Il Sindaco passa al punto 3) dell'odg.
Prima di illustrare il contenuto chiede al Consigliere Pradella se abbia finalmente ricevuto copia della documentazione relativa all'adozione della terza variante al P.R.G., come segnalato ufficialmente, e se, comunque, ne abbia potuto comunque estrarre copia, mediante personale effettuazione di fotocopie, in più occasioni.
Il Consigliere Pradella dichiara che il giorno 13 febbraio 2004, alle ore 11.30 circa ha ricevuto formale copia completa della documentazione richiesta mentre, precedentemente, aveva potuto disporre di sole fotocopie. Precisa di non aver contestato di non essere stato documentato, ma solo il fatto di non avere avuto copia integrale della documentazione.
Il Sindaco sottolinea, quindi, che il diritto del Consigliere Pradella all'informazione, è stato soddisfatto. In risposta il Consigliere Pradella replica affermando che questa è una valutazione del Sindaco. Ricorda che ha effettuato la prima richiesta sin dal primo giorno - dicembre 2003 - e che soltanto il 13 febbraio 2004 ne ha ricevuto copia.
Il Sindaco, in risposta, ribadisce negli stessi termini.
Interviene il Consigliere Caravita che chiede al Segretario comunale chiarimenti in ordine alle modalità di votazione e precisamente se trattasi di votazione complessiva della variante o votazione punto per punto. Il Segretario comunale risponde che si procede alla votazione punto per punto della variante, per poi procedere alla votazione complessiva della variante stessa.
Interviene il Consigliere Elsa Amà Tomasi per chiarire se il voto finale complessivo deve tener conto delle singole votazioni, in relazione alla circostanza che chi ha votato o meno per ciascuna variante può non essere d'accordo con la votazione finale.
Alle ore 9.50 si predispongono i preparativi per illustrare i singoli punti della variante, con gli elaborati cartografici ben visibili ai consiglieri e l'Ing. Sardi inizia l'esposizione. Il Sindaco si assenta dall'aula per pochi minuti ( 9.55-9.57).
Dopo alcuni chiarimenti ed interventi dei consiglieri ( Baldassar, De Polo, Pradella) si decide di far completare l'illustrazione e di formulare le singole osservazioni in sede di votazione punto per punto. Alle ore 10.25 esce dall'aula il Consigliere Da Ros, per rientrare alle 10.27. Il Consigliere Favero esce dall'aula alle ore 10.27 per rientrare immediatamente.
Alle ore 10.30 termina l'illustrazione della variante. Il Sindaco chiede ai consiglieri se ci sono richieste tecniche da formulare all'Ing. Sardi per passare al dibattito.
Il Consigliere Pradella interviene in tema di inquinamento elettromagnetico, in relazione ad alcuni piloni della luce.
Il Sindaco replica che, come preannunciato, all'Ing. Sardi è possibile richiedere solo precisazioni tecniche. Inoltre, richiama il rispetto dell'ordine di esame della variante.
Il Sindaco comunica, altresì, che ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, come rammentato dal Segretario comunale, è fatto obbligo ai consiglieri comunali di astenersi dalla discussione e dalla votazione nei casi in cui abbiano un interesse proprio o di parenti entro il 4° grado sull'oggetto da deliberare. Preannuncia che, a tale proposito, abbandonerà l'aula in occasione della discussione e della votazione del punto che lo riguarda ai sensi della richiamata normativa anche se, come rappresentato dal Segretario comunale, esiste una sentenza del TAR Veneto che non prevede l'obbligo di abbandonare l'aula. Tuttavia, per maggiore tutela, preannuncia che abbandonerà l'aula al momento dovuto. Richiama, inoltre, l'attenzione sulla circostanza che la predetta comunicazione, riguardante tutti i consiglieri, è di carattere preventivo e generale in ordine all'approvazione della variante e deve considerarsi valido per ciascuna votazione, senza bisogno, di volta in volta, di richiamarne il significato.
Il Sindaco, pertanto, passa all'esame di ciascun punto della variante, nell'ordine degli elaborati.
Punto 1.1. Località Introvigne.
Interviene il Consigliere Pradella il quale chiede al Sindaco se vi siano parenti ed in risposta replica il Sindaco che avendo avuto i documenti, l'identificazione è facile.
Il Consigliere Pradella formula osservazione sull'estensione eccessiva di 800 metri cubi e ritiene che 600 metri cubi siano sufficienti per costruire una casa vicino ad un borghetto antico.
