Il Sindaco cede la parola al consigliere Faraon Antonio.

FARAON ANTONIO: In riferimento alla rotatoria prevista a Corbanese, oggi ho parlato con l'assessore di reparto della Provincia di Treviso il quale mi ha assicurato che lunedì prossimo verrà approvato in giunta provinciale il finanziamento dell'opera e si procederà subito all'appalto dei lavori. La motivazione del ritardo nell'opera è stata la mancanza di fondi nel bilancio provinciale.

SINDACO: In risposta all'interrogazione presentata dai consiglieri Cesca e Gallon in data 26.09.2006 prot. 9933 (allegato sub A) avente ad oggetto “interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale”,   informo che in data 18.07.2006 prot. 7794 (allegato sub B) è stata presentata domanda alla Regione Veneto di assegnazione di un contributo anno 2006 per “interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale”.

In risposta all'interrogazione presentata dai consiglieri Cesca e Gallon in data 26.09.2006 prot. 9932 (allegato sub C), avente ad oggetto la lettera del Presidente del circolo Arci nella quale si richiede la posa in opera di una serbatoio di GPL in corrispondenza della struttura in concessione alla stessa associazione, ricordo che il geom. Stefani ha richiesto la presentazione di un progetto che passerà poi in commissione edilizia per essere approvato.

GALLON: Ritengo che essendo l'immobile di proprietà comunale, l'ufficio tecnico poteva predisporre una relazione con una planimetria da portare in Giunta. Forse si stanno un po' complicando gli iter che da sempre sono stati adottati.

SINDACO: Sentirò l'ufficio tecnico e, a seguito di questo, mi riservo di rispondere al presidente del Circolo Arci. Dò la  parola al consigliere Tomasi per la sua interrogazione.

TOMASI: A me interessa suscitare un dibattito tra i consiglieri sugli argomenti “cave e via XXV Aprile” che sono di interesse pubblico e non solo mio. Per quanto riguarda la questione “cave”, è necessario stabilire una verità storica, contro i tentativi di manipolazione. Inoltre è importante mantenere vivo l'interesse su questo argomento, molto importante per Tarzo e per tutta la Vallata. Quanto ho preso in mano il discorso delle cave, a febbraio, il Sindaco sul finire del suo intervento, disse una cosa molto importante: chiedeva la collaborazione di tutti affinché si fosse uniti per bloccare la realizzazione di quell'opera ossia il tentativo di fare la cava. A distanza di mesi leggo sul Gazzettino alcune affermazioni fatte dal collega Bianco, a nome di tutta la maggioranza, e precisamente dice che non servono manifestazioni ed interventi dei cittadini in quanto la politica risolve tutto. E con questa affermazione si porta a casa il merito di tutto ciò che si è ottenuto. Ho trovato tale dichiarazione sconveniente e scorretta per due motivi: se non ci fossero stati cittadini privati a sollevare il problema, nessuno se ne sarebbe accorto; l'argomento è stato così importante da indurre un assessore a dimettersi sia dalla carica di assessore sia da quella di consigliere. Sottolineo, inoltre, che il merito non è solo di Forza Italia e della Lega ma soprattutto della Margherita che ha bloccato l'escavazione in Vallata grazie ad un emendamento presentato dal segretario regionale della Margherita, sottoscritto poi da tre consiglieri regionali. Pertanto non è iniziativa di Manzato, Da Re e Sernagiotto, ma è un'iniziativa della Margherita che ha trovato ascolto in Forza Italia e Lega. Questo è bene chiarirlo, questa è la verità storica e non va manipolata, caro collega Bianco, soprattutto sulla stampa. A tal proposito allego il comunicato stampa di Margherita (allegato sub D) e l'articolo del Gazzettino del 30.07.2006 (allegato sub E). Questo riguarda il passato; per il presente propongo una commissione consiliare formata da Da Re con un membro della maggioranza e un membro della minoranza che si attivi seguendo costantemente il problema.

DE NARDI: Sono d'accordo sul fatto che bisogna monitorare il problema, anche per non sottovalutare i segnali che provengono dai tecnici della regione e che non fanno pensare a niente di buono.

SINDACO: Io sono stato in Regione e anche i funzionari hanno direttive politiche precise di non fare niente, mi hanno assicurato che non si procederà alle escavazioni.

BIANCO: Mi sembra che più che verità storiche, qui si voglia apparire. Per quanto riguarda l'articolo sul Gazzettino si tratta di un semplice ringraziamento nei confronti di chi a fatto qualcosa nei confronti del nostro territorio. Non c'erano altri interessi, solo un ringraziamento. Sono comunque d'accordo sulla commissione consigliare proposta dal consigliere Tomasi.

 

Il Consiglio Comunale esprime un voto politico unanime di assoluta contrarietà alla realizzazione di nuove cave in Vallata.

 

Esce il consigliere Bianco: presenti n. 10.

Rientra il consigliere Bianco: presenti n. 11.

 TOMASI: Il secondo punto della mia mozione tratta il problema di via XXV Aprile, problema ereditato dalla precedente amministrazione. Visto che tutti ne hanno parlato, ho pensato di portare il problema nella sua sede istituzionale nella speranza che sia una volta per tutte risolto. E' un problema di incolumità che non si può più rimandare. In sede di approvazione del Bilancio, avevo chiesto all'assessore ai lavori pubblici come mai non era previsto alcun stanziamento per il muro di via XXV Aprile. La risposta è stata evasiva. Ad agosto un'azione eclatante di un concittadino, ha portato alle cronache il problema, con qualche articolo abbastanza vago; quindi ho pensato di portare il problema in Consiglio Comunale. Se è vero che il muro è storico e va tutelato, come sostiene la proprietà, mi chiedo come mai il privato abbia realizzato una veranda abusiva. Credevo che in questi due anni si sarebbe trovata una soluzione al problema ma così non è stato. Su “voce amica” il Sindaco ha prospettato due soluzioni dando la preferenza ad una, tra l'altro quella che io condivido, la più semplice e la più immediata, ossia quella di fare arretrare il muro. Si parla del muro come un cimelio storico. Si spostano i siti archeologici: ammesso e non concesso che quello sia un muro storico, non vedo la difficoltà a smontarlo, arretrarlo e rimontarlo. Noi questa sera dobbiamo prenderci la responsabilità come Consiglio Comunale di fare un atto di imperio: non ci sono alternative, dobbiamo preservare l'incolumità dei cittadini. Non ritengo proponibile la realizzazione di una passerella. Chiedo a tutti i presenti un atto di responsabilità ed il Sindaco si prenda l'impegno di presentare un progetto esecutivo entro trenta/sessanta giorni.

DE NARDI: Con soddisfazione ho letto l'articolo fatto pubblicare dal Sindaco su Voce Amica. Daremo il nostro appoggio per l'iniziativa finalizzata alla realizzazione del marciapiede. Questa è un'occasione importante per poter mettere in luce il problema. Credo sia importante un voto del Consiglio Comunale anche per prendere una posizione al riguardo dell'arretramento del muro.

GALLON: Quale parte in causa della precedente amministrazione, vorrei fare una breve cronistoria: la Soprintendenza si è espressa con pareri contrastanti in ordine alla questione del muro di via XXV Aprile. Prima ha espresso un sì all'arretramento del muro, poi un no e poi ci sono stati vari ricorsi al Tar. Il progetto c'era e potevano iniziare i lavori già il 25 giugno 2004, invece non si è fatto niente. Sono stato costretto a fare una denuncia alla Procura della Repubblica nel giugno 2005 citando, in maniera serena, anche alcuni articoli che trattano interessi di mafia. Se in questa sede si decide di iniziare i lavori come da progetto iniziale, ben venga. In proposito ricordo che esiste un parere negativo della commissione edilizia sulla proposta del passaggio sopraelevato.

FARAON ANTONIO: Io abito molto vicino, quindi vivo in prima persona il problema “sicurezza”. Ho parlato con persone che vivono lì vicino e mi hanno detto che se dobbiamo buttare del denaro pubblico per costruire una passatoia sopra il muro è meglio che lasciamo stare. Il progetto che è stato approvato dalla Soprintendenza delle Belle Arti ci porta a fare una spesa abbastanza consistente e non ci risolve il problema in maniera radicale. Abbiamo cercato di far intervenire la Regione, la Provincia e Veneto Strade, ma tutti se ne sono lavati le mani. A seguito di questo ho proposto due soluzioni: la prima di bloccare con un'ordinanza del Sindaco il traffico ai mezzi pesanti; la seconda, di mettere un semaforo con un senso unico alternato, nel tratto stradale a ridosso del muro di via XXV Aprile. Sicuramente nessuna di queste due soluzioni è fattibile, ma sicuramente sarebbe stato un modo per attirare l'attenzione di chi in questo momento non prende posizione.

SINDACO: La cosa più importante è tutelare la sicurezza dei cittadini. Non sono d'accordo di intervenire sul muro con piccoli interventi provvisori; bisogna realizzare un lavoro fatto bene una volta per tutte, e spendere ciò che è necessario.    

CARAVITA: Io personalmente non capisco perché il dott. Monti della Soprintendenza abbia cambiato idea così spesso; lo inviterei in Consiglio Comunale affinché possa spiegare questi continui cambi di fronte e soprattutto se questo muro si può arretrare oppure no.

 

Il Consiglio Comunale con n. 10 voti favorevoli e n. 1 astenuto (Bianco) esprime il voto politico  di dare mandato al Sindaco affinché il problema viario di via XXV Aprile sia risolto mediante arretramento del muro, per garantire la sicurezza dei pedoni.