Il Sindaco cede la parola all'assessore Clara Della Pietà
che illustra il progetto.
Esce il
consigliere Cesca: presenti 11.
Esce il
consigliere Gallon: presenti 10.
Entra il
consigliere Gallon: presenti 11.
FARAON ANTONIO: Adesso siamo in fase due. Sarebbe necessario fare adeguata
pubblicità all'operazione in modo che tutti conoscano il progetto, sia coloro
che necessitano dei servizi, sia coloro che intendono fare una donazione.
Entra Cesca:
presenti 12.
DE NARDI
ANTONIO: Gli Enti Locali che
sottoscriveranno questo accordo che tipo di intervento possono fare, che tipo
di controllo, che figura rivestiranno all'interno di questo Ente visto che poi
ci saranno delle somme a disposizione? Non capisco quale sarà il compito del
Comune.
FARAON ANTONIO: Il Comune avrà il compito di portare all'organismo
centrale le esigenze particolari di ogni singola comunità nel senso sia di
richieste che di offerte. Le decisioni spettano poi al comitato esecutivo che è
formato dalla conferenza dei sindaci. Il progetto è innovativo per le nostre
zone, mentre è molto utilizzato nei paesi anglosassoni, queste fondazioni
godono di detrazioni fiscali e quindi ciò invoglia e incentiva la donazione. La
seconda sperimentazione di questo organismo si fa nella ULSS del nostro
territorio:la prima fondazione di comunità è già operativa nel vicentino.
CARAVITA: E' un progetto improponibile con i nostri mezzi.
FARAON ANTONIO: Già è stato un successo avere un finanziamento di
70.000,00 euro da parte di una banca. Uno dei punti di forza di questa
organizzazione sta nella gestione, a nome del privati, di piccole e grande
donazioni: infatti può capitare che qualche famiglia in ricordo di un caro
estinto voglia donare una somma a una fondazione, ma si ferma davanti al fatto
di dover poi gestire tale fondazione. Si solleva il donatore dalla
gestione.
TOMASI: Ci troviamo davanti ad una sollecitazione di pubblico
risparmio. Mi piacerebbe capire chi è questa fondazione, avere uno statuto, sapere
chi sono i fondatori, ecc.. Sarebbe stato opportuno che ci fosse stato uno
statuto in cartellina. Che garanzie diamo a coloro che donano determinate somme
affinché i soldi vengano spesi bene?
FARAON ANTONIO: Siccome è un progetto che si sta costruendo, è ancora
tutto da verificare e perfezionare con il tempo e con l'operatività. Le
intenzioni sono che se le donazioni sono piccole vanno in un fondo comune che
gestirà operazioni sociali indistinte; se una donazione è consistente, il
donatore potrà anche dare indicazione
su cosa fare con la sua donazione.
CARAVITA: Come vengono divisi gli interventi? Non è che poi i comuni
politicamente più forti assorbano tutto a danno di quelli più piccoli? Il Comune
già svolge questa funzione: infatti, ad esempio, è già possibile lasciare al
Comune una casa con una destinazione specifica. Non c'è bisogno di questa nuova
associazione in quanto esiste già questa possibilità.
CESCA: Io ho l'impressione che questo nuovo organismo sia un
doppione. Non capisco perché debba
nascere questa fondazione. Si vuol promuovere la politica delle donazioni, ma
chi vuol far una donazione la fa anche oggi. Abbiamo un esempio a Soligo, dove
una signora ha lasciato un grosso lascito alla Nostra Famiglia, disponendo che
quei soldi andavano impiegati per un determinato scopo. Aggiungo inoltre che la
gestione di questi soldi, di queste donazioni ha un costo; anche se la gestione
è fatta dall'ULSS poi questa presenta il conto che verrà suddiviso pro-capite.
FARAON ANTONIO: Credo che ogni cosa abbia un costo: si tratta di valutare
e fare un confronto tra costi e benefici. E' chiaro che se uno dona tre
miliardi, non ha bisogno di questa fondazione: questa fondazione serve per
convogliare tante piccole donazioni ed utilizzarle per vari scopi
assistenziali.
DELLA PIETA': Credo si voglia stimolare le aziende e i professionisti affinchè
comincino ad entrare nella logica di donare parte dei loro profitti, in modo
che poi questi soldi possano essere utilizzati nel territorio per iniziative a
scopo sociale.
GALLON: Se in cartellina ci fosse stato lo Statuto sarebbe stato
tutto più chiaro.
CESCA: Con tutto rispetto per il volontariato, credo che il
progetto sia difficile da gestire.
BOF: Propongo di rimandare il punto al prossimo Consiglio
Comunale integrandolo con lo Statuto.
Il Sindaco mette in votazione il ritiro del punto:
favorevoli n. 11, astenuto n. 1 (Sacchet).
Il punto viene ritirato dall'ordine del giorno.