Interviene il Consigliere De Polo affermando di non essere favorevole alla costruzione di nuovi edifici in un borgo antico. Afferma di non essere contrario in linea generale e, indipendentemenete dall'estensione della cubatura, suggerisce un piccolo nucleo coerente e articolato con il contesto ambientale e storico. Inoltre, prosegue, occorre intervenire sul tratto di strada che attualmente è impercorribile e che si provveda a sistemarlo per consentirne il transito di almeno due vettori, per una larghezza di 5-5,50 metri, e realizzare futuri parcheggi, almeno nel tratto di strada di m. 5,50 - 6.00 (strada di fronte al lotto- Via Silonga).
Interviene il Consigliere Trinca che afferma di essere d'accordo con il Consigliere De Polo.
Interviene il Consigliere Pradella che appare ragionevole il miglioramento della strada, dal momento che si concedono tot metri cubi per costruire.
Il Consigliere Baldassar interviene per dichiarazione di voto: si dice favorevole a condizione che la strada venga portata minimo a 4 metri e mezzo e venga ricavata almeno un'area di sosta di circa 10 parcheggi/posto auto.
Il Consigliere Pradella interviene per preannunciare voto sfavorevole in quanto ritiene di essere convinto che sarebbero sufficienti 600 metri cubi con contestuale allargamento della strada e creazione di un parcheggio.
Il Sindaco pone ai voti:
N. 16 FAVOREVOLI
N. 1 CONTRARI (Pradella).
Il Sindaco, prima di passare al punto 1.2 della variante, dichiara, come preannunciato, di allontanarsi dall'Aula, manifestando, ad ogni modo, disponibilità per eventuali chiarimenti.
Il Consigliere Amà preannuncia che allegherà un documento.
Il Consigliere Pradella interviene constatando che si tratta di zona unitaria e che non sa se ci sono proprietari, sottolineando che se in questo Comune esistesse una Commissione urbanistica forse questi si potrebbero conoscere.
Il Sindaco alle ore 10.50 abbandona l'Aula consiliare e assume la Presidenza il Vice-Sindaco Michele Gallon.
Interviene il Consigliere Pradella affermando di voler sapere chi sono i proprietari in modo tale da poter valutare se assentarsi e di prendere atto che non è data indicazione in tal senso dalla Presidenza.
Il Vicesindaco-Presidente ribatte affermando che si tratta di una valutazione personale. Prosegue precisando che la proprietà non influisce sulle decisioni da assumere. Le vere domande da porsi sono come amministrare, in relazione alle necessità e le richieste, e di valutare le esigenze della collettività.
Il Consigliere Pradella afferma di prendere atto del fatto che non si conoscono i proprietari e che non è in condizione di valutare la propria posizione.
Interviene il Consigliere Amà per affermare che si sa di che cosa si tratta, dal momento che il Sindaco si è allontanato, aggiungendo che chi è proprietario lo sa.
Il Consigliere Amà interviene preannunciando la lettura di un documento che sarà allegato alla deliberazione e di seguito trascritto:
“Per una conoscenza più approfondita dell'argomento, desidero illustrare un po' di cronistoria.
Il 17/10/1994 dalla Bona e C. richiedevano una concessione edilizia per costruire un complesso residenziale in via San Pio X - con otto appartamenti -.
Il terreno, a seguito della restituzione del PRG, poichè era entrato in vigore il PDF, era fabbricabile.
La Commissione Edilizia nella seduta del 27/11/1994 aveva dato parere negativo così motivato: respinta in quanto l'intervento proposto prevede notevoli sbancamenti della collina per accedere al lotto e un riporto a valle che altera notevolmente il sito. Inoltre il lotto è carente delle principali opere infrastrutturali di servizio (strade all. 1)
Il sindaco aveva convocato in precedenza la Commissione Urbanistica, che nella seduta del 17/11/1994, esprime parere favorevole su quanto ha deciso la Commisione Edilizia in merito a certi progetti tra i quali il Progetto Dalla Bona - D'Altoè.
Il Capogruppo dii maggioranza Pol Dario dichiara - Ritengo assurdo inserire un condominio del genere in tale contesto - Il capogruppo di minoranza Pancot Giuseppe: - La mia contrarietà all'attuazione di una costruzione condominiale nella zona sotto "Ai Pini" è data dal riscontro che sia in fase di PRG che di PDF la ritenevo una zona da salvaguardare in quanto adiacente ad una villa del '500 con deturpazione della zona sia dal punto di vista turistico che paesaggistico (all. 2).
La Commissione Urbanistica, con voti unanimi favorevoli, dà mandato al sindaco di affidarsi allo studio Steccanella (all. 2).
Il signor Dalla Bona congiuntamente a D'Altoè Gabriella, D'Altoè Francesco e D'Agostin Lina aveva impugnato presso il Tar Veneto con ricorso n. 433/95 notificato il 20/01/1995 il diniego della concessione edilizia dell' 01/2/1994 rilasciata dal Comune di Tarzo; ricorso poi ritirato da metà dei proprietari per togliere la causa di incompatibilità di Dalla Bona alla carica di Sindaco.
In quella seduta (convalida degli eletti) del. n. 7 del 07/05/1995 il neo eletto sindaco dichiarava: "il diniego della concessione edilizia del primo dicembre era fondato su aspetti formali, con indicazioni pretestuose".
Il consigliere Amà rispondeva: "faccia sottoporre il progetto ad un tecnito super partes, fermo restando che la commissione edilizia da me presieduta si è sempre comportata con la massima trasparenza senza elargire piaceri a nessuno e senza cedere a nessun ricatto".
L'11 gennaio è presentata la richiesta di concessione ad attuare il piano di lottizzazione Ortolina per una superficie di mq. 8.078 e volume edificatorio di mc 12.000. Il 27 marzo la Commissione Edilizia esprime il parere negativo così motivato: "In base all'art. 75 della L.R. 61 è fatto divieto al Comune di approvare strumenti urbanistici di iniziativa privata prima dell'approvazione del PRG o prima che sia trascorso un anno dalla sua adozione in base all'art. 8 della L.R. 24/95 il Comune deve definire gli strumenti urbanistici di iniziativa privata attinenti le aree edificabili in base alle previsioni degli strumenti urbanistici generali (all. 3).
Il Sindaco (vedi delib. c.c. n. 7 del 7/05/1995) dichiarava "altro appunto che devo muovere all'ex sindaco Amà Elsa riguarda il suo comportamento poco delicato concernente la mia domanda di lottizzazione in area fabbricabile "C" avendomi fatto notificare poco prima delle elezioni l'avviso di diniego sulla base della Commissione Edilizia, mentre tale progetto doveva essere all'approvazione del Cons. Comunale e dopo passare in Commissione Edilizia.
Ringrazio comunque l'ex sindaco di avermi tolto da questo impiccio visto la carica che ora ricopro". Il consigliere Amà rispondeva "in merito al diniego relativo alla lottizzazione Ortolina i tempi tecnici impedivano di far si che il relativo progetto fosse portato all'attenzione del Consiglio Comunale in quanto, in vista delle elezioni l'ultimo Consiglio si poteva tenere entro e non oltre il 13/03/1995. Inolte ogni progetto edilizio soggetto a parere o deroga del C.C. è sempre stato sottoposto prima a parere della Comm. Ed. in quanto organo tecnico; non so se c'è una norma che dica il contrario, ma con l'Amm.ne Casagrande si è sempre proceduto così per 15 anni, se si è sbagliato ci rimedierà lei. Preciso che il C.C. è un organo politico".
Verba volant, scripta manent: Lei signor sindaco non si è più ricordato di avermi ringraziato per averla tolta dall'impiccio perchè sono convinta che è sempre stato l'obiettivo da raggiungere prima o poi e quanto non veritiera fosse la sua affermazione lo dimostrano i fatti successivi.
Ha tentato subito di scambiare la sua area con i Broli ma grazie ad alcuni consigliere della sua lista non c'è riuscito. Il progetto preliminare approvato il 10/07/1995 vedeva la sua area passare da verde ad agricola: in questo progetto, rispetto a quello depositato agli atti dalla precedente Amm.ne e redatto dagli stessi professionisti, aveva subito diverse modifiche. I tecnici incaricati avevano dovuto tener in considerazione gli stralci e le modifiche proposte dalla Regione (all. 4); resto pertanto più che sorpresa che da verde venga ora proposta residenziale e nientemeno B di completamento. Altro tentativo creare la strada da via Castellich attraverso un terreno, di altri privati, alla sua area. E' stato offerto un congruo indenizzo a tali privati ma questo tentativo non ha prodotto buoni frutti.
Le piste ciclabili, previste nel progetto originale per via Castellich si spostano con una variante per via XXV Aprile - si vuole prendere due piccioni con una fava - in quanto finanziamenti per allargare al strada statale non c'erano e per sfruttare il finanziamento per le piste ciclo-turistiche si è pensato di farle passare da questa parte, e attraversare al limite il suo terreno (come risulta nella proposta di variante) che viene riqualificato in quanto fornisce un collegamento diretto della zona B/2 con il centro storico posto a nord della zona stessa (così scrive il tecnico-progettista della variante in esame).
Si è costruito uno pseudo-depuratore sempre in quella zona e per tale opera si è creato un passaggio in via San Pio X offrendo al proprietario una certa somma e un lotto fabbricabile. L'impiccio, signor sindaco non glielo ho tolto, perchè lei lo ha tenuto sempre stretto, ad ogni occasione ha fatto un passo avanti.
Ha pazientato nove anni, non potrebbe attendere alcuni mesi.
Visto che non può più essere sindaco, la futura Amm.ne potrà affrontare e valutare il problema con più obiettività ed evitare oggi nuovi conflitti che non giovano ne a lei ne a chi con il voto favorevole appoggia i suoi interessi.
Chiedo pertanto che sia ritirata la variante 1.2 e se ciò non fosse esprimo coerentemente il mio voto contrario."
Alla fine della lettura chiede il ritiro della variante e, in caso contrario, dichiara di esprimere voto contrario.
Interviene il Consigliere Caravita, preannunciando intervento conciso per non avere tutta la memoria storica del caso. Precisa di effettuare la dichiarazione, non come Capogruppo Consiliare, ma a titolo personale.
In qualità di Consigliere consegna al Segretario comunale un documento contenente dichiarazione di voto, allegato, al quale si è associato anche il Consigliere Trinca, del quale dà lettura:
“I sottoscritti consiglieri Alfiero Trinca e Fabrizio Caravita, in considerazione del punto identificato come variante 1.2 si dichiarano non favorevoli all'approvazione, in quanto in contrasto con la correttezza fin qui dimostrata nelle scelte di questa Amministrazione. Scelte che fino ad ora non hanno dato adito a dubbi sia di tipo etico che politico.
Per tali motivi esprimiamo il nostro dissenso che si manifesta in voto contrario”.
Interviene il Consigliere Pancot per affermare che, in relazione al punto 1.2 della variante, sia venuto meno il rapporto fiduciario, comunicando le proprie formali dimissioni da assessore, ma non da Consigliere, come da documento consegnato al Segretario comunale, agli atti.
Il Consigliere Pancot abbandona, pertanto, l'Aula consiliare.
Interviene il Consigliere Trinca affermando: “oggi non è sicuramente una bella giornata e credo che non lo sia per Caravita e Pancot. Pancot si è dimesso, è stata una figura, all'interno di questo gruppo derisa e presa alla leggera, ma che non lo merita. Si è occupato quotidianamente delle perdite dell'acquedotto e, sicuramente grazie a lui, nonostante la grande siccità dell'estate scorsa, il Comune di Tarzo non ha avuto problemi. Merita ringraziamenti pubblici”. Prosegue affermando di voler precisare due cose: “due volte questa maggioranza si è trovata in difficoltà e mi dispiace che tutte e due le volte a causa di interessi stretti collegati al Sindaco ed alla sua famiglia. Una figura super partes non deve però sottoporre la sua maggioranza a queste critiche. Mi sento tradito e credo che dovremo imparare a rispettare di più i cittadini, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Come già detto da Caravita, il mio voto è no. Mi dispiace, delle cose sono cambiate, abbiamo cercato di lavorare insieme per questo Paese. Sono emozionato, non pensavo che il nostro gruppo andasse a finire così”.
Interviene il Consigliere Pradella che chiede all'Ing. Sardi dettagli tecnici sulla redazione del progetto di lottizzazione di 9.800 metri cubi, in particolare se abbia redatto lei stessa la progettazione. L'ing. Sardi replica di non avere redatto alcuna progettazione, perché non le compete, ma che si tratta solo di un'ipotesi.
Alle ore 11,20 il Consigliere Trinca esce dall'Aula consiliare.
Il Consigliere Pradella rinnova la richiesta relativa all'autore del progetto ed il Vicesindaco-Presidente ribadisce che è una delle ipotesi, un'indicazione di massima, ma non è un progetto. L'Ing. Sardi precisa ancora che si tratta di un'elaborazione di dati oggettivamente rilevati. Il Consigliere Pradella insiste nel sapere se il progetto è stato redatto dalla stessa e l'Ing. Sardi ribatte che non è un progetto ma un'ipotesi urbanistica.
Interviene il Consigliere Baldassar per rilevare che si tratta di lottizzazione ferma, mai realizzata e si domanda quale sia la necessità di prevederne di nuove, mentre sarebbe opportuno eleminare le vecchie.
Il Vicesindaco-Presidente ricorda che questa variante consente l'impiego di un plafond nella cui determinazione si tiene conto degli indici di edificabilità esistenti.
Interviene il Consigliere De Polo per richiamare l'attenzione dei colleghi della minoranza sull'opportunità politica del voto in questione.
Prosegue manifestando piacere per la situazione venutasi a determinare perché, finalmente, si sentono dichiarazioni di natura morale, che da tempo non si ascoltavano, e ciò testimonia un salto di qualità dell'Amministrazione a fine mandato. “Qualcuno ha detto che non abbiamo fatto opposizione. Ho sempre anteposto l'interesse dell'Amministrazione, condividendo le scelte giuste e bollando quelle non condivisibili. Nei momenti difficili si vedono le persone.
Dopo aver sentito i Consiglieri Amà, Pancot, Trinca e Caravita, penso che siamo giunti ad una scelta che può essere favorevole. E' giusto che questa area venga realizzata, ma tutte, non una soltanto".
Il Consigliere De Polo prosegue affermando che l'intera area venga ridisegnata, attraverso un grande intervento edilizio che possa tradursi in un vantaggio per tutti ed esprime contrarietà ad una variante parziale. Si appella ai consiglieri al fine di non votare tale variante, in vista di una valorizzazione completa dell'area in questione che merita uno studio particolare, per essere rivitalizzata, perché sbilanciata da un punto di vista urbanistico.
Il Consigliere De Polo, seguendo l'appello del Consigliere Amà, propone che sia ritirato il punto della variante in questione.
Il Consigliere Pradella si associa a tutto quanto detto dai Consiglieri che lo hanno preceduto, aggiungendo che: “La viabilità non è idonea in quanto interferisce con un angolo di un'abitazione”.
Interviene il Consigliere Dal Mas: “Mi associo alla parte finale dell'intervento Amà e spero che l'intervento del consigliere De Polo sia recepito da tutti che in futuro insieme possano trovare una soluzione per i cittadini di Tarzo, anche in pubblici dibattiti per risolvere questo annoso problema”.
Interviene il Consigliere Baldassar: “Anche io mi associo a De Polo perché l'area può avere sfogo edilizio, ma valutata nell'insieme sia l'area in espansione che quelle limitrofe; e che sembra studiata per un nuovo proprietario e non per lo sviluppo del Paese. Non è coerente con le problematiche ivi esistenti. Pertanto è corretta, sotto tutti gli aspetti, urbanistico, ambientale e paesaggistico la proposta fatta da De Polo”.
Interviene il Vicesindaco-Presidente Gallon domandandosi cosa sarebbe cambiato se il Sindaco fosse stato un altra persona e non Alberto Dalla Bona. Afferma che si tratta di verificare le reali necessità del territorio, al di là delle persone interessate e resta il dispiacere di non avere affrontato il tema all'interno della maggioranza. Riconosce la bontà della ricostruzione contenuta nel documento letto dal Consigliere Amà e gli eventuali rischi di risarcimento danni in cui possono incorerre i cittadini.
Il Consigliere Amà replica affermando che è a carico della sottoscritta che pende una richiesta di risarcimento danni.
Il Vicesindaco-Presidente prosegue, dopo varie interruzioni, affermando che i consiglieri comunali, come tutti i cittadini, hanno uguali diritti. In sede di riunione del gruppo di maggioranza occorre prendere in mano il discorso e porre regole al P.R.G. in modo da rendere compatibile il territorio con l'ambiente.
Il Consigliere De Polo riprende la parola dopo l'intervento del Vicesindaco-Presidente Gallon per confermare di non guardare in faccia il proprietario, ma solo valutare l'area nell'aspetto urbanistico generale e nell'aspetto positivo. Conclude affermando di avere sempre sostenuto, sin dal 1974, che la gestione del territorio deve essere valutata tenendo conto non degli interessi dei singoli, ma dell'intera collettività. “Non ce l'ho con il Sindaco, guai! L'autorità si rispetta, ma non si possono avallare scelte sbagliate”.
Interviene il Consigliere Baldassar per affermare che la gente, quando ha condiviso gli interventi sul territorio non ha mai contestato, mentre in questo periodo sì perché si ricorre ad escamotages, espropri ed altro e quindi non è vero che la gente non si è mai adoperata. Il Consigliere De Polo afferma di non avere detto questo.
Interviene il Consigliere Pradella per associarsi a quanto detto dal Consigliere De Polo ed affermando che tale punto esula dalla variante e che debba essere stralciata.
Il Vicesindaco-Presidente interpella l'Ing. Sardi per conoscere se l'eventuale stralcio sia tecnicamente possibile senza travolgere l'insieme della variante. L'Ing. Sardi risponde che la variante ha una filosofia globale ed è ideata per punti.
Interviene il Consigliere Amà per sottolineare che ci sono state richieste di inserimento e proposte di modifiche e che, per vari motivi, sono state rinviate. Propone, pertanto, di andare avanti ed accantonare il punto in questione.
Il Vicesindaco-Presidente alle ore 11.55 comunica una breve sospensione della seduta di circa 10 minuti.
Alle ore 12.10 il Vicesindaco-Presidente dichiara riaperta la seduta e comunica di porre in votazione la richiesta De Polo-Caravita relativa al ritiro del punto 1.2 della variante.
Interviene il Consigliere Caravita che afferma di non aver chiesto il ritiro del punto, ma che la sua dichiarazione di voto concerneva l'approvazione del punto sul quale, di seguito, il Consigliere De Polo ha effettuato delle valutazioni tecniche. Prosegue affermando che personalmente associato al Consigliere Trinca ha formulato una posizione che va al di là della visione urbanistica, precisando che il loro punto di vista, etico e politico, è decisamente superiore. Il Consigliere Caravita prosegue sottolineando di non condividere la proposta di ritiro del punto che, anzi, peggiora la situazione e porta ad una discussione infinita che comunque non gli fa cambiare idea. Sottolinea che la propria posizione è fatta a titolo personale e non in qualità di Capogruppo.
Il Consigliere Amà interviene per rammentare che il Consigliere De Polo riallacciandosi a quanto da lei scritto sul documento letto in consiglio comunale si è associato alla proposta di ritiro, ma poi ha operato valutazioni tecniche che non condivide, dal momento che ritiene che una futura amministrazione e non qulla attuale, possa affrontare con obiettività la questione. Conferma, pertanto, la propria posizione espressa nel documento e chiede il ritiro della proposta di deliberazione sul punto.
Interviene il Consigliere Trinca che afferma di aver già affrontato la questione all'interno del suo gruppo, preannunciando la propria astensione sulla proposta di deliberazione del punto all'odg, nella parte riguardante il punto in esame, sulla base della motivazione che i consiglieri rappresentano i cittadini che li hanno votati.
Prosegue affermando che non si deve pensare che i consiglieri facciano i propri interessi e questo non per colpa del Sindaco, ma anche per quello che è accaduto in passato.
Il consigliere Amà replica domandando a cosa si riferisca ed il consigliere Trinca, riferendosi in generale, ribadisce la propria astensione e di rimettere ogni decisione ad una successiva amministrazione super partes.
Interviene il Consigliere De Polo per chiarire la propria posizione affermando di essere favorevole allo sviluppo dell'area che deve essere valutata nel suo complesso, non interessa se da questa od altra amministrazione - a tre mesi dalle elezioni -.
Sottolinea il dispiacere per la decisione del Consigliere Pancot e si augura una soluzione serena, ribadendo che i problemi debbono essere risolti. In riferimento ai tempi, non considera un problema che si arrivi entro la fine del 2004 da questa o da altra amministrazione o che sia riproposta.
Interviene il Consigliere Amà per ribadire e contestare che sia l'attuale amministrazione a decidere in merito a tale variante e sottolinea che il suo voto contrario è collegato proprio a questo motivo.
Il Consigliere Pradella interpella il Segretario sul significato tecnico del voto ed il Segretario comunale spiega che, tecnicamente, si pone in votazione il ritiro del punto 1.2 della variante complessiva posta al punto 3 dell'ordine del giorno.
Il Vicesindaco-Presidente Gallon pone in votazione la proposta di ritiro del punto 1.2 della variante:
N. 9 FAVOREVOLI
N. 5 CONTRARI (Caravita, Pradella, Dal Mas, Baldassar, Amà)
N. 1 ASTENUTO (Trinca)
Il Consigliere Amà interviene contestando che la votazione è avvenuta senza previamente convocare la conferenza dei capigruppo. Alle ore 12.30 il Consigliere Amà esce dall'aula consiliare.
Interviene il Consigliere Baldassar per integrare la dichiarazione di voto sul punto con la seguente: “in quanto mi ero associato alla proposta De Polo perché demandava alla prossima amministrazione ogni decisione in merito - solo per questo mi ero associato- con la conferma del rinvio del punto”.
Il Consigliere Pradella si associa alla precisazione del Consigliere Baldassar.
Alle ore 12,32 rientra in Aula consiliare il Sindaco e presiede la seduta di Consiglio comunale.
Alle ore 12,32 rientra il Consigliere Amà.
Il Sindaco passa all'esame del punto 1.3 della variante.
Prima di concedere la parola ai consiglieri premette di aver raggiunto telefonicamente, a casa, il Consigliere Pancot, di averlo rassicurato e di averlo pregato di tornare in consiglio comunale per partecipare ai lavori della seduta.
Inoltre, in relazione alla questione dell'assetto proprietario, intende precisare che in occasione dei lavori del consiglio comunale, relativi all'adozione di una precedente variante, è capitato ripetutamente che i singoli consiglieri di volta in volta interessati, si siano assentati nel rispetto della norma che vietava la loro presenza in occasione della discussione e votazione ed oggi, invece, mettono in discussione tutto asserendo che il Sindaco deve conoscere e mettere a disposizione i nominativi di tutti i proprietari dell'area. Ricorda che dall'esposizione del P.R.G. - 15 dicembre 2003 - ogni consigliere ha avuto la possibiità e l'obbligo di valutare eventuali proprietà ai sensi della richiamata normativa concernente l'obbligo di astensione dalla discussione e dal voto per coloro che abbiano parenti entro il 4° grado. Ribadisce che affermazioni di senso contrario che facciano ricadere tale colpa sul Sindaco sono fuorvianti, tenuto conto che in sede di approvazione del P.R.G. c'era chi si alzava continuamente per rispettare gli obblighi di legge, che non sono cambiati. Ciò che era chiaro in quella occasione oggi viene messo invece in discussione.
Il Consigliere Pradella interviene per chiarire se trattasi di questione personale a lui riferita ed il Sindaco ribatte di non aver fatto riferimenti personali e, di fronte alla ulteriore replica del Consigliere Pradella in ordine alla questione della conoscenza dei proprietari gli toglie definitivamente la parola sul punto ed invita fermamente i consiglieri comunali a proseguire i lavori senza ulteriori interruzioni.
Alle ore 12.40 entra in aula il Consigliere Pancot ed il sindaco nel sottolineare che non intende accogliere le dimissioni rassegnate da assessore, rinviando la discussione ad altra idonea sede, dichiara di condividere quanto affermato dal Consigliere Trinca.
Il Consigliere Amà prende la parola: “Prenda atto che la divisione della sua maggioranza l'ha voluta lei”.
In replica il Sindaco risponde che “sicuramente il suo apporto non ha certamente contribuito...”
Il Sindaco passa all'esame del punto 1.3 della variante. Il Consigliere Pradella, oltre al riferimento sui dubbi di un'eventuale incompatibilità, derivante dalla mancata conoscenza dei proprietari, osserva, da un punto di vista urbanistico, che 600 metri cubi sono sufficienti per realizzare una casa dignitosa.
Il Consigliere Pancot interviene per replicare sulla questione dei proprietari e delle eventuali incompatibilità. Il Consigliere Pradella, con disappunto, dichiara di non essere ascoltato sulle considerazioni relative alla proprietà, nonché sulle osservazioni urbanistiche.
Il Sindaco replica che non è vero, perché non tutte le osservazioni da lui formulate sono state respinte.
Il Consigliere Pradella alle ore 12.45 esce dall'Aula prima della votazione.
ESITO VOTAZIONE:
N. 15 FAVOREVOLI
N. 1 ASTENUTO (De Polo “Mi astengo perché voglio dimostrare con il mio voto di astensione che non dobbiamo procedere ad edificazioni per lotti ma con una programmazione generale”)
Il Sindaco pone in votazione il punto 1.4 DELLA VARIANTE:
ESITO VOTAZIONE: Favorevoli all'unanimità da n. 16 consiglieri presenti e votanti.
Il Sindaco pone in votazione il punto 2.1 della variante:
ESITO VOTAZIONE: tutti favorevoli all'unanimità da n. 16 consiglieri presenti e votanti.
Il Sindaco pone in votazione il punto 2.2.:
ESITO VOTO: tutti favorevoli all'unanimità da n. 16 consigliere presenti e votanti.
Il Sindaco passa all'esame del punto 2.3
Interviene il Consigliere De Polo il quale ricorda di aver già votato contro, quando sono stati approvati i lotti perché in zona industriale e che ciò creerà problemi. Sottolinea che la divisione in lotti crea problemi anche ai fini della viabilità.
Interviene il Consigliere Caravita che dichiara di condividere la posizione del Consigliere De Polo e preannuncia il proprio voto contrario. Il Sindaco pone in votazione:
ESITO VOTAZIONE: N. 8 FAVOREVOLI
N. 3 CONTRARI (AMA', DE POLO, CARAVITA)
N. 5 ASTENUTI (TRINCA, DALLE CRODE, GALLON, DAL MAS, BALDASSAR)
Il Sindaco passa all'esame del punto 2.4 della variante.
Interviene il Consigliere De Polo per rimarcare come l'incrocio ivi presente sarà oggetto di studio, trattandosi dell'unico esempio di buona urbanistica degli ultimi trenta anni.
Dichiara di essere contrario per i presupposti storici del luogo e chiede, almeno, il rispetto dell'allineamento della casa alla strada. Preannuncia di essere favorevole solo a condizione che sia rispettata la suddetta conformità.
Il Sindaco, a seguito dell'intervento del Consigliere De Polo, propone di approvare la volumetria di 800 metri cubi ed un allineamento del fabbricato ad ovest, lungo la strada delle”nere”.
Interviene il Consigliere Caravita per sapere quale impatto può avere sull'edificazione, la prevista modifica dell'incrocio. A tal fine dichiara di essere favorevole se verranno rispettate le condizioni viarie della sistemazione stradale per l'auspicabile sistemazione dell'incrocio, purché non contrasti con gli eventuali edifici che verranno costruiti.
A tale dichiarazione si associa il Consigliere Trinca.
Il Sindaco pone in votazione, con il recepimento dell'osservazione di De Polo relativa all'allineamento:
ESITO VOTAZIONE: N. 14 FAVOREVOLI
N. 1 ASTENUTO (DE POLO Nicola)
N. 1 CONTRARIO (GALLON Michele)
Il Sindaco passa al punto 2.5.
Interviene il Consigliere De Polo che manifesta molte perplessità, dal momento che la zona è ricaricata di circa 2 metri e mezzo, invitando a preoccuparsi dell'aspetto geologico.
Interviene il Consigliere Pancot per sapere come verrà realizzata la parte storica della casa.
Il Consigliere Favero ed il Consigliere Pancot dichiarano di essere favorevoli a condizione che non venga costruita ulteriore cubatura tramite pompeiana che ostruisca la visibilità/luce dell'abitazione adiacente, in un secondo tempo.
Il Sindaco pone in votazione:
ESITO VOTAZIONE: N.15 FAVOREVOLI
N. 1 ASTENUTO (DALLE CRODE Rolando)
Alle ore 13.10 il Sindaco lascia l'Aula consiliare ed assume la presidenza il Vicesindaco Michele Gallon.
Il Vicesindaco-Presidente pone in votazione finale l'adozione della complessiva variante, tenuto conto del ritiro del punto 1.2.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTO il vigente P.R.G., approvato con delibera della Giunta Regionale del Veneto n° 2786 del 03/08/1999;
VISTA la delibera di Consiglio Comunale n° 30 del 31/07/2000, avente ad oggetto "Approvazione della prima variante al P.R.G. - Controdeduzioni alle osservazioni presentate";
VISTA la delibera della Giunta Regionale Veneto n° 3052 del 29/10/2002 e la D.G.R.V. n° 3338 del 31/10/2003 avente ad oggetto "Comune di Tarzo (TV) - Piano Regolatore Generale - Variante n° 2 - Approvazione definitiva art. 46 L. R. 27/06/1985 n° 61";
VISTA la trasposizione cartografica del P.R.G. adottata con delibera di Consiglio Comunale n° 55 del 30/09/2003;
VISTA la nota prot. n. 13449 del 11/12/2003 avente ad oggetto "Terza variante parziale al P.R.G. (ai sensi dell'art. 50, comma 9, L. R. 61/1985) zone residenziali", concernente i seguenti elaborati progettuali, depositati agli atti del Comune:
· Stato di fatto: tavole stato di fatto;
· Stato di variante: relazione illustrativa con quadro sinottico delle varianti proposte e allegati;
· Tavole e stato di variante;
· Valutazione di compatibilità idraulica (D.G.R.V. n° 3637 del 13/12/2002);
RITENUTO di approvare la presente variante al P.R.G. e conformemente agli elaborati progettuali redatti dall'ing. Cristina Sardi, con studio in via Cavallotti, 72 - Conegliano;
VISTO l'art. 50, comma 9, della L. R. n. 61/1985;
VISTO l'art. 42 del T. U. n. 267/2000;
RILEVATO che sulla proposta della presente deliberazione è stato espresso parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica da parte del Responsabile di Servizio, ai sensi dell'art. 49, primo comma, del D. Lgs. 18/08/2000, n° 267;
Con voti n. 15 favorevoli espressi in forma palese dai n. 15 consiglieri presenti e votanti,
DELIBERA
1) le premesse che qui si intendono richiamate, formano parte integrante, formale e sostanziale del presente atto deliberativo;
2) di adottare la 3^ variante parziale al P.R.G. ai sensi dell'art. 50, comma 9, L. R. n° 61/85 "Zone residenziali", tenuto conto del ritiro del punto variante 1.2 zona residenziale B/2 di completamento che confina a sud con Ruio Filippini;
3) di dare atto che a seguito dell'adozione del presente atto deliberativo si provvederà alle pubblicazioni di rito prescritte dall'art. 50, comma 9, della richiamata L. R. n° 61/85;
4) di incaricare il Responsabile di Servizio a dare seguito agli adempimenti conseguenti al presente atto deliberativo.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
Dal Gobbo Claudio