prescrizioni del P.I.T. relativi alla Toscana dell'Arno (artt. 46-51)
· la difesa dai fenomeni alluvionali (art. 65);
· gli adempimenti di cui all'art. 1 bis della L. 431/85 (art. 70);
nonchè con i criteri in base ai quali la variante al piano strutturale individua le specifiche normative atte a superare adeguatamente le disposizioni di salvaguardia del P.I.T., facendole proprie e dando loro efficacia fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico con particolare riferimento a:
- misure di salvaguardia per la difesa dai fenomeni alluvionali di cui agli artt. 74-79 del P.I.T.
- misure di salvaguardia relative alla difesa del suolo di cui alla D.C.R. 94/85 (art. 80)
- salvaguardie relative ai beni paesistici e ambientali (art. 81) ed individuazione delle risorse agroambientali (art. 31).
I rappresentanti tecnici delle Amministrazioni partecipanti alla Conferenza dei Servizi:
CHE, in relazione al progetto di Variante alla SRT 439 e alla necessità di garantire un corridoio infrastrutturale, verificato che il Comune di Bientina è solo marginalmente interessato, sia integrata l'attuale norma di cui all'art. 8 del Piano strutturale con una prescrizione rivolta alla parte operativa del PRG tale da garantire che la localizzazione delle previsioni avvenga compatibilmente con l'ipotesi di ripristino della ferrovia e della nuova SRT 439;
CHE ai fini del rispetto di tale condizione, l'integrazione della norma di cui sopra dovrà essere recepita con la deliberazione di adozione della Variante al Piano Strutturale in oggetto, così come previsto dal comma 7 dell'art. 36 della L.R. 5/95;
ACCERTANO
ai sensi dell'art. 36 comma 6 della L.R. 5/95 e successive modifiche, la necessità di variare gli atti di pianificazione degli enti diversi da quello promotore e nella fattispecie:
Per quanto di competenza Regionale
- di variare il comma quinto dell'art. 49 del PIT come sotto specificato:
Testo attuale |
Testo Modificato |
Art. 49 - Prescrizioni relative agli insediamenti 1. ….. 2. ….. 3. ….. 4. ….. 5. Per gli insediamenti produttivi si dovrà provvedere al recupero, alla riqualificazione ed al riordino a scala territoriale attraverso: a) la rilocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale localizzate in modo improprio negli insediamenti residenziali; b) la dotazione delle aree già strutturate, di adeguati servizi all'impresa secondo quanto previsto nella disciplina generale del Piano di indirizzo territoriale Capo I art. 21. A tal fine i piani di coordinamento territoriale provinciali ed i piani strutturali dei Comuni, individueranno le principali aree con presenza di insediamenti produttivi quali comparti del tessuto produttivo del sistema territoriale della Toscana dell'Arno. Per i comparti saranno assunte normative tese a promuovere processi di rilocalizzazione, recupero e riqualificazione, secondo gli indirizzi e le direttive del Piano di indirizzo territoriale.. In particolare dovranno essere localizzati e definiti nella loro caratterizzazione i seguenti comparti produttivi: - di Arezzo e della Val di Chiana; - del Valdarno aretino e fiorentino; - dell'ambito metropolitano Firenze - Prato - Pistoia, riconfermando quelli già individuati del P.S. del Comine di Prato e dalla Conferenza dei Servizi tra la Regione, le Province di Firenze, Prato e Pistoia, i Comuni di Prato, Montemurlo e i Campi Bisenzio promossa in occasione della definizione del suddetto Piano Strutturale; - dell'area empolese e del cuoio; - della Val di Nievole; - dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca; 6…… |
Art. 49 - Prescrizioni relative agli insediamenti 1. ….. 2. ….. 3. ….. 4. ….. 5. Per gli insediamenti produttivi si dovrà provvedere al recupero, alla riqualificazione ed al riordino a scala territoriale attraverso: a) la rilocalizzazione delle attività produttive di carattere industriale localizzate in modo improprio negli insediamenti residenziali; b) la dotazione delle aree già strutturate, di adeguati servizi all'impresa secondo quanto previsto nella disciplina generale del Piano di indirizzo territoriale Capo I art. 21. A tal fine i piani di coordinamento territoriale provinciali ed i piani strutturali dei Comuni, individueranno le principali aree con presenza di insediamenti produttivi quali comparti del tessuto produttivo del sistema territoriale della Toscana dell'Arno. Per i comparti saranno assunte normative tese a promuovere processi di rilocalizzazione, recupero e riqualificazione, secondo gli indirizzi e le direttive del Piano di indirizzo territoriale.. In particolare dovranno essere localizzati e definiti nella loro caratterizzazione i seguenti comparti produttivi: - di Arezzo e della Val di Chiana; - del Valdarno aretino e fiorentino; - dell'ambito metropolitano Firenze - Prato - Pistoia, riconfermando quelli già individuati del P.S. del Comine di Prato e dalla Conferenza dei Servizi tra la Regione, le Province di Firenze, Prato e Pistoia, i Comuni di Prato, Montemurlo e i Campi Bisenzio promossa in occasione della definizione del suddetto Piano Strutturale; - dell'area empolese e del cuoio; - della Val di Nievole; - dell'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca articolato nell'area di Livorno - Collesalvetti, nella Piana tra Lucca e Altopascio, nell'area Pisa - Cascina - San Giuliano Terme, nella piana del sistema territoriale della Valdera; 6……. |
Per quanto di competenza Provinciale
- di assumere, relativamente al Comune di Bientina, i criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi mediante la procedura dell'Accordo di Pianificazione in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T. di cui al documento allegato B al presente verbale
VERIFICANO
La possibilità di concludere l'accordo di pianificazione di cui all'art. 36, così come modificato con L.R. 57/97, e all'art. 39 della L.R. 5/95 con la condizione di cui al presente verbale.
Copia del presente verbale sarà trasmessa alle tre Amministrazioni interessate al fine di definire l'iter amministrativo previsto dalla Legge Regionale n. 5/95 modificata con L.R. 57/97 finalizzato alla sottoscrizione dell'intesa tra i Legali rappresentanti delle Amministrazioni;
Letto, confermato e sottoscritto
Per il Comune di Bientina:
Arch. Luca Buti
Per l'Amministrazione Provinciale di Pisa:
Per la Regione Toscana:
Arch. Francesco Caputo
Arch. Stefania Remia
Sig.ra Liliana Materassi
ALLEGATO “A”
Elenco degli elaborati della variante al Piano Strutturale siglati nella conferenza del 7 luglio 2003
- Norme tecniche di Attuazione - integrazioni agli articoli 8, 13 e 14
- Relazione - quadro conoscitivo - valutazione degli effetti ambientali
- Tav. 1 Piano Vigente - planimetria generale in scala 1:10.000
- Tav. 2 Piano variato - planimetria generale in scala 1:10.000
- Studio geologico tecnico
- Relazione
- Tav. 1 - carta geologica -geomorfologica e litotecnica in scala 1:5.000
- Tav. 2 - carta idrogeologica in scala 1:5.000
- Tav. 3 - carta delle pendenze e dei dati di base in scala 1:5.000
- Tav. 4 - carta delle pericolosità in scala 1:5.000
ALLEGATO “B”
Criteri in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.IT. per la valutazione di Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi attraverso la procedura dell'Accordo di Pianificazione - Linee guida per i Comuni per le valutazioni di cui all'art. 32 della LR5/95
Premesse
Il sistema delle aree produttive della Provincia di Pisa è costituito da:
• aree d'interesse comprensoriale
• aree d'interesse sovracomunale
• aree d'interesse locale integrate
a loro volta si caratterizzano per
• l'esclusività o la prevalenza della componente produttiva industriale e/o artigianale
• l'esclusività o la prevalenza della componente di produttiva di artigianato di servizio e/o della componente commerciale;
e per l'eventuale specializzazione del settore di produzione o di commercializzazione.
• settore metal-meccanico e della robotica
• settore del cuoio e delle calzature
• settore del legno e derivati d'arredo
• settore commerciale alimentare /non alimentare
• settore hi-tec
• la cantieristica
Le aree d'interesse comprensoriale sono:
Nel sistema territoriale della Toscana dell'Arno
• il sistema di arco produttive di Gello di Pontedera, caratterizzata dalla produzione nel settore metalmeccanico e robotica
• il sistema di aree produttive di Lari Ponsacco Cascina (artigianato del legno, mobili e complementi di arredo)
il sotto-sistema di Lari -Ponsacco
il sotto-sistema di Cascina
• il sistema di aree produttive della zona del cuoio comprensivo di:
il sotto-sistema di Castelfranco di S. e S.Croce (conciatura della pelle, calzature)
il sotto-sistema di S.Miniato (conciatura della pelle, calzature)
• il sistema per l'artigianato e per il commercio di Navacchio (Cascina)
Nel sistema territoriale della Toscana della Costa
· il Sistema per artigianato, artigianato di servizio e per il commercio in Ospedaletto di Pisa e Cascina;
• il sistema per industria - artigianato - artigianato di servizio e per il commercio di Porta a mare e Navicelli in Comune di Pisa;
Nel sistema territoriale della Toscana interna e meridionale
• il sistema a rete della geotermia
• il sistema delle aree produttive del nodo di Saline dl Volterra;
Le aree produttive d'interesse sovracomunale sono:
Nel sistema territoriale della Toscana della Costa
• il sistema per artigianato di servizio e per il commercio di Ghezzano di S. Giuliano Terme
Nel sistema territoriale della Toscana dell'Arno
• il sistema di aree produttive afferenti la viabilità statale 439 di Bientina - Calcinaia - Vicopisano;
Le aree produttive d'interesse locale integrate sono:
Nel sistema territoriale della Toscana dell'Arno
· il sistema aree produttive del padule del Bientina dei Comuni di Bientina e Buti
Le aree produttive d'interesse locale comunale sono:
tutte le altre aree produttive comunali
I presenti criteri servono a disciplinare i comportamenti istruttori della Provincia a fronte di SSUU che determinino la sottrazione di aree agricole per usi produttivi, di servizio alle attività produttive e per usi commerciali, non connessi all'agricoltura.
1. Finalità, durata ed ambito di applicazione
1.1 I presenti criteri si applicano fino all'approvazione dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T. negli accordi di Pianificazione di cui all'art. 36 della L.R.5/95 e succ. modifiche ed integrazioni, per l'approvazione di SSUU che prevedano aree la cui destinazione è riconducibile a funzioni produttive di beni e di servizi, come specificati al punto 1.2, che sottraggono aree all'uso agricolo,
1.2 1 servizi e le attrezzature ammessi sono:
servizi alle imprese (credito e servizi finanziari, assicurazioni, mediazioni immobiliari, servizi legali, servizi di contabilità e di consulenza fiscale, servizi tecnici e pubbliche relazioni, ricerca e sviluppo, pulizie, altri servizi);
servizi sociali, limitatamente a servizi di sicurezza e sanità,
servizi per il consumo finale (servizi di ristorazione anche a carattere aziendale o interaziendale, ricreativi, servizi ricettivi , pubblici esercizi ecc.);
servizi distributivi (commercio all'ingrosso, grande Distribuzione Commerciale, intermediazione commerciale, trasporti e servizi ausiliari, comunicazioni, ecc);
1.3 Nel caso in cui gli interventi siano oggetto del un piano attuativo (art. 31 L.R. 5/95) dovranno prevedere la sottoscrizione di una convenzione registrata e trascritta che impegni, entro un determinato termine, mediante la prestazione di garanzie assicurative o fidejussorie, alla realizzazione prioritaria o contestuale delle opere di urbanizzazione; faranno altresì parte degli impegni assunti la posa in opera nel sottosuolo di polifore o cavidotti o di qualunque altro manufatto idoneo a contenere la rete per le telecomunicazioni con la possibilità di collegamento alle dorsali dl primo o di secondo livello e di derivazione per i singoli lotti (derivazioni residuali), contestualmente alla realizzazione della viabilità di accesso all'area e delle altre reti di servizio. Al Comune spetta il compito del rispetto di tali condizioni.
1.4 I presenti criteri si applicano anche ai fini della Valutazione degli effetti ambientali (art. 32 L.R. 5/95)
a) alle previsioni di ampliamento delle aree d'interesse comprensoriale, d'interesse sovracomunale e d'interesse locale integrate, d'interesse locale, con o senza interventi di riordino e riqualificazione del preesistente;
b) alla previsione di nuove aree produttive;
1.5 Tra le aree agricole di pianura, in cui risulta ammissibile la predisposizione di varianti agli SSUU che prevedano aree produttive in ampliamento o nuove aree produttive, restano escluse, ai fini della tutela delle risorse agro-ambientali, le aree ad esclusiva funzione agricola, e tra quelle a prevalente funzione agricola restano escluse le aree boscate, le aree di paesaggio fluvio-lacuale, le aree umide e le aree caratterizzate da pericolosità 4a e 4b idraulica e geomorfologica e della 4b idrogeologica;
1.6 Fino all'adozione dei piani strutturali, gli strumenti urbanistici generali e le varianti che interessino aree b,c,d di cui alla ex Del. C.R. n. 296/88 ovvero ambiti individuati come aree naturali d'importanza regionale indicati nella Del. C.R. n. 342/98 ed i beni di cui alla L. 431/85 dovranno contenere la valutazione degli effetti ambientali di cui all'art. 32 della LRT 5/95, con particolare riguardo alla risorse naturali; per le aree di cui alla Del. C. 342/98 dovrà essere altresì prevista la relazione d'incidenza.
2. Oggetto dell'Accordo di Pianificazione
In attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T., l'Accordo di Pianificazione relativamente alle aree per funzioni produttive di beni e di servizi alle imprese e/o per servizi commerciali, potrà riguardare unicamente previsioni di:
a) Ampliamento di aree produttive esistenti (di interesse comprensoriale, sovracomunale, locale integrate e locale);
b) Previsioni di nuove aree produttive di interesse locale/integrate;
3. Elementi fondanti la previsione di nuove aree per insediamenti produttivi
3.1 Le previsioni di cui ai punti a) e b) del precedente comma 2 sono ammesse previa dimostrazione del fabbisogno di ampliamenti delle arre esistenti o di nuovo aree, rispetto alle capacità residue del piano vigente e dovranno essere fondate, anche ai fini della valutazione degli effetti ambientali (art. 32 L.R. 5/95), su:
• l'identificazione del territorio rurale ad esclusiva o a prevalente funzione agricola, sulla base dei criteri contenuti nel P.I.T. e nel P.T.C. e tenendo conto, dei valori delle risorse agro - ambientali e delle aree coltivate a vigneto D.O.C.;
• L'elaborazione del quadro conoscitivo di dettaglio
- dello stato di attuazione delle previsioni insediative delle aree produttive,
- delle attività dismesse
- della rete infrastrutturale di trasporto da cui è servita l'area o le aree oggetto dell'accordo (tipi di strade, collegamenti ferroviari, piste ciclabili, piste pedonali, scali merci, ecc;
- della dotazione di infrastrutture di servizio (acqua, luce, telefono, cablaggio, depurazione, fognature, smaltimento dei rifiuti ecc.)
- dei tipi e livelli, di strutture a servizio delle imprese (servizi finanziari e-credito, marketing, servizi legali, servizi di contabilità e di consulenza fiscale, servizi tecnici, pulizie, servizi di ristorazione, servizi direzionali, ricerca, servizi di trasporto, di intermediazione, pubblicità e pubbliche relazioni, servizi ricettivi, espositivi ecc;
- delle dotazioni di verde, corridoi ecologici e di parcheggi;
• La dimostrazione della disponibilità di risorsa idrica e la possibilità di smaltimento.
Tale dimostrazione dovrà, al momento della presentazione dello Strumento Urbanistico operativo, essere validata dall'Ente gestore;
• La dimostrazione del livello di accessibilità dell'area produttiva, che potrà essere eventualmente potenziata, anche attraverso nuove immissioni viarie, ma purché non sia compromessa la funzionalità della viabilità principale del recapito, ed escludendo comunque l'accesso diretto alle singole attività produttive dalla viabilità principale;
• La determinazione della variazione al carico di traffico esistente (in numero e per tipo) sulla viabilità di accesso all'area per effetto dei nuovi insediamenti previsti;
• la dimostrazione dell'inserimento della previsione rispetto ad un adeguato intorno ed ai valori paesaggistici da tutelare, (rete idrografica, rete poderale, sistemi boscati, patrimonio edilizio tradizionale o d'interesse, siepi, filari, alberi di confine, ecc.) attraverso un'accurata documentazione delle risorse presenti e le misure previste per mitigare gli effetti negativi della previsione;
4. Dimensionamento delle aree produttive
4.1 La previsione sia degli ampliamenti che delle nuove aree per insediamenti produttivi di beni e di servizi dovrà essere commisurata a:
a la domanda di nuove attività generata da processi di sviluppo, indotta da taluni settori o dall'insieme dell'economia locale, non soddisfacibile con le aree ancora disponibili nello SU sovracomunale o con le aree dismesse rese disponibili;
• la domanda generata da processi di crescita delle imprese esistenti per ampliamenti delle attività che determinino l'incremento della disponibilità degli spazi
• la domanda generata da esigenze di razionalizzazione e riqualificazione delle singole attività per ottimizzare la produzione;
· la domanda generata dalla necessità di rilocalizzazione di imprese esistenti per incompatibilità ambientale o insediativa o per l'insorgere di diseconomie in relazione alla distanza della presente localizzazione da linee di comunicazione o da centri di servizi;
· il fabbisogno di servizi alle imprese, servizi distributivi, servizi ricreativi/sportivi, servizi di ristoro ecc,
• la necessità di riqualificare l'area nel suo complesso, anche per incrementare le superfici a verde e a parcheggi;
4.2 Per il soddisfacimento della domanda di spazi per funzioni produttive di beni e di servizi, servizi alle imprese, agli utenti ed agli addetti, servizi distributivi, servizi per il consumo finale (ricettive, ristoro, attività ricreative, riparazioni ecc.), altri servizi, dovrà essere tenuto conto dell'eventuale disponibilità di spazi risultante dai processi di rilocalizzazione, ove i siti siano suscettibili di mantenimento a destinazione per la funzione di produzione di beni e di servizi.
4.3 Gli Strumenti Urbanistici Generali e le Varianti non possono comunque prevedere ulteriori aree per la produzione di beni e di servizi fino a quando non siano state realizzate le opere di urbanizzazione primaria relative alle aree produttive, già previste negli strumenti vigenti e non sia stato realizzato almeno il 60 % dei manufatti previsti in esse.
4.4 L'ampliamento di aree produttive comprensoriali o l'integrazione di aree produttive esistenti (aree produttive integrate) con nuove aree non dovrà, produrre la saldatura fisica con gli insediamenti edilizi con diversa destinazione d'uso;
4.5 Un'adeguata separazione tra preesistenze e nuove previsioni insediative produttive dovrà essere realizzata mediante aree a verde, attrezzate con infrastrutture ciclopedonali e per la sosta.
4.6 1 Piani Strutturali o le varianti agli strumenti urbanistici, nel caso di aree comprensoriali, sovracomunali ed integrate, ma anche nel caso di aree produttive di interesse locale di due o più Comuni poste in prossimità dei confini amministrativi, i Piani strutturali o le Varianti ai PRG, detteranno per gli strumenti urbanistici operativi (RU, piani attuativi) regole coordinate fra loro, al fine di garantire livelli qualitativi all'insieme delle aree in termini infrastrutturali, edilizi, ambientali e funzionali, definendo idonee fasce di territorio da mantenere a verde, anche mediante imboschimenti e da attrezzare con percorsi ciclabili e pedonali, con funzione mitigatrice degli effetti indotti dagli insediamenti previsti sull'ambiente, salvaguardando gli elementi connotanti il paesaggio, compresi quelli eventualmente presenti nell'area.
4.7 In particolare, in relazione all'ampliamento di aree di interesse comprensoriale o sovracomunale, i PP. SS. o le varianti agli SS.UU. detteranno regole per garantire per mezzo del Regolamento Urbanistico e dei piani attuativi, in relazione all'ampliamento di aree di interesse comprensoriale o sovracomunale, la realizzazione per parti strutturalmente, morfologocamente e funzionalmente compiute (per settori di corona, circolari, comparti edificatori, ecc.)
5. Localizzazione delle nuove previsioni
Nell'individuazione di aree per insediamenti produttivi di beni e di servizi, dovranno essere privilegiati gli ampliamenti di aree produttive esistenti, specie laddove tale operazione consenta il complessivo di riordino urbanistico, edilizio, infrastrutturale e funzionale e la riqualificazione ambientale e paesaggistica dell'esistente.
In ogni caso sia nella previsione di aree in ampliamento di aree produttive esistenti, che di nuova localizzazione, gli SSUU dovranno motivare adeguatamente la scelta, specie laddove esistano più opzioni di:
· altre aree produttive nello stesso Comune che potrebbero essere ampliate
• prossimità di aree produttive di altro Comune e di integrazione funzionale specie per i servizi,
• migliori condizioni di accessibilità,
• minori impatti paesaggistici ed ambientali
• altro;
6. Caratteri e tipologie delle strutture
Gli strumenti urbanistici attuativi, d'iniziativa pubblica o privata, dovranno definire, sulla base dei parametri edilizi ed urbanistici e delle prescrizioni contenuti nel RU o in assenza di PS, nella Variante al PRG vigente, rapporti di copertura, altezza massima dei fabbricati, le superfici massime ad uso abitazione solo ove espressamente ammesse dal RU o dalla Variante, superfici permeabili minime, caratteristiche costruttive, coperture, materiali ammessi, colori e finiture, qualità e consistenza del verde, tenendo conto delle caratteristiche dell'area e del contesto nel quale sono collocate, al fine di armonizzare l'insieme;
7. Caratteri delle attività produttive ammesse
7.1 Gli strumenti urbanistici, in ragione dell'ubicazione e caratterizzazione dell'area, dovranno definire la tipologia delle imprese per la produzione di beni che potranno insediarsi e delle attività per la produzione di servizi necessari e quindi le attività da escludere, in ragione del rischio ambientale o della rumorosità, della indisponibilità delle risorse interessate, della diversa caratterizzazione, della tipologia dei rifiuti,del carico di traffico indotto ecc.
7.2 Dovranno essere privilegiate aree produttive ecologicamente attrezzate cioè aree finalizzate alla promozione ed allo sviluppo di attività artigianali e industriali i cui processi siano gestiti come sistema d'insieme, in modo da garantire una qualità ambientale complessivamente elevata, unitamente al sostegno, consolidamento e miglioramento della competitività del sistema produttivo regionale, in una prospettiva di sviluppo sostenibile e quindi prevedere idonei interventi per l'abbattimento degli inquinanti, la prevenzione dei rischi, la salvaguardia della saluto, il risparmio energetico ed il contenimento del consumo delle risorse naturali, da definire in sede di redazione dei piani operativi.
8. Accessibilità dall'esterno e collegamenti con le infrastrutture di trasporto lineari e puntuali
8.1 Gli Strumenti Urbanistici generali o le varianti, nel localizzare le aree produttive, dovranno definire i livelli ottimali di prestazione delle attuali infrastrutture viarie di accesso all'area e per il trasporto delle merci ed il collegamento con le infrastrutture viarie di livello superiore e con quelle puntuali d'interscambio modale (scalo ferroviario, aeroporto, interporto, porto, idrovie)d'interesse regionale e nazionale e prevedere contestualmente gli eventuali interventi infrastrutturali che si rendano necessari per effetto dei nuovi insediamenti e carichi di traffico, a garantirne la prestazione.
8.2 L'accesso all'area dovrà essere preventivamente definito nello S.U. in modo che il traffico generato dalla realizzazione degli insediamenti non comprometta la funzionalità della viabilità principale;
9. Viabilità interna, percorsi ciclabili, sistemazione interne all'area, infrastrutture tecnologiche, a rete e puntuali
9.1 Il piano dovrà contenere, oltre al sistema della viabilità carrabile interna all'area ed al sistema del parcheggi, percorsi nel verde ciclabili, prevedendo aree di sosta, raccordati alle aree per servizi (es. servizi ricreativi, di ristoro ecc.) ed ai percorsi poderali o del verde urbano.
9.2 In attesa della definizione dei criteri regionali previsti dal D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, art. 16, comma 7 bis, nella realizzazione della viabilità e/o delle piste interne all'area dovranno essere inserite nel sottosuolo cadevi multiservizi e cavidotti atti ad alloggiare le reti tecnologiche, comprese quelle per le telecomunicazioni prevedendo nel contempo dispositivi per le diramazioni ai singoli lotti, da ricomprendere tra gli interventi di urbanizzazione primaria.
9.3 Gli SSUU, con riferimento a qualunque tipologia di area per insediamenti produttivi (d'interesse comprensoriale, sovracomunale, locale integrata o semplicemente locale), verificheranno preventivamente i livelli prestazionali ottimali di ciascuna delle infrastrutture tecnologiche lineari e puntuali esistenti, garantendo comunque i livelli necessari per le attività complessivamente previsti, valutando la possibilità di riuso delle acque depurate.
9.4 Nella previsione degli SSUU si dovrà prioritariamente valutare l'opportunità di realizzare strutture di depurazione a carattere consortile, ove non esistenti o non sufficienti a servire i nuovi insediamenti.
Definizioni
1.Aree produttive d'interesse comprensoriale
Sono le aree rilevanti per il fenomeno insediativo produttivo in essere e per la nuova domanda indotta, in termini di unità lavorative assorbite, superfici territoriali interessate, quantità di prodotto movimentato, utilizzo dl risorse, pii, ricadute su altri settori ed aree produttive, rilevanti per la qualità e quantità di servizi alle imprese (ricerca, finanziari, direzionali, commercializzazione, marketing ecc.) anche a servizio di altre aree produttive d'interesse locale.
2.Aree d'interesse sovracomunale Sono aree appartenenti
• a due o più Comuni contermini, nelle quali si sviluppano insediamenti produttivi fortemente integrati fra loro nelle diverse fasi della produzione e che traggono vantaggio dalla vicinanza e dalla condivisione di servizi e di strutture di supporto alla produzione compresa la commercializzazione;
• aree appartenenti ad un solo Comune, ma con alto livello dì specializzazione e con produzioni di elevata qualità, che interagiscono anche con aree produttive di altri comuni e che hanno un raggio di mercato di vendita sovracomunale;
2.Aree d'interesse locale
Trattasi aree per lo più a bassa specializzazione, solitamente a carattere misto produttivo/ commerciale e che sono di norma appartenenti a Comuni o a parti del suo territorio a bassa densità di popolazione;
4.Aree d'interesse locale integrate
Trattasi di aree produttive locali confinanti o prossime ad aree locali di altro Comune, per le quali si sono sviluppate o si possono sviluppare integrazioni sia nella produzione che nelle strutture di servizio;
Allegato n. 2
Consiglio Comunale
1 agosto 2003
Piano Strutturale. Variante. Adozione
COMUNE DI BIENTINA
PROVINCIA DI PISA
REGIONE TOSCANA
COMUNE DI BIENTINA
PROVINCIA DI PISA
REGIONE TOSCANA
Strutturale finalizzata alla:
— alla ridefinizione delle zone produttive ai fini di una loro riqualificazione, ricollocazione e potenziamento attraverso l'individuazione di una nuova area produttiva a Nord del Capoluogo in località Pratogrande,
— all'incremento dell'insediamento residenziale nella zona Est del Capoluogo anche ai fini di ottemperare alla Sentenza del TAR Toscana Sez. III n. 514/1999;
Art. 36, comma 60, della L.R. 5/95modificata con L.R. 57/97
Il giornolunedì 28 luglio 2003, presso gli Uffici Regionali del Dipartimento Politiche Territoriali ed Ambientali, Firenze Via di Novoli n. 26, i sottoscritti:
- Marco Braccini, Sindaco del Comune di Bientina
- Mauro Silvi,Vicepresidente della Provincia di Pisa,
- Riccardo Conti, Assessore Regionale all'Urbanistica,
in qualità di legali rappresentanti delle rispettive Amministrazioni
VISTI
La Legge Regionale 16/01/1995 n. 5 “Norme per il governo del territorio”, modificata con Leggi Regionali 03/11/1995, n. 96 e 30/07/97, n. 57;
Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 180 del 07/06/00 con il quale si dà mandato all'Assessore Riccardo Conti, nominato con Decreto del P.G.R. n. 131 del 18/05/2000 e incaricato con delibera della GR. n. 535 del 20/05/2000 per le attività in materia di: “Urbanistica; Infrastrutture, Viabilità e Trasporti; Casa”, di sottoscrivere gli Accordi di Pianificazione a norma dell'art. 36 della L.R. 5/95 in qualità di legale rappresentante della Regione Toscana;
L'atto del Presidente della Provincia di Pisa, n. 93909/01.09.04 del 18/06/03, con il quale è stato delegato Mauro Silvi, Vicepresidente, per la sottoscrizione dell'Intesa preliminare relativa all'Accordo di Pianificazione per l'approvazione della variante al Piano Strutturale Generale del Comune di Pontedera a norma dell'art. 36 della L.R. 5/95;
CHE il Comune di Bientina dispone di Piano Strutturale approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 68 del 22/04/96, a seguito dell'atto siglato ai sensi dell'art. 36 della L.R. 5/95 in data 15/01/96 dai legali rappresentanti del Comune di Bientina, della Provincia di Pisa e della Regione Toscana, con il anche alla luce delle osservazioni presentate è stato confermato l'accordo stipulato in data 31/07/95, integrandolo unicamente con correzioni agli elaborati risultate come migliorative a seguito delle suddette osservazioni
CHE il Comune di Bientina con la delibera di C.C. n°119 del 30/11/2000 ha avviato il procedimento per la formazione di una variante al P.S. mediante accordo di pianificazione, ai sensi dell'art. 36 della L.R. 5/95,in considerazione delle variate esigenze economiche e produttive di interesse comunale al fine di riorganizzare il quadro conoscitivo di riferimento con specifici nuovi obiettivi in relazione agli strumenti del Governo del territorio regionale e provinciale divenuti efficaci in data successiva all'approvazione del Piano Strutturale;
CHE con la delibera di cui sopra è stato nominato, ai sensi dell'art. 25, comma 3, della L.R. 5/95 Garante dell'Informazione l'Arch. Luca Buti, Responsabile del Servizio Urbanistica;
CHE ai sensi dell'articolo 36, comma 5, della L.R. 5/1995, in data 28/11/02 con nota prot. 15379, il Comune di Bientina ha provveduto alla consegna del progetto di variante al Piano Strutturale alla Regione e alla Provincia di Pisa;
CHE il Comune di Bientina con nota del 22/05/03, prot. 6847, ha convocato per il giorno 11/06/03, successivamente rinviata al giorno 07/07/03, la conclusione della Conferenza dei Servizi tra le Strutture tecniche delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale, presso gli Uffici regionali del Dipartimento Politiche Territoriali ed Ambientali di Via di Novoli n,. 26 a Firenze per esaminare il progetto di variante predisposto;
VISTI
Il verbale della seduta del 07/07/03 della Conferenza dei Servizi fra le strutture Tecniche, che forma parte integrante del presente provvedimento (Allegato A) dal quale risulta che la Conferenza:
1. ha accertato che la variante al Piano Strutturale ha contenuto tale da richiedere la procedura dell'accordo di pianificazione ai sensi del comma 6° dell'art. 36 della L.R. 5/95;
2. ha verificato la possibilità di concludere l'accordo di pianificazione ai sensi del comma 6° dell'art. 36 della L.R. 5/95a condizione che:
- vengano apportate modifiche ed integrazioni al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n.12 del 20/01/00 ai sensi dell'art. 7, comma 8 della L.R. 5/95;
- vengano assunti dalla Provincia di Pisa, relativamente al Comune di Bientina, i criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T. di cui al documento allegato B al verbale stesso;
3. ha individuato le modifiche e le integrazioni da apportare agli strumenti di cui sopra;
4. ha convenuto che:
• in relazione al progetto di Variante alla SRT 439 e alla necessità di garantire un corridoio infrastrutturale, verificato che il Comune di Bientina è solo marginalmente interessato, sia integrata l'attuale norma di cui all'aia. 8 del Piano strutturale con una prescrizione rivolta alla parte operativa del PRO tale da garantire che la localizzazione delle previsioni avvenga compatibilmente con l'ipotesi di ripristino della ferrovia e della nuova SRT 439;
• ai fini del rispetto ditale condizione, l'integrazione della norma di cui sopra dovrà essere recepita con la deliberazione di adozione della Variante al Piano Strutturale in oggetto, così come previsto dal comma 7 dell'art, 36 della L.R. 5/95;
Gli elaborati siglati dai rappresentanti tecnici del Comune, della Provincia e della Regione nel corso ditale Conferenza quali risultano dal verbale;
CONCORDANO
sulla necessità di modificare contestualmente:
· il Piano Strutturale del Comune di Bientina,
· il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana,
e di integrare contestualmente:
· il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa relativamente al Comune di Bientina mediante l'assunzione dei criteri per la valutazione degli Strumenti Urbanistici che prevedano aree per insediamenti produttivi in attesa dell'adeguamento del P.T.C. al P.I.T..
CONVENGONO
— di siglare l'intesa preliminare relativa all'accordo di pianificazione per la formazione della variante al Piano Strutturale del Comune di Bientina ai sensi e per gli effetti dell'art.36 comma sesto della L.R.5/95 e succ. modificazioni;
— di dare ai propri Consigli la comunicazione prevista dall'art.36 comma sesto della L.R.5/95e successive modificazioni.
Letto, confermato e sottoscritto:
- Marco Braccini, Sindaco del Comune di Bientina
- Mauro Silvi ,Vicepresidente della Provincia di Pisa
- Riccardo Conti Assessore Regionale all'Urbanistica
Oggetto:Accordo di pianificazione preliminare per le aree produttive ai Sensi dell'aia. 36 comma della L.R. 5/95 firma intesa del Comune di Bientina. Convocazione della Conferenza istruttoria.
DELEGA
Il sottoscritto Gino Nunes, Presidente della Provincia di Pisa, delega il Vicepresidente Mario Silvi a rappresentare la Provincia alla firma dell'intesa preliminare, di cui all'oggetto, convocata per il giorno lunedì 28 luglio 2003, presso la sede della Regione Toscana, in via di Novoli 26 Firenze.
REGIONE TOSCANA
decreto del presidente della giunta regionale
N. 0180del 7 giugno 2000
OGGETTO: Intese preliminari ed accordi di pianificazione di cui all'art. 36 L.R. 16/1/1995 n.5. Designazione componente della Giunta Regionale delegato alla sottoscrizione.
Vista La LR. 16/1/1995 n.5 (“Norme per il governo del territorio”) e sue successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare l'art. 36 disciplinante gli accordi di pianificazione, volti alla contestuale definizione o variazione di più atti di programmazione o pianificazione territoriale attribuiti alla competenza di Amministrazioni diverse;
Preso atto che il citato art. 36 prevede, per la variazione di atti di programmazione di Enti diversi da quello proponente l'accordo di pianificazione, la sottoscrizione dell'intesa preliminare e dell'accordo di pianificazione da parte dei legali rappresentanti degli Enti stessi e dell'Ente promotore;
Vista la nota prot. n. 104/20351/06.04 del 31/5/2000 con cui il Responsabile dell'Area “Pianificazione del Territorio” del Dipartimento delle Politiche Territoriale ed Ambientali propone di attribuire al componente la Giunta Regionale preposto al settore “Urbanistica, Infrastrutture, Viabilità e Trasporti; Casa” una delega permanente a sottoscrivere, in qualità di legale rappresentante della Regione Toscana, le intese preliminari e gli accordi di. pianificazione di cui all'art. 36 della citata L.R. n.5/1995;
Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 535 del 20/05/2000 con cui è stata disposta ai sensi dell'art. 45dello Statuto della Regione Toscana, la ripartizione degli incarichi tra i propri componenti affidando il settore “Urbanistica, Infrastrutture, Viabilità e Trasporti; Casa” ai componente Riccardo Conti;
Ritenuto opportuno procedere al conferimento della delega richiesta;
Vista la L.R. 17/03/2000 n.26, art.3, comma 2, lettera c);
Il componente la Giunta Regionale preposto al settore “Urbanistica, Infrastrutture, Viabilità e Trasporti, Casa”, Riccardo Conti, è delegato alla sottoscrizione, quale legale rappresentante della Regione Toscana, delle intese preliminari e degli accordi di pianificazione di cui all'art. 36 della L.R.16/1/1995 n. 5.
Il presente atto non è soggetto al controllo della C.C.A.R. ai sensi dell'art. 17, comma 32, della L. 15/5/1997 n. 127 e viene pubblicato per estratto sul B.U.R.T. ai sensi dell'art 3, comma 2, della L.R. n. 18/1996.
Servizio Attività Generali
Il Dirigente Responsabile
Maria Grazia Magini
Il Coordinatore
del Dipartimento della Presidenza
e degli Affari Legislativi e Giuridici
Valerio Pelini
Allegato
Consiglio Comunale
1 agosto 2003
Piano Strutturale. Variante. Adozione
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE
Premessa
Dall'approvazione del Piano Strutturale di Bientina e relativo Regolamento Urbanistico sono nati due importanti atti di pianificazione territoriale: il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana, divenuto effettivo l'8 marzo 2000 e il Piano di Coordinamento Provinciale divenuto effettivo il 4 aprile 1999.
La proposta di variante dovrà quindi tener di conto di questi importanti atti di pianificazione i cui indirizzi e prescrizioni potranno facilitare il ruolo del Comune nella gestione urbanistica del territorio.
La definizione dei tre livelli di pianificazione previsti dalla L.R. 5/95 - Comunale, Provinciale e Regionale - ci consente di poter auspicare un'ulteriore crescita di qualità della strumentazione urbanistica e una più efficace interpretazione della legge regionale di governo del territorio.
In questo panorama caratterizzato da una vasta attività di pianificazione territoriale, il Piano Strutturale di Bientina ha fatto da battistrada ad una generazione di piani, il cui valore aggiunto è costituito da una forte partecipazione alle scelte programmatiche e da un decisivo ruolo delle strutture dell'Amministrazione Pubblica.
In questo senso la variante vuole registrare quel complesso di pianificazione divenuta ormai effettiva realtà Regionale e Provinciale, i cui contenuti assieme a quelli del Piano Strutturale, renderanno maggiormente stabili le azioni di governo del territorio, con la sola eccezione di variazione del quadro conoscitivo.
In questo senso la variante non sarà e non dovrà essere una radicale revisione dello strumento Comunale, in quanto non si configurano diverse impostazioni di uso territoriale, né tanto meno un decadimento dell'efficacia di programmi e previsioni stabiliti nel vigente Piano strutturale, finalizzate alla soddisfazione delle esigenze della comunità Bientinese.
Diventa così inevitabile, adesso, variare lo Strumento Urbanistico comunale proprio laddove ragionevolmente la logica della pianificazione, dettata dalla L.R. 5/95, impegna le strutture dell'Amministrazione Comunale, ad una necessaria cognizione della effettiva adeguatezza del Piano Strutturale e quindi ad avere una permanente conoscenza delle dinamiche in atto sul territorio bientinese.
La conseguente Variante nasce proprio da ciò che abbiamo detto sopra e si pone l'obbiettivo di arricchire, facendo tesoro delle esperienze, il “primo” Piano Strutturale della Regione Toscana, ponendosi in continuità con l'opera efficace di governo territoriale esercitata fino ad ora.
Nuova localizzazione di area artigianale e industriale.
Si tratta in sintesi di un completamento e di un ampliamento della zona posta a nord di Bientina verso Altopascio, denominata Pratogrande, oltre alla valutazione delle possibilità di intervento nelle aree attualmente destinate ad attività produttive.
Il Piano Strutturale ha visto la rapida attuazione delle previste zone artigianali e/o industriali, molto più rapida delle zone residenziali, confermando una tendenza che ha coinvolto l'intera area della Val d'Era, di cui Bientina è parte integrante e che si è caratterizzata per una forte richiesta di zone artigianali e industriali.
Il lavoro, come risulta dall'analisi del Sel. n°12 (Sistema economico locale), è un diritto esteso ad un ampia quota di popolazione, specie nel settore dell'edilizia ed attività strettamente connesse, fino ad arrivare a “punte” di vero spicco in settori come la meccanica generica e la produzione di macchine ed apparecchiature.
Lo stato d'attuazione del Piano Strutturale dimostrerà ulteriormente la genesi, negli ultimi anni, delle attività artigianali e industriali di Bientina e la loro attuazione.
Al Comune di Bientina continuano ad arrivare ad oggi, le richieste di aree artigianali e industriali, così come per la Val d 'Era, non solo per la particolare posizione geografica e orografica, ma anche per la gestione delle previsioni urbanistiche ipotizzate da un Piano Strutturale i cui obiettivi sono chiari e valutabili nel tempo.
L'Amministrazione Comunale intende quindi valorizzare una zona su cui si sono insediate da tempo poche attività industriali, completandola e ampliandola, intendendo governare il processo occupazionale che potrà derivare dalla attuazione delle previsioni, attraverso una normativa specifica tale da porre le condizioni di monitorare nelle fasi esecutive, gli interessi degli operatori e dei futuri occupati.
- L'Amministrazione Comunale intende con la presente variante, dare una efficace risposta alla richiesta al T.A.R. inerente una zona residenziale posta nella parte centrale di Bientina denominata Cilecchio.
Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale impone all'Amministrazione Comunale, in questo caso, di modificare l'attuale previsione e, nello stesso tempo, di eseguire una riflessione critica dell'intera area residenziale, dei relativi servizi e delle necessarie aree di standard.
Si tratta quindi di ottimizzare le richieste del Tribunale Amministrativo Regionale con i programmi della strumentazione urbanistica comunale vigente.
- L'Amministrazione Comunale intende usufruire dell'opportunità della Variante ed in particolare delle risultanze dello stato dell'attuazione del Piano Strutturale, per procedere alla modifica di parti del Piano vigente che risultano di difficile applicazione, riaffermando però la validità della struttura dello strumento urbanistico vigente.
Modifiche ritenute necessarie per semplificare l'applicazione del Piano Strutturale e comunque tese a valorizzare, tenuto conto delle sopravvenute potenzialità, i principi e gli elementi su cui si fonda l'attuale strumento strategico di governo del territorio.
LA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE
La variante al Piano Strutturale è, come risulta dagli obiettivi esposti, una modificazione modesta ma importante dello strumento di governo del territorio di Bientina.
Il
Piano Strutturale viene riletto alla luce del Piano di Indirizzo Territoriale e
del Piano Territoriale di Coordinamento.
Un'importante riflessione sulle tematiche e metodologie del Piano Regionale si ha dal collegamento e coordinamento con gli altri strumenti di pianificazione degli enti locali, Province e Comuni.
Ciò significa che la funzione di programmazione del Piano Regionale è rivolta per la loro competenza agli altri soggetti della pianificazione, per rendere esplicite le strategie di carattere generale e quelle specifiche di settore.
Il P.I.T. quindi risulterà attuato con il tempo e nella continua interrelazione con le azioni di programmazione e pianificazione Provinciale e Comunale.
La variante proposta trova riferimenti con il P.I.T., in relazione al primo obiettivo, laddove si stabiliscono le prescrizioni generali relative alle tipologie di risorse sugli insediamenti prevalentemente produttivi, compreso il riordino della viabilità, l'inserimento di aree per impianti tecnologici, i centri di servizio.
Ancora laddove si prevedono il recupero, la riqualificazione ed il riordino a scala territoriale degli insediamenti produttivi, individuando anche l'ambito metropolitano Pisa - Livorno - Lucca di cui fa parte il Comune di Bientina.
Il Piano di Coordinamento Territoriale della Provincia di Pisa contiene gli indirizzi del governo del territorio a cui si dovranno riferire i Piani Strutturali.
Il Piano Provinciale assume come obiettivo primario l'integrità fisica del territorio e l'identità culturale, promovendo azioni per innalzare la qualità della vita nel proprio territorio.
La variante proposta trova riferimenti con il Piano provinciale nelle disposizioni relative alla quantificazione dei fabbisogni di spazi da localizzare ad opera della pianificazione comunale.
Riguardo alla disposizione per funzioni produttive, risultano nel P.T.C. della Provincia di Pisa indicazioni per esplicitare la domanda generata da processi di crescita e di sviluppo oppure da domanda di razionalizzazione riferita alla possibilità di ristrutturazione e ampliamento.
Altre indicazioni sono riferite alle funzioni produttive di servizi sociali, distributivi, di servizio alle imprese, dotazione di parcheggi e spazi verdi.
Le indicazioni del Piano Provinciale sul rischio idraulico e le norme di salvaguardia del P.I.T sulle prescrizioni inerenti lo stesso argomento, saranno valutate e attuate dalla variante proposta.
Si rende esplicito il
rapporto tra gli obiettivi (ciò che l'Amministrazione Comunale intende fare) e
il quadro delle conoscenze che risulterà a supporto delle parti modificate.
L'evoluzione della formulazione tecnica degli strumenti urbanistici e in particolare di quelli comunali, negli ultimi cinque anni, costituisce un'importante esperienza e suggerisce il confronto con i metodi precedenti.
Il Piano Strutturale di Bientina essendo stato il primo Piano di tutta la Toscana approvato con la L.R. 5/95, ha fatto da battistrada, come abbiamo già sottolineato, alla nuova generazione di piani.
La L.R. 5/95 indicava quale elemento fondante del Piano Comunale il quadro generale delle conoscenze legato a doppio filo con gli obiettivi prefissati dalla Amministrazione.
La Variante al Piano Strutturale proposta dovrà porsi come scopo primario, la riformulazione del quadro conoscitivo, soprattutto per il P.I.T. e il P.T.C. della Provincia di Pisa già approvati essendo evidente che il mutamento degli obiettivi rende necessario l'aggiornamento del quadro generale conoscitivo.
Riformulare, in questo caso, significa non tanto ricostruire, visto che il Piano Strutturale di Bientina risulta già conforme alle disposizioni di Provincia e Regione, (essendo stato approvato con accordo di pianificazione), ma significa rendere più esplicito il rapporto inscindibile tra gli obiettivi della variante e le conoscenze, organizzate e dimensionate agli obiettivi stessi.
Si dovranno dunque integrare le parti del quadro delle conoscenze del Piano attuale, con le nuove ipotesi di governo del territorio della Amministrazione Comunale.
Si rende necessario, quindi, una modifica per quanto limitata, per quella parte del quadro conoscitivo che per sua natura poteva essere soggetta a mutamenti sociali ed economici, cioè l'attività produttiva, e quindi, quel settore del quadro conoscitivo che analizza e registra l'evoluzione economica, la sua genesi e il suo sviluppo.
Revisione
del quadro normativo.
La variante proposta modifica solo alcune parti della normativa.
In particolare per la zona produttiva saranno stabiliti, criteri costruttivi in relazione alle quantità massime ammissibili e altresì una serie di meccanismi atti alla attuazione e alla verifica temporale delle fasi di realizzazione.
Interventi
Il Sindaco prende la parola, ringraziando l'Arch. Cardellini, che è l'estensore della variante al Piano strutturale, da esaminare nella seduta odierna e il Dott. Mezzetti, che ha curato lo studio geologico e l'Arch. Chiarantini, che non è presente per precedenti impegni inderogabili. Ringrazia della collaborazioni fornita dagli uffici comunali, Servizio Urbanistica, Servizio Affari Generali e in particolare il Servizio alle dirette dipendenze del Sindaco.
Il Sindaco illustra l'iter previsto dalla L.R.T. n. 5/95 ex art. 36 per pervenire all'adozione della Variante al Piano Strutturale: percorso iniziato con la deliberazione C.C. n. 100 del 1999 e C.C. 119/00 con la quale si avviava il procedimento di variante al Piano Strutturale, con la deliberazione C.C. n. 88/01 veniva costituita la commissione consiliare paritetica del “Governo del Territorio” per analizzare la proposta al Piano Strutturale predisposta dall'Arch. Cardellini e successivamente con deliberazione C.C. n. 13/02 venivano dettati gli indirizzi.
Fa presente che per l'approvazione della variante al Piano Strutturale è stata seguita la normativa prevista dall'art. 36 della L.R.T. 5/95 che prevede l'accordo di pianificazione con la Provincia e la Regione Toscana in modo da garantire un dialogo con le altre Istituzioni in una materia così delicata come è il governo del territorio, anziché scegliere la procedura ordinaria prevista dall'art. 35 e adottata da altri comuni limitrofi.
Il Sindaco si richiama agli indirizzi programmatici, che sono allegati alla presente quale parte integrante e sostanziale.
Cede la parola all'Arch Cardellini, estensore della variante, che illustra la relazione alla Variante, da cui emerge che questa revisione al Piano non è tanto dettata da una nuova linea di governo del territorio e come il quadro conoscitivo del territorio non sia stato rifatto e come la variante proposta risponde alla nuove esigenze. Riassume gli elementi che hanno portato alla revisione raggruppandoli in tre gruppi:
- il problema degli insediamenti produttivi: si sono già esaurite le potenzialità previste nel piano vigente;
- l'adeguamento a decisioni scaturite da giudizi dell'autorità competente in relazione ai contenziosi in corso;
- proposte avanzate dai cittadini e aziende alle quali l'Amministrazione comunale ritiene di soddisfare.
Continua illustrando la relazione in atti.
Concluso l'intervento prende la parola il Dott. Mezzetti che illustra le varie problematiche in merito alle indagini geologiche esperite.
Concluso l'intervento dei tecnici, il Sindaco apre la discussione politica.
Interviene il consigliere Banti, che chiede un chiarimento all'Arch. Cardellini in merito alla rilocalizzazione delle fabbriche nella nuova area industriale, chiedendo quali siano gli interventi previsti nell'area che la ditta lascia per spostarsi nella nuova zona industriale.
Il Consigliere Turini chiede un chiarimento in merito al calcolo del limite esterno per i vincoli idraulici.
Interviene il consigliere Maffei che manifesta delle perplessità in merito a questa variante: perplessità già manifestate anche nella precedente legislatura.
Ritiene di fare un rilievo a questa modifica, integrazione al Piano in merito al riferimento richiamato nella premessa dall'Arch. Cardellini dell'aumento di popolazione e fa presente che lo sviluppo non può essere perenne e come occorra domandarsi che questi ulteriori lavoratori che verranno impiegati provengono da altro luogo: occorre governare lo sviluppo e non fare una mera azione recettiva e pertanto invita ad essere più cauti e come la capacità di attrazione del Comune di Bientina debba essere governata.
Interviene il consigliere Guidi che fa presente che la variante al Piano è nata per soddisfare le esigenze dei cittadini, che Bientina rende partecipi al fine di soddisfare i loro bisogni con gli strumenti previsti dal Regolamento Urbanistico e come il riconoscimento di una nuova area industriale nel Piano Provinciale sia un riconoscimento dello sviluppo del territorio del Comune e come l'Amministrazione cerchi di potenziare lo sviluppo, che è in atto.
Interviene la consigliere Nieri che ritiene che la nuova individuazione di un'area di sviluppo sia da valutare positivamente e condivide la scelta dell'Amministrazione Comunale, facendo altresì presente che occorre tutelare ai fini ambientali tale zona con la creazione di infrastrutture, con l'individuazione di zone a verde e aree adibite a parcheggi.
Ritiene che per quanto attiene la viabilità non esiste un progetto della viabilità e come Bientina subirà un nuovo tratto nel lato Ovest quando il proprio gruppo aveva presentato un progetto alternativo. Fa presente del problema del traffico in Via Del Monte, dove rileva una intensità di traffico e la mancanza di parcheggi, problematiche che non possono essere risolte con l'installazione degli autobox.
Per quanto riguarda le zone residenziali fa presente come ci siano delle lamentele da parte dei cittadini, di cui la stessa si fa portavoce, in merito al fatto come dei terreni a destinazione agricola una volta venduti diventino murativi e pertanto invita l'Amministrazione ad evitare che le zone agricole diventino poi dopo la compravendita residenziali.
Fa presente come opposizione di essere disponibile a rivedere il Piano Strutturale insieme alla Giunta, al Sindaco per trovare altre soluzioni al fine di fare una opposizione costruttiva e ribadisce come occorra evitare che le zone agricole diventino murative subito dopo la compravendita in un determinato contesto e come occorra valutare il contesto.
Si augura che le osservazioni che ha fatto a tutela dell'ambiente siano tenute presenti dall'Amministrazione